foto di Edwin Martinez
articolo di Salvatore Petrillo
Una straordinaria Angelique Kerber conquista il suo primo titolo dello Slam, battendo in finale una distratta Serena Williams. Tanto inaspettato quanto meritato il titolo per la tedesca, capace di eliminare lungo il suo cammino, tra le altre, Victoria Azarenka e proprio la Williams, ovvero le due più accreditate pretendenti alla conquista del titolo. Con questo risultato la Kerber sarà lunedì la nuova numero 2 del mondo, con un balzo di 4 posizioni.
Partenza a razzo della tedesca, per nulla intimorita e schiacciata dal peso della prima finale Slam. Incisività al servizio e profondità in risposta sono le armi che portano quasi immediatamente la Kerber avanti di un break, ottenuto nel terzo gioco. La Williams risale da un pericoloso 0-30 nel quinto gioco con tanti vincenti (impressionante il cross stretto di dritto che la porta sul 40-30) e chiude ai vantaggi con una prima vincente. Lo scampato pericolo scuote Serena, che in un sesto game infarcito di seconde comincia sempre più a prendere in mano lo scambio, strappando ai vantaggi il servizio alla tedesca. Il livello del match sale, la Williams gioca profonda, la Kerber è un muro, ma nonostante ciò la tedesca torna immediatamente avanti di un break grazie a due banali errori di Serena su due risposte molto corte della sua avversaria. Il canovaccio del match è chiaro: l’americana appena può entra nello scambio, la Kerber dal canto suo costringe quasi sempre al colpo in più la Williams, che sempre più spesso si traduce in banali gratuiti. Il nono game è quasi transitorio, con la Kerber che si appresta a servire sul 5-4. Grazie ad altri 4 errori di Serena (di cui 3 abbastanza gravi) Kerber tiene a 0 l’ultimo servizio e porta a casa il primo set. Decisiva nel primo parziale la grande capacità negli spostamenti della tedesca, ma i numeri rappresentano bene quello che è stato il primo set della Williams: nessun ace, 38% di punti vinti con la seconda, con una percentuale di prime poco sopra il 50%, ma soprattutto 23 gratuiti, a fronte dei soli 3 della Kerber.
Secondo set in cui la Williams sembra voler ragionare un po’ di più, e costruire meglio i punti, forse capendo che la ricerca ossessiva del vincente contro questa Kerber è un’arma a doppio taglio. Dopo 3 game interlocutori, nel quarto la Kerber scivola 0-40, complici due doppi falli. La terza occasione è quella buona per Serena, ora in grado di fare corsa di testa nel secondo set. Nel game successivo Kerber sale 0-30, ma con veemenza, aiutata dal primo, sospirato, ace, la Williams si porta sul 4-1. La Williams sembra ora più calma, i gratuiti scendono drasticamente, e nell’ottavo game ha anche una buona opportunità per chiudere in anticipo, ma dallo 0-30 la Kerber esce dal bunker aiutandosi col servizio, e con 4 punti di fila si porta sul 3-5. Il game successivo è però quello buono, Serena non trema e al primo set point porta il match al terzo. Ora la percentuale dei punti vinti con la seconda della Williams è quasi al 50%, ma il dato più importante è quello relativo ai gratuiti, vera e propria tassa pagata nel primo set: solo 5 non forzati, a fronte dei 7 della Kerber, a sua volta meno mobile rispetto a quanto visto nel primo parziale.
A questo punto ci si potrebbe aspettare una Williams con dalla sua l’inerzia del match, ma la Kerber non è certo tipa da tirare i remi in barca. Dopo un primo game autoritario al servizio, la tedesca strappa infatti, addirittura a zero, il servizio alla statunitense, con due dritti vincenti. Immediata, però, la reazione di Serena, che in un game molto tirato riprende a spingere e porta a casa il controbreak alla seconda occasione utile: 1-2 e 2-2 in un amen. E’ un momento in cui la Kerber sembra sentire il peso della posta in gioco, situazione in cui la Williams ha sicuramente più attitudine. Non si scompone però Angelique, nel game successivo dal 30-30 si fa aiutare dal servizio, e nel sesto game torna ad essere aggressiva, portando ancora la Williams a spingere al limite, spesso andandoci oltre. Infatti arrivano due pesanti palle break, annullate con una volèe vincente ed un ace dalla 34enne del Michigan. La Kerber se ne procura una terza con un bel vincente di dritto, ma Serena gestisce ancora bene il punto e annulla anche questa. E’ il momento chiave, la Williams tira fuori un ace, la Kerber risponde con una splendida smorzata, nonostante un’ottima prima dell’avversaria. Un doppio fallo manda ancora la Kerber a palla break, sprecata con un rovescio sparato in rete. Il game diventa una battaglia di nervi, la Kerber annulla ancora una palla del 3-3 con una smorzata al termine di uno scambio ben condotto, seguita da un altro doppio fallo, il quinto, della Williams. Serena costruisce bene il punto, ma spara lungo l’ultimo dritto e, dopo quasi 10 minuti, la Kerber è 4-2. Il contraccolpo sembra devastante per la campionessa uscente, che sbaglia tre dritti e subisce un ace, mandando la tedesca a un turno di servizio dal trofeo. Parte con un doppio fallo la Williams, che con due scambi ben condotti sale poi 30-15 per poi chiudere a 30 l’ottavo game con l’aiuto del servizio. Kerber va a servire per il trofeo, ma Serena gioca tre grandi punti e sale 15-40. La prima palla break se ne va con una gran prima, ma la seconda è quella buona, grazie a una risposta nei piedi dell’avversaria: 4-5. Come già sottolineato, però, la Kerber è bravissima a resettare tutto, e nel decimo gioco sale 0-30 grazie a due risposte profonde che portano Serena all’errore. Con un ace la Williams dimezza lo svantaggio, poi arriva il 30-30 con uno scambio troppo passivo da parte della Kerber, seguito da uno scambio praticamente in fotocopia al precedente, vinto ancora da Serena. Kerber però si fa aggressiva in risposta e annulla la palla del 5-5, e si procura in seguito il primo match point di questa finale grazie a un dritto in rete di Serena: è quello buono, trasformato grazie ad una volèe lunga della Williams.
Primo titolo Slam dunque per Angelique Kerber, con la Germania che torna a vincere un trofeo di questa portata dai tempi di Steffi Graf. Percentuali al servizio simili per le due giocatrici, ma la differenza la fanno sicuramente gli errori non forzati: ben 46 per la Williams, con 47 winners, mentre solo 13 per la Kerber, a fronte di 25 vincenti. Sfuma ancora il sogno Grande Slam per la più piccola delle sorelle Williams, che ora dovrà essere brava ad assorbire la seconda delusione Slam consecutiva.
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