di Samuele Diodato
Nella notte, la parte alta dei due tabelloni dell’Australian Open maschile ha conosciuto i primi quattro nomi dei qualificati ai quarti di finale. Le partite si sono concluse come da pronostico, con i favoriti che hanno vinto i rispettivi match, ma con più di qualche difficoltà. Le alte temperature della domenica australiana hanno messo a dura prova i giocatori.
L’order of play di oggi prevedeva per il primo match maschile subito il match più equilibrato, almeno sulla carta.
Nel primo match di giornata sulla Hisense Arena, alle 11 del mattino orario locale, sono scesi in campo il numero 7 del seeding Kei Nishikori e il suo sfidante Jo-Wilfried Tsonga, numero 9.
Purtroppo per il transalpino però, Nishikori oggi era in stato di grazia: il nipponico intuiva sempre le intenzioni del suo avversario, così da poter arrivare in anticipo sulla palla. Come sempre infatti, ad incidere in favore del giapponese è stata la risposta. Anche quando non era un vincente, la risposta lo metteva sempre in grado di prendere in mano le redini dello scambio ed infatti ha strappato cinque volte il servizio al suo avversario. Tsonga, dal canto suo, era troppo lontano dalla riga di fondo, non riusciva a far male all’avversario e ha subito la grande profondità ed i 31 vincenti dell’avversario. Il dritto di Nishikori era troppo penetrante e la percentuale di punti vinti con la prima al 47% non ha permesso al francese di rientrare in partita. Il match si è chiuso con il punteggio finale di 6-4 6-2 6-4.
Dopo circa due ore dalla conclusione del match sopra citato, in campo, sulla Rod Laver Arena, sono scesi in campo il numero 1 del mondo Novak Djokovic e la testa di serie numero 14, Gilles Simon. I precedenti non aiutavano di certo il francese, prima di oggi l’head-to-head diceva 9-1 per il serbo.
Simon però sin dal primo set è apparso piuttosto pimpante. Il suo rovescio oggi particolarmente profondo, gli ha permesso di tener testa molto a lungo al serbo. Dopo aver perso il primo parziale per 6 giochi a 3, ha giocato il tiebreak perfetto nel secondo riequilibrando la situazione sino ad un set pari. Come già detto, il gran caldo australiano ha sicuramente influenzato le prestazioni dei giocatori. Djokovic che da sempre soffre le alte temperature è oggi incappato in una giornata disastrosa contando un numero inaccettabile di non forzati, che alla fine toccheranno l’incredibile quota 100. Dopo aver vinto il terzo set, proprio con gli errori ha concesso a Simon il break, che non ha esitato a portarsi sul 2-2. Straordinariamente oggi Nole Djokovic non sapeva come mettere in difficoltà Simon e in alcuni momenti si è mostrato molto nervoso. Nonostante il servizio del francese facesse fatica a toccare i 130 kmh, Djokovic è mancato troppo spesso nel momento di fare il break: sole 6 palle break convertite sulle 25 totali.
Tutti i numeri negativi però, con quell’animale da 5° set che è il numero uno al mondo, spariscono. Nel set decisivo Djokovic non ha concesso nulla, tornando a giocare a pochi centimentri dalla riga di fondo e chiudendo il match più lungo di giornata dopo 4 ore e 32 minuti con il punteggio finale di 6-3 6-7(1) 6-4 4-6 6-3.
Mentre sul centrale Simon sorprendeva tutti, sulla Margaret Court Arena si sfidavano il ceco Tomas Berdych, numero 6, e lo spagnolo Roberto Bautista-Agut, numero 24.
L’iberico con il passare dei giorni ha giocato sempre meglio a Melbourne. Continuando questa tendenza infatti, non ha dato modo al ceco di colpire da fermo, muovendolo orizzontalmente per tutto il primo set fino a chiudere 6-4. Dall’inizio del secondo però il ceco ha cominciato a mettere i campo tutte le suo bordate di dritto e la crescente percentuale di prime (alla fine 62%, con una realizzazione del 65%) lo hanno portato sul punteggio di 2 set a 1.
La reazione del maratoneta spagnolo non si è fatta attendere e ha coinciso perfettamente con il passaggio a vuoto del ceco. Bautista ha dominato in lungo e in largo, tornado a disegnare il campo, fino a chiudere il quarto set 6 giochi a 1. Il numero sei del seeding è però tornato in campo nel 5° set portandosi in vantaggio di due break, per poter chiudere poi 4-6 6-4 6-3 1-6 3-6. A fare la differenza sono stati i 66 vincenti da parte del ceco che così eguaglia la semifinale dello scorso anno. Bautista-Agut esce tuttavia a testa alta, ma fermandosi ancora una volta negli ottavi di uno Slam.
Il programma della Rod Laver, rallentato dal match di Djokovic, si è chiuso con l’ultimo ottavo maschile di giornata: Roger Federer contro David Goffin. Sulla carta il match poteva nascondere qualche insidia, ma Federer oggi è sembrato in condizioni smaglianti. Sarà per l’orario (match concluso alla mezzanotte) ma l’elvetico oggi andava fortissimo. Il belga non ha retto lo scambio da fondo ed era completamente in balia dell’avversario. Federer è sato follemente concreto sia nell’abbreviare gli scambi andando a rete, sia nel realizzare le palle break, strappando per sei volte il servizio a Goffin. Match chiuso dopo 88 minuti per 6-2 6-1 6-4.
La parte alta ha quindi i suoi quarti di finale: come da pronostico vedranno di fronte Djokovic contro Nishikori e Federer alle prese con Tomas Berdych. Un altro Slam entra nella fase calda, ma ancora una volta a fare la differenza sono i big che, nonostante le fatiche, avanzano, sempre e comunque.