È Andrej Martin il campione della seconda edizione del “2001 Team Challenger – Città di Padova”, torneo maschile internazionale che ha avuto quest’oggi il suo epilogo sui campi in terra rossa del Centro Sportivo 2000.
Nel glorioso impianto di via Pioveghetto, che ha festeggiato proprio quest’anno il suo quarantesimo anniversario di attività, è stato lo slovacco di Bratislava a sbaragliare la folta ed agguerrita concorrenza aggiudicandosi il suo primo titolo stagionale. In un ultimo atto emozionante ed incerto fino all’ultimo punto, lo slovacco ha prevalso in tre set ed oltre due ore di gioco nella maratona con l’iberico Albert Montanes.
Un successo, quello odierno, che mancava nella bacheca di Martin dal Challenger di Liberec dello scorso anno, quando si impose in tre set su Zeballos. Con un passato a ridosso dei primi 100 del mondo (nel 2013), ed un bottino di tre titoli del circuito Challenger alle spalle, lo slovacco ha mostrato durante tutta la settimana una certosina cura dei particolari ed un attaccamento alla partita degni della sua fama. Dopo la vittoria al primo turno con l’egiziano Safwat, lo slovacco ha ingranato le marce alte giocando un tennis di elevato valore per estromettere dal torneo la prima testa di serie Alejandro Gonzalez al secondo turno. Giustiziere del nostro Giannessi ai quarti di finale, ha ceduto solamente nella semifinale di ieri il primo set del torneo contro il talentuoso francese Hemery, presentandosi alla finale con Montanes da chiaro sfavorito, anche in virtù del recente precedente a lui nemico.
Già sconfitto nettamente dall’iberico non più tardi di due settimane fa al primo turno del Challenger di Praga, lo slovacco ha faticato anche quest’oggi nell’approccio al match. L’incontro, che sembrava poter seguire sulla falsariga di quello di quindici giorni prima, almeno nei primi otto giochi, tutti appannaggio dell’iberico, è però poi inverosimilmente cambiato nel secondo.
Dopo un primo set di chiara marca iberica, conquistato 6-0 in ventiquattro minuti con un Martin falloso ed un Montanes praticamente impeccabile, l’inversione di tendenza si palesava inaspettata e clamorosa a metà del secondo parziale. Avanti di un break e con il match tutto dalla sua, Montanes iniziava pian piano ad abbassare l’intensità dei suoi colpi favorendo il rientro nel match dello slovacco. Martin, guadagnata fiducia, trovava pian piano la misura dei suoi colpi recuperando lo svantaggio sul 3-3. Un nuovo ed immediato break di Montanes nel settimo gioco sembrava poter tagliare le gambe al venticinquenne di Bratislava, capace tuttavia, con tutto il tifo dalla sua, di raschiare il fondo del barile conquistando i successivi tre giochi rimandando l’esito della contesa al terzo e decisivo set.
Altalena di emozioni e di colpi di scena nel parziale decisivo, con il pubblico estasiato dalle giocate di ambedue i contendenti. Montanes tentava per primo l’allungo sul 2 a 0. Riacciuffata la parità, Martin inizierà a giocare a braccio sciolto mettendo a segno colpi di pregevole fattura che incanteranno il nutrito pubblico del campo centrale. Montanes, seppur visibilmente provato, dovrà far ricorso a tutta la sua esperienza per annullare ben sette palle break al suo avversario nel corso del sesto ed ottavo gioco. Giunti al tie-break decisivo, Martin cancellerà poi un match point prima di mettere a segno i tre consecutivi punti che gli varranno il titolo.
Termina 0-6 6-4 7-6(6) in due ore e diciotto minuti in favore del venticinquenne numero 242 del mondo, che al termine del match si lascerà andare ad un urlo liberatorio: “Era tanto tempo che non vincevo e questa è stata per me una settimana magica”. Durante la premiazione, lo slovacco ringrazierà il suo coach, attualmente negli USA, per avergli dato nuova fiducia dopo un periodo difficile che lo aveva visto sprofondare in classifica.
Per Montanes, la delusione di esserci andato vicino: “Purtroppo è mancato solo un punto”, ha constatato amaramente l’iberico, ex numero 22 delle classifiche mondiali e con ben sei titoli del circuito ATP alle spalle. Parole di ringraziamento durante la cerimonia di chiusura anche da parte del direttore del torneo Gianfranco Barbiero: “Non è stata una settimana semplice ma questa finale ci ha ripagato di tutti gli sforzi”. Premiati anche il giudice di sedia della finale lo spagnolo Poncho Ayala ed il supervisor argentino Jorge Mandl.
Termina come meglio non avrebbe potuto una settimana di grande tennis a Padova. L’impegno di tutta l’organizzazione e della famiglia Barbiero è quello di crescere ancora. L’appuntamento è per l’anno prossimo.