L’Argentina è alla prese con un ricambio generazionale, il Belgio punta su Goffin. Una delle due affronterà la vincente fra Gran Bretagna e Australia, altra semifinale del World Group di Coppa Davis. Il talento dei singoli può esplodere all’improvviso in questo duello per cui pronosticare è davvero un azzardo.
Argentina vs Belgio. I sudamericani hanno battuto 3 a 2 al primo turno il Brasile, sulla terra indoor di Tecnopolis, Buenos Aires. Eroe di quella giornata fu indubbiamente Leonardo Mayer, ventotto anni compiuti lo scorso quindici maggio. Il ragazzo ha superato Bellucci in 4 set (6-4 6-3 1-6 6-3) e Souza dopo un quinto set incredibile (15-13) e una gara nel complesso palpitante.
Meno complicato è invece stato l’incontro di quarti di finale contro la Serbia di Troicki e Krajinovic, conclusosi 4-1 . In quell’occasione, ha fatto positivamente parlare di sé l’argentino Federico DelBonis, capace di sconfiggere nella seconda giornata il caparbio Troicki, rimontando due set di svantaggio con la tipica premura di chi ha tanto da dimostrare.
La nazionale argentina non è sicuramente quella baldanzosa dei tempi di Vilas, il giocatore che ha vinto più partite (56) vestendosi da patriota. Neanche il gruppo generoso e qualitativamente avanzato che includeva Nalbandian, il doppista più vincente con la sua nazionale o lo sfortunatissimo Del Potro. C’è stato un ricambio generazionale e bisogna pazientare per assistere all’affermazione dei nuovi arrivati. Mayer, Schwartzman, DelBonis e il meno giovane Berlocq venderanno a caro prezzo anima e pelle. Ma l’Argentina, almeno per il momento conserva il record negativo delle quattro finali perse: 1981, 2006, 2008 e 2011. Una statistica impietosa, che ingloba lo zero alla voce vittorie in Davis Cup e il quattro come posizionamento nel Ranking.
Il Belgio, prossima avversaria e padrone di casa sul cemento indoor del Forest National di Bruxelles, ha percorso una strada quasi identica. Nel primo turno ha sofferto da matti contro una Svizzera orfana di Federer e Wawrinka. I detentori del titolo, presentatisi con seconde linee quali Laaksonen, Lammer e Bossel, si sono arresi solo all’ultima giornata. I belgi, il cui capitano è Johan van Herck, hanno sopraffatto i loro avversari anche grazie al recupero da un infortunio del promettente Goffin. Suo è stato il punto delle braccia al cielo, dopo aver dato tre set a zero a Bossel: 6-4 6-0 6-4. Dopo la Svizzera è stato il turno del Canada. Ma per questi ultimi, non c’è stata partita. Una manita da non poter però sventolare in faccia ai due canadesi migliori, Raonic e Pospilis, indisponibili per improrogabili impegni in infermeria.
Perciò il Belgio, ottava forza a livello di nazionali, si ritrova nelle migliori quattro del mondo. Oggettivamente, ha meno tradizione rispetto agli argentini. Nel 1904 ottenne un secondo piazzamento. Ma in quella edizione, si contesero l’insalatiera solo altre due squadre, oltre a quella belga: la Francia (sconfitta 3 a 2 dal Belgio) e le Isole Britanniche (l’attuale Gran Bretagna) che trionfò con un netto 5 a 0 finale. 95 anni dopo quell’argento, la Francia di Pioline e Grosjean fermò il Belgio 4 a 1 in semifinale. Nella squadra tennistica di uno dei tre stati formanti il Benelux, c’erano Malisse, Van Garsse, Dewulf e C.Rochus. Questo collettivo vinse di misura (3 a 2) sia contro la Repubblica Ceca che con la Svizzera del non ancora campione Federer. L’attuale numero due del mondo perse due singolari, da Van Garsse e Matisse, in cinque e quattro set. Poi, come dice la storia, i francesi diedero un tremendo dispiacere al popolo belga, perdendo però 3 a 2 la finale per mano degli australiani Hewitt, Philippoussis, dei doppisti Woodbridge e Woodforde.
In questa edizione della Davis Cup, si ragiona incerti sulla semifinale fra Argentina e Belgio. Il confronto non si presenta con notevoli smottamenti di pronostico. Ma potrebbero far divertire i colpi di Goffin o Mayer. Gli argentini, terraioli per vocazione, sanno lottare anche sulle superfici dure. L’unico precedente fra i due collettivi va dal 15 al 17 Maggio del 1948. Fu giocato a Bruxelles, nel secondo round del gruppo europeo. I padroni di casa si aggiudicarono il passaggio del turno per 3 a 2.
La storia avrà il vizio di riproporre giornate di tennis battagliero?