Matteo Berrettini sta diventando sempre più determinato e convincente, mettendo mattone su mattone nella costruzione di un giocatore di livello top. Alla San Benedetto Tennis Cup 2017, quest’anno con montepremi elevato a 64mila Euro, l’azzurro allenato da Vincenzo Santopadre e seguito anche nel centro federale a Tirrenia ha sfoderato un’altra maiuscola prestazione, dimostrando di avere personalità e maturità tennistica. Sotto lo sguardo attento e confortante di Umberto Rianna che lo ha spesso applaudito oggi dalla tribuna, Matteo ha cominciato l’incontro subito assai bene, nonostante l’avversario fosse Giraldo, ottimo tennista colombiano top 100 e testa di serie numero 1 del tabellone. E’ partito solido e deciso, sapendo che l’avversario avrebbe insistito sul rovescio, essendo ormai Matteo un giocatore conosciuto nel circuito come fortissimo al servizio e devastante sul diritto. E così è stato, ma la contromossa studiata dal team azzurro era senz’altro quella di essere veloci negli spostamenti per cercare perfino il diritto a sventaglio o comunque accettare la diagonale di rovescio con pazienza, per poi spostare il gioco attraverso un lungolinea. Come dicevamo fin da subito Matteo Berrettini ha schiacciato il suo avversario, ex numero 28 ATP, prendendo l’iniziativa appena possibile. Dopo aver ben fronteggiato una palla break con un’ottima prima di servizio, al quarto gioco Berrettini ha brekkato, approfittando di un piccolissimo passaggio a vuoto di Giraldo, aiutato in questo dall’atteggiamento sempre aggressivo in campo dell’azzurro. Il colombiano però era vivo e quando Berrettini è andato a servire per il set, in vantaggio 5-3, la situazione si è fatta pericolosa, visto che l’italiano si è trovato sotto 15-40. Qui bravissimo e applausi per Matteo che ha servito una seconda palla profonda per poi chiudere col suo diritto, e nella seconda palla break da annullare ha servito a 200 km/h. Secondo noi quello è stato il momento determinante del match, e due palle che potevano riaprire l’incontro sono state giocate da Matteo in maniera eccezionale come temperamento e capacità di concentrazione. Sarebbe bastato scendere di energia una percentuale minima per ritrovarsi sostanzialmente in parità con l’inerzia del match dalla parte del colombiano. Giraldo è andato a servire all’inizio del secondo set probabilmente con uno stato psichico che non lo favoriva, è possibile che le sue onde cerebrali non fossero in una frequenza ottimale per un atleta di alto livello: era in onde beta probabilmente, una frequenza non ideale per la zona di massima prestazione di un performer tennista. Si toccava un po’ la coscia, la sua attenzione era rivolta altrove, mentre Matteo appariva in stato di flow, potremmo azzardare che si trovasse in onde alpha, la frequenza ideale per una prestazione di alto livello, quando la concentrazione sulle proprie sensazioni e l’attenzione verso l’esterno importante (pallina, avversario) raggiunge uno stato di equilibrio che consente la massima espressione del gesto contemporaneamente alla scelta strategica più giusta. L’infortunio alla coscia del colombiano, che poi ha chiamato il fisio, una contrattura, ha fatto il resto, ma la partita sembrava nelle mani di Berrettini, sebbene nello sport le variabili siano moltissime e mutevoli. Giraldo ha finito col ritirarsi, lasciando via libera all’azzurro che con questo risultato già si garantisce un ritocco del best ranking al numero 213 ATP, con un quarto di finale da disputare venerdì contro il portoghese poco appariscente ma molto dinamico e solido Pedro Sousa già vincitore nel challenger abruzzese di Francavilla. Staremo a vedere, ma nonostante il portoghese sia numero 150 delle classifiche mondiali, il campioncino romano, qui seguito dal papà Luca, non parte certo battuto, dopo l’ottima prestazione odierna.
Accedono ai quarti di finale anche il francese Bonzi che approfitta del ritiro dello spagnolo Carballes Baena, dolorante per un problema al collo, e il serbo Djere indomito lottatore che ha impiegato 2 ore e 30 minuti per sbarazzarsi al tie break del terzo set del connazionale Petrovic, apparso però davvero falloso e privo del killer instinct. Djere viene da vittoria al challenger di Perugia, è alla settima vittoria consecutiva, quindi è senz’altro in fiducia ma al terzo set si è trovato sotto di un break ed era davvero sul punto di mollare, quando è stato rimesso in gioco da una serie di errori di Petrovic, dovuti a motivi emozionali.
Risultati secondo turno
[4/SE] L. Djere b. D. Petrovic 6-4 2-6 7-6
Berrettini b. [1] S. Giraldo 6-3 2-0 rit.
[6] P. Sousa b. [PR] J. Marti 6-3 6-1
Bonzi b. [5] R. Carballes Baena 6-0 2-1 rit.