di Federico Principi
Non deve essere facile scendere su un campo cosparso di lacrime come quelle lasciate da Lleyton Hewitt e da tutto il pubblico australiano. E il motivo, ovviamente, lo sapete. Karolina Pliskova e la tedesca Julia Goerges avevano questo onere al cospetto di una platea svuotata nelle presenze e nelle emozioni, lasciate nella Rod Laver Arena dall’addio di Rusty al tennis giocato, col rimpianto di non aver mai vinto lo Slam di casa.
Chissà se è stata proprio l’emozione (ma non è credibile per una ragazza che ostenta apparente indifferenza) a bloccare Karolina Pliskova a inizio match. La Goerges ha avuto uno scatto felino simile a quelli di Dani Pedrosa e in un attimo ha avuto la palla del 3-0. Lo sciagurato terzo game della tedesca, costellato di errori, l’ha però riportata sulla terra concedendo il contro-break alla Pliskova, e da lì è iniziata un’altra partita. La Goerges ha tentato di muovere il più possibile la legnosa ceca (anche e soprattutto con servizi slice stretti da destra), ma ha dovuto cedere di fronte alla ormai consueta serie di ace della Pliskova. Il tie-break del primo set sembrava il bivio fondamentale per indirizzare il match, e così è stato: la ceca ha mostrato sangue freddo e da favorita ha fatto sentire maggiormente la sua presenza nei punti delicati del primo set, per poi scivolare comodamente verso un 7-6 6-1.
La giornata di ieri, nella quale nel tabellone maschile si è assistito ad un perfetto allineamento dei risultati secondo i pronostici, non è stata proprio così ricalcata oggi, nel torneo femminile. Rimangono però delle certezze, come Victoria Azarenka (che molti danno come favorita assoluta per la vittoria del torneo) che si è sbarazzata per 6-1 6-2 della montenegrina Kovinic.
Va veloce anche Ana Ivanovic nonostante una lunga interruzione a causa della caduta di uno spettatore sugli spalti che ha necessitato soccorso. Serba in costante dominio sulla lettone Anastasija Sevastova, portatrice di un’apertura alare da albatros sul dritto ma troppo fallosa (27 errori gratuiti contro i 17 di Ana, con quasi identico numero di vincenti). Non sarà invece così facile per la Ivanovic avere a che fare con una picchiatrice come Madison Keys, chiamata a difendere la semifinale dello scorso anno. L’americana ha sommerso di vincenti (34 a 16) l’insidiosa Yaroslava Shvedova, concedendole il primo set al tie-break ma controllando i successivi due parziali (doppio 6-3).
Non si ferma la marcia di Shuai Zhang, autrice del più grosso scalpo del torneo (Simona Halep) dopo quindici partecipazioni consecutive negli Slam senza singoli successi. La cinese non ha avuto pietà neanche verso una giocatrice esperta (anche se non più testa di serie) come Alizé Cornet, e avrà la mancina Varvara Lepchenko al terzo turno, in uno scontro tutt’altro che impossibile e che potrebbe regalarle ulteriori gioie.
Saltano poi altre teste di serie: partiamo da Sabine Lisicki (numero 30) che cede 6-4 al terzo contro Denisa Allertova. La tedesca è vittima della sua aggressività, che l’ha sì portata in finale a Wimbledon ma anche a commettere 10 errori gratuiti in più della ceca, a fronte di soli 3 colpi vincenti in più. Cede anche l’ucraina Elina Svitolina, recentemente finalista in Hopman Cup, dove affrontò, incartandosi non poco, Daria Gavrilova: Naomi Osaka, numero 127 WTA ma in ascesa (classe 1997) ha fatto la partita, registrando un numero maggiore sia di vincenti che di errori, e un periodico 6-4.
Salta inoltre un possibile terzo turno piuttosto interessante tra Jelena Jankovic e Timea Bacsinszky, che vedrà invece in campo Laura Siegemund e Annika Beck, entrambe tedesche. La Siegemund ha deciso da sola le sorti del suo match contro la Jankovic, mettendo anche lei a segno un numero maggiore sia di vincenti che di gratuiti e approfittando anche di un periodo di alti e bassi della serba, che avevamo visto in un ottimo match contro Roberta Vinci a Brisbane ed in un match molto altalenante contro Sara Errani a Sydney. Inarrestabile il momento negativo anche per la Bacsinszky: due primi turni a Brisbane (Pavlyuchenkova) e a Sydney (Schmiedlova), la perdita di status di numero 1 di Svizzera in favore di Belinda Bencic (ma questo è forse l’aspetto che le interessa di meno) e la sconfitta di oggi contro Annika Beck. Tedesca, classe 1994, numero 55 del ranking, la Beck ha disposto a proprio piacimento della svizzera: due sole palle break concesse (una sfruttata dalla Bacsinszky), più vincenti, meno errori, 51% di punti messi a segno in risposta e 65% al servizio. Statistiche da circuito ATP per un netto 6-2 6-3.
Resta da segnalare il continuo progresso di Johanna Konta (6-2 6-3 Sai Sai Zheng), le vittorie agevoli di Ekaterina Makarova (6-4 6-2 s Tatjana Maria) ed Angelique Kerber (6-2 6-4 ad Alexandra Dulgheru), il successo di Barbora Strycova su Vania King (7-6 6-4) e quello di Madison Brengle su Johanna Larsson, 6-1 al terzo set.