di Michele Galoppini
(if you want to read in English both statements, click here for Celik’s words and here for Bellis’ words)
Dopo le parole di Susanne Celik rispetto all’infausto episodo che l’ha vista essere squalificata negli ottavi di finale contro la Bellis a Surprise, è arrivata la risposta della 15enne statunitense. Trovate a questo link di SpazioTenni la versione della svedese. Qui sotto, invece, la dichiarazione di Cici Bellis.
“Il fatto che debba rispondere a tutto ciò è ridicolo, ma le parole della Celik sono talmente grottesche che sento il dovere di rispondere. Ecco cosa è successo. Celik era nei guai già nel suo precedente match a causa dei suoi supporter maleducati, che esultavano come pazzi per ogni singolo errore dell’avversaria.”
“Dal primo errore che ho commesso nel nostro match loro hanno esultato. Non mi sono lamentata. Ho semplicemente continuato a giocare a tennis. Non sono certo partita bene nel match, ho trovato il ritmo solo a match iniziato. Ad un certo punto ero sotto nel punteggio, a malapena ho toccato una palla per frustrazione (andava a 10km/h) ed uno dei giudici di linea era in traiettoria. Mi sono velocemente scusata ed ho ricevuto un warning dal giudice di sedia. Mi sono poi scusata di nuovo.”
“Ho continuato a recuperare svantaggio e quando ho impattato sul 2-2 del terzo set, la Celik ha scagliato una pallina più forte che ha potuto verso il mio campo. Io però ero girata e non ho visto cosa è successo. Il mio allenatore mi ha detto che non era una palla steccata, ma è stata così scoordinata da colpire un giudice in faccia nel campo accanto, rompendogli gli occhiali. Mi sono girata e il giudice di sedia ha urlato a qualcuno di chiamare il supervisor.”
“Ho chiesto che stava succedendo e l’arbitro mi ha detto “niente”. Il supervisor è arrivato e la Celik è stata squalificata. Ero contenta fosse stata squalificata ed ho dato il cinque al mio allenatore e fatto il pugnetto. È stata davvero maleducata, quanto i suoi supporter. Si è meritata la squalifica e sono sicura che non si è proprio scusata per le sue azioni inaccettabili.”
“Ora vuole attaccarsi al fatto che io sono statunitense. Non c’entravo niente con il suo scagliare palline per frustrazione. Non ci siamo scambiate una parola durante il match ed io non ho mai imprecato. Avrei subito un warning nel caso. L’unica cosa che ho fatto è stato trarre vantaggio dal suo incredibile “choke”! Celik, fattene una ragione!”
Difficile a questo punto davvero capire cosa è successo. Le versioni sono effettivamente molto discordanti e probabilmente anche guidate dal reciproco “odio sportivo” creatosi durante il match tra le due giovani giocatrici. Per questo, non voglio prendere alcuna posizione, se non soffermarmi su un aspetto: la stessa Bellis dichiara che era girata di schiena e non ha potuto vedere cosa è successo; non avendo chiaro l’accaduto nell’immediato, è difficile pensare che possa realmente giudicare, nei pochi secondi dopo l’accaduto, meritata la squalifica, e valevole di una mancanza di rispetto derivante dall’highfive e dal pugnetto.
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