di Sergio Pastena
L’arte della difesa
Parola d’ordine, limitare i danni.
Poche storie, per Fabio Fognini inizia un periodo di 15 giorni durante il quale si troverà a difendere 750 punti frutto della straordinaria cavalcata del 2013, e va bene che quelli della finale di Umago non sono nei countable.
Le premesse, se non altro, sono buone: il ligure è la prima testa di serie del torneo di Stoccarda e partirà con un bye per poi trovare uno tra Golubev e Petzschner, ma non mancheranno avversari impegnativi come Youzhny, Kohlschreiber e Feliciano Lopez. Insomma: facile no, possibile sì. La cosa sicura è che da questo luglio dipenderà l’evoluzione futura della stagione di Fabio, in particolare per ciò che riguarda i tabelloni degli Atp 1000 di agosto e degli Us Open.
Qualificazioni: Cecchinato ha un turno decisivo, invero non impossibile, contro l’austriaco Sikora, dopo aver superato all’esordio Matteo Trevisan e subito dopo Mate Pavic.
La scoperta della Svezia
Rivelazione esclusiva: i tennisti svedesi esistono.
Per rendersene conto, però, bisogna ogni volta aspettare il torneo di Bastad, dove qualche wild card permette di veder sventolare di nuovo in un main draw la bandiera che in passato è stata portata in alta da Borg e Wilander, Johansson e Norman. Ora ci sono Elias Ymer, Markus Eriksson e Christian Lindell: tutti abbastanza giovani, probabilmente solo il primo con qualche speranza in più.
Parlando dei protagonisti, il primo è senza dubbio l’infaticabile David Ferrer, che con Robredo e Verdasco va a formare un trio mica da ridere di spagnoli. Il ruolo di guastatore è affidato a Jerzy Janowicz, mentre le speranze italiane sono affidate a Paolo Lorenzi, che contro Eriksson non ha un compito impossibile.
L’erba buona
Questa è l’erba, baby, quella vera.
Non inganni la presenza di Isner e Karlovic come top seed del torneo di Newport: a vincere alla fine potrebbero essere loro come chiunque altro, visto che la sede della Hall of Fame non ha mai risparmiato sorprese. Come lo scorso anno, quando fu Mahut a catturare un titolo che gli era sfuggito per un pelo qualche anno prima come Santoro.
Ma ci sono tanti altri nel gruppo dei papabili, tra cui Sock e Young a caccia della prima gioia, Lleyton Hewitt che vuole risentire l’odore di vittoria (interessantissimo il primo turno contro Harrison) e tanti altri comprimari che aspirano a diventare primattori. E chissà che qualche nome non spunti dalle qualificazioni, alle quali ha partecipato anche il 42enne ungherese Sandor Noszaly.
Perché l’età, in fondo, è un concetto relativo.
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