di Monica Grassi
Ci troviamo a Vicenza e incontriamo con molto piacere Gianluca Geremia, un consulente di marketing e comunicazione che ha inventato un’impugnatura innovativa per il mondo del tennis. Ci dedica del tempo per soddisfare le nostre curiosità. Facciamo prima quattro chiacchiere in generale sul tennis, e cambia la sua espressione, si nota che entra in gioco la passione; è preparatissimo su tutto, dai risultati dei giocatori pro fino ad arrivare ai giovani tennisti italiani.
Ci racconta che per passione segue ad alcuni tornei un gruppo di giovani tennisti di Vicenza, e intanto fa girare nella sua mano la sua creazione, e ci viene spontaneo chiedere di poter provare ad impugnare. La prima cosa che “sentiamo” è una grande comfort, come quando si indossa un buon guanto morbido… e mentre parla con noi non perde un colpo di due giocatori che si stanno sfidando in un campo vicino, con occhio molto attento.
Buongiorno Gianluca, grazie di averci ricevuto e soprattutto di averci fatto provare la tua invenzione. Come ti è venuta questa idea? Da quanto la studi e ci lavori?
L’idea è venuta dopo un bel po’ di mesi di studio e ricerca. Inizialmente, stavo cercando una soluzione per ovviare ad un dolore insopportabile che mi prendeva la mano ogni volta che giocavo a tennis: ho provato a cambiare racchette, corde, dimensione del manico, grip, overgrip… Non c’era niente da fare, quando smettevo di giocare dovevo prendere antidolorifici e mettere ghiaccio.
E’ stato in quel periodo, circa due anni fa, che ho cominciato a cercare di capire come mai mi capitava questo disagio. E ho cominciato a studiare, all’inizio più per curiosità che con la speranza di risolvere qualcosa. Anatomia del corpo umano, Fisica della racchetta, Ergonomia della mano… Più curiosavo, più mi veniva voglia di imparare.
Ad un certo punto mi ero fatto un’idea del tutto personale dei motivi per cui quando giocavo mi si infiammavano determinati tendini. Ci ho ragionato, ho disegnato diverse forme, realizzato e provato segretamente alcuni prototipi, ed infine ho trovato la soluzione ai miei problemi con quest’impugnatura. Poi, dopo aver brevettato l’invenzione, ho cominciato a far testare alcuni prototipi a giocatori di vari livelli, dal tennista di club al professionista ATP e WTA.
Perché ha il nome ‘Hesacore’?
Il nome definisce in poche lettere che cos’è il prodotto: un nucleo, una struttura interna formata da esagoni. Volevamo che fosse chiaro, soprattutto tra i giocatori di origine anglofona, che il prodotto non è un semplice grip, né una “pelle” da mettere sopra un’impugnatura tradizionale: Hesacore è un elemento strutturale che interagisce con il telaio della racchetta e ne diventa parte integrante.
Il design sfaccettato di questa nuova impugnatura che vantaggi crea al giocatore?
E’ un discorso lunghissimo, che cerco di sintetizzare per non diventare prolisso. Diciamo che i vantaggi si dividono in tre categorie: la performance, il comfort statico ed il comfort dinamico (ossia al momento dell’impatto della palla).
Per quanto riguarda la performance, Hesacore crea un maggiore attrito sulle le dita della mano rispetto ad un impugnatura da tennis tradizionale. Questo fa si che il giocatore si abitui nel tempo a stringere meno la presa e cominci a fidarsi di Hesacore: la racchetta non scivola più dalla mano, né in senso trasversale, né in senso longitudinale. Rilassare e decontrarre i muscoli delle dita, specialmente del medio e dell’anulare, aiuta a rilassare anche i muscoli del polso e dell’avambraccio. Il risultato è che il giocatore comincia a giocare più fluido, meno “strappato” ed i suoi colpi escono più pesanti dal piatto corde.
Poi c’è il discorso legato al comfort statico. L’avete provato anche voi: a dispetto di questa forma che a prima vista sembrerebbe scomoda, Hesacore è molto più confortevole di un’impugnatura da tennis tradizionale e si adatta come un guanto al palmo della mano. Non chiedermi come sono arrivato a questa forma, perché non me lo ricordo bene neanche io: in quel periodo ero in “trance creativa”. Comunque questo comfort non è fine a se stesso: il fatto che le due dita opponibili (pollice ed indice) aderiscano alle superfici esagonali di Hesacore permette al giocatore di controllare la testa della racchetta molto più agevolmente; questo, nel tennis moderno fatto di palle molto cariche di spin, è un vantaggio non trascurabile.
