di Samuele Diodato
Dopo 12 giorni di agguerrita lotta, tra conferme e molteplici sorprese, sui campi del Melbourne Park, nella giornata di oggi, il tabellone femminile ha conosciuto le finaliste dell’edizione 2016 dell’Australian Open.
Alle 3:30 del mattino italiano è scesa infatti in campo la prima semifinale femminile.
A spuntarla nella parte alta del tabellone, rispettando i numeri delle teste di serie, sono state la numero uno del mondo Serena Williams, al primo torneo dopo la clamorosa sconfitta a New York patita in semifinale da Robera Vinci, e la numero quattro del seeding Agnieszka Radwanska. La polacca in questo avvio di stagione è sembrata davvero in grande spolvero, andando a vincere anche il WTA di Shenzen.
I precendenti però fino ad oggi, con l’ 8-0 in favore dell’americana, non lasciavano aperti spiragli per la Radwanska. Per di più, a livello Slam, in favore della dominatrice del circuito c’è la finale di Wimbledon 2012.
All’inizio del match, ancora una volta, a comandare è Serena Williams. La sua potenza ha messo in estrema difficoltà il servizio dell’avversaria. E al primo colpo più corto, l’americana ha ovviamente potuto entrare in campo per chiudere con i suoi vincenti.
Ha segnato sin da subito il primo set, iniziato con due break e con particolare precisione nelle risposte, con cui accorciava gli scambi. La polacca, al contrario, non è riuscita, almeno nel primo parziale, ad allungarli, subendo la grande quantità di vincenti della numero uno del mondo. Saranno 18 alla fine di un primo set perfetto, sui 24 punti totali, con uno spaventoso 75% di punti vinti sulla risposta. In un set perso 6-0 in 20 minuti, la Radwanska ha racimolato solo 7 punti.
La numero quattro è riuscita a tenere la battuta per la prima volta con l’inizio del secondo set.
Soltanto con il primo passaggio a vuoto, Radwanska ha strappato il servizio all’avversaria recuperando dal 3-1 al 4-3. La lotta che tutti volevano, però, non è mai iniziata. La pesantezza dei colpi ha fatto la differenza. Con 3 game consecutivi Serena Williams ha chiuso il match. 6-0 6-4 in 64 minuti per raggiungere la 26ª finale Slam in carriera e cancellare, se ancora ce ne fossero, dubbi sul suo ritorno dopo New York. La 21 volte campionessa slam ha chiuso con 42 colpi vincenti e 17 errori, e sabato cercherà il 7º sigillo a Melbourne.
Dopo il match più prevedibile, nella parte alta del tabellone, si è disputata la semifinale fra le sorprese. La parte bassa ha infatti visto cadere al primo turno la numero due Simona Halep, contro la cinese Shuai Zhang. Fra le prime quattro però è arrivata la britannica Johanna Konta. La ventiquattrenne originaria di Sydney ha espresso il suo miglior tennis proprio a Melbourne. A lei si sono infatti arrese Venus Wlliams e, negli ottavi, Ekaterina Makarova. Ad affrontarla, l’autrice dell’altra impresa del torneo: Angelique Kerber. La tedesca, numero sette del tabellone, ha battuto nei quarti per la prima volta in carriera Victoria Azarenka. Risultato inaspettato viste le prestazioni della bielorussa nell’ultimo periodo che le erano valse lo status di principale sfidante di Serena Williams. E pensare che la mancina tedesca aveva dovuto annullare un match point nel primo turno contro Misaki Doi. Da lì, la grande crescita è iniziata, senza perdere più alcun set, fino all’exploit dei quarti.
La fiducia della Kerber sui colpi da fondo si è vista sin dal primo game, la sua prontezza, mista alla rigidità dell’avversaria, ha concesso alla numero sette un inizio con due break consecutivi. Nonostante lo svantaggio e la tensione iniziale, diminuiti gli errori non forzati, ritrovando una buona profondità, la Konta ha recuperato un break dal 3-0 pesante fino al 3-2. Recuperato anche il secondo break, grazie ad un pasticcio della Kerber, la Konta ha pareggiato il conto dei game a 3. L’equilibrio scandito dai servizi è durato fino all’11esimo game. Qui, forse anche grazie alla sua maggiore esperienza, la Kerber ha trovato un nuovo break. La tedesca chiude così un primo set lottato con il punteggio di 7-5. Il primo parziale è stato segnato irrimediabilmente dai 20 errori della Konta, al fronte dei soli 6 della Kerber. L’andamento di gioco della numero 44 del ranking è stato troppo a corrente alternata, caratterizzato da momenti in cui la Konta non riusciva a muoversi con la solita brillantezza mostrata nel corso del torneo.
Sulla cresta dell’onda la bionda-occhi azzurri ha cominciato anche il nuovo set con un break, annullando con un ace l’occasione dell’1-1. Sempre più tranquilla, la tedesca ha lasciato andare i colpi contro un’avversaria ormai scarica sia mentalmente che fisicamente. La Kerber chiude così 7-5 6-2 contro una Konta troppo scarica, con minor rendimento al servizio così da non poter contrastare la tedesca, troppo solida da fondo campo (solo 10 non forzati). La britannica il suo slam già lo ha vinto: entrerà tra le prime 30 da lunedì e ha riportato un pizzico di speranza al tennis femminile britannico, che fino aveva puntato solamente sul binomio Watson-Robson.
Per la Kerber, alla prima finale slam della carriera, ultimo ostacolo quasi impossibile, Serena Williams, con pronostico dalla parte della numero uno. Il tabellone femminile ha già riservato grandi sorprese e la sfidante è in grande fiducia, nel tennis non si sa mai…