Diario di Bordo da Bergamo (2)

(Stefano Napolitano)

di Marta Polidori

Ed eccomi qui a raccontare del secondo giorno di qualificazioni dell’ATP Challenger di Bergamo.

Bè, so che sembrerà poco professionale ciò che sto per dirvi, ma ho mancato il primo incontro tra Alessandro Bega e Lorenzo Frigerio perché mi sono persa per Alzano Lombardo (veramente si è perso mio padre, perciò le lamentele recatele a lui). In ogni caso, se non siete troppo delusi da me, vi comunico il punteggio finale, che è di 6-4 6-0 per Bega.

Ho visto invece giocare Pietro Rondoni contro Stefano Napolitano.

Io Rondoni lo avevo già visto contro Crepaldi lo scorso anno al 15.000 $ di Vercelli e non mi ero sbilanciata perché era la prima volta. Ora ho raccolto qualche nozione in più, ma il fato vuole che io non possa esserne certa: Pietro si è ritirato sul 6-1 3-0 per Stefano per un problema che non mi è stato dato di conoscere. Quello che non mi piace di Pietro è il servizio, per il resto i fondamentali sono buoni. Serve troppo veloce, manca di una parte del caricamento e, nella mia umile visione tecnica, potrebbe lanciare la pallina più in alto, anche se facendolo andrebbe in crisi e perderebbe completamente l’equilibrio; insomma, per me il suo servizio sarebbe da rifare. Come gioco è sempre troppo “sopra”, dovrebbe valutare di più la situazione, a parte questo non lo butto via, ma è da rivedere visto che non era al suo meglio.

Di Stefano abbiamo già ampiamente discusso, ma se volete un’opinione più approfondita io sono follemente innamorata della sua tecnica, l’unica sbavatura è nel servizio, dove ci sono ancora margini di miglioramento. Comunque tecnicamente è quasi perfetto (dico quasi perché la perfezione in natura non esiste).

Gianluca Di Nicola e Viktor Galovic non mi hanno emozionata particolarmente, Di Nicola è stato abbastanza preso a pallate anche se si è difeso più che dignitosamente. Galovic sul 2-1 per lui nel secondo set ha infilato quattro Ace consecutivi, due di prima e due di seconda; ha davvero un gran bel servizio, preciso, veloce, elastico e pulito. La partita si è conclusa 6-4 6-4 per Galovic.

Mi resta solo più da vedere Matteo Trevisan contro Julien Dubail, belga classe 1988 e numero 569 secondo il sito dell’ATP. Trevisan resta notevole, ma già si sapeva. Ha una bella tecnica, un buon gioco, anche se a me non colpisce particolarmente, lo trovo ordinario, però va a gusti, io preferisco giocatori o istrionici o eleganti.

Ha vinto il belga con il punteggio di 6-3 6-7(6) 6-4.

Ma come mi sto divertendo io qui!

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