A mio modo di vedere però il vantaggio più importante di Hesacore è legato al comfort dinamico, ossia allo smorzamento della trasmissione di determinate frequenze di vibrazioni del telaio, che sono dannose per il corpo umano. Trovare una soluzione a questo problema vuol dire limitare i traumi per il polso, il gomito e la spalla del giocatore, che a lungo andare possono portare a problemi più seri. La materia è nota e ampiamente studiata e documentata dai progettisti di racchette, per cui sono riuscito a trovare parecchie informazioni a riguardo.
Diciamo che con Hesacore ho provato a dare la mia interpretazione per risolvere il problema. Come avete notato impugnando Hesacore, le superfici esagonali sono cave, quindi Hesacore è sostanzialmente una struttura a traliccio, una sorta di nido d’ape tridimensionale, le cui superfici sono vuote e sono coperte solamente dal grip. In Hesacore queste superfici ospitano, con qualsiasi presa, le parti ossee della mano, ossia l’osso metacarpale e le ossa interfalangeali del pollice e dell’indice: è attraverso queste ossa che si trasmettono al corpo umano la maggior parte delle vibrazioni “negative” provenienti dal telaio. Quindi, con Hesacore, abbiamo di fatto interrotto il percorso di determinate vibrazioni dal telaio al corpo umano.
Qual è la differenza tra Hesacore e l’impugnatura tradizionale?
Oltre a tutto quello che ho detto prima, Hesacore permette una serie di personalizzazioni legate al comfort ed alla performance che sono impossibili con i materiali e le forme di un’impugnatura da tennis tradizionale. Con Hesacore ogni giocatore potrà avere un’impugnatura personalizzata sulle proprie esigenze di feeling e performance.
Perdonaci la domanda particolare, non vuole essere offensiva, ma Hesacore funziona davvero?
Con me ha funzionato, quindi ne è valsa la pena: posso continuare a giocare a tennis! Scherzi a parte, abbiamo testato Hesacore con più di 200 giocatori di vario livello. Con alcuni di questi abbiamo svolto test continuativi ed i risultati ci hanno convinto a passare alla fase di ingegnerizzazione e produzione. Certo, c’è una piccola percentuale di giocatori che non riesce a digerire il passaggio ad Hesacore e quindi non sente i benefici… questo è fisiologico con qualsiasi bene di consumo che viene introdotto nel mercato.
Tengo a precisare una cosa, e mi rivolgo a tutti quei giocatori e consumatori a cui ogni giorno viene presentato un nuovo, irrinunciabile, rivoluzionario prodotto: Hesacore non è un prodotto miracoloso. Se lo fosse, l’avrei tenuto solo per me e avrei tentato di scalare un paio di categorie… purtroppo non ho “le physique du rôle”! Hesacore è un buon prodotto, razionale e funzionale, che può aiutare il giocatore a sviluppare e migliorare le sue doti tecniche. Infatti, uno dei claim del prodotto è “Non quello che la racchetta può fare meglio per te, ma quello che tu puoi fare meglio con la tua racchetta“. Di base, quindi, la voglia di migliorare, di imparare, di sacrificarsi dev’esserci sempre. Ma questo è il bello dello sport, al di là dei risultati.
Hesacore può essere montata su qualsiasi tipo e marca di racchetta?
Hesacore, inteso come accessorio aftermarket, ad oggi è disponibile per racchette Head e successivamente sarà prodotto anche per Wilson (Blade e ProStaff) e Babolat (Pure Drive e Pure Aero). Stiamo valutando anche Yonex, che sta crescendo molto bene a livello di vendite globali. Gli alti costi degli stampi non rendono sostenibile lo sviluppo di Hesacore per altri marchi di racchette, che hanno diffusione molto minore. Però, siccome crediamo nel prodotto e nelle sue potenzialità, valuteremo di concedere la licenza direttamente a questi produttori, se ci verrà richiesto.
Come sarà gestita la commercializzazione di questo prodotto? Ovvero, dove si potrà acquistare, provare e soprattutto montare?
Abbiamo preso una decisione in controtendenza rispetto a quello che sta succedendo nel mondo del commercio: evitiamo le grandi catene distributive legate al mondo dello sport generalista e gli internet-shop specializzati nel tennis. Se è vero che questi permettono di fare grandