di Alessandro Nizegorodcew
Ho visto giocare Chiara Mendo per la prima volta circa un anno e mezzo fa, durante le qualificazioni del torneo Itf del Roma-Real. In quell’occasione si era ritrovata di fronte un’avversaria troppo forte; quella Martina Trevisan a cui faccio un enorme in bocca al lupo di rivederla presto in campo. La toscana, classe ’93 come Chiara, si era imposta 6-3 6-3 ma il match mi era sembrato interessante. Accanto a me il “solito” (in termine positivo) Roberto Commentucci, insieme al quale abbiamo scambiato qualche parola con i genitori della Mendo, tennista che non conoscevamo affatto. Da quel momento ho seguito con interesse i risultati di Chiara, anche perché avevo avuto modo di parlare con lei per una buona mezzora e mi aveva fatto (a livello umano, di tennis ne avevamo visto poco) una buonissima impressione. Purtroppo nei mesi seguenti i tornei giocati non sono stati entusiasmanti. Pian piano (ed inesorabilmente) Chiara ha iniziato vincere qualche bel match, sino all’apice di rendimento arrivato nella giornata di martedì, quando si è imposta sulla testa di serie numero 1 del torneo di Gardone Val Trompia, la francese Stephanie Vongsouthi, numero 279 Wta (7-6 6-3 il punteggio), in una partita di primo turno. Non esattamente un risultato da buttare… Con questo secondo turno (sperando possa andare ancora avanti), la Mendo è ad un torneo (in cui andrà ovviamente a punti) dall’entrare nella classifica Wta (ricordiamo che per entrare in classifica, nel femminile, bisogna fare punti in tre tornei diversi nel giro di 12 mesi). Ma torniamo alla vittoria sulla Vongsouthi. Una vittoria inaspettata anche per la stessa Chiara, che ci ha dichiarato: “E’ sicuramente un risultato inaspettato. Partendo da sfavorita sono riuscita ad esprimere il mio miglior gioco, non avendo niente da perdere. Sono stata brava a crederci e a chiudere nei momenti decisivi. Sono anche riuscita a tenere un livello di gioco molto buono per tutta la partita, cosa certamente non semplice. E’ ovviamente una bella soddisfazione, ma il torneo è ancora lungo e non mi sento per nulla appagata. Giocare con una top-300, per me che sono alle prime esperienze a questo livello, è stato importante. Più partite disputo con queste giocatrici e più il mio livello sale. La strada è ancora lunga, ma io ci credo..”
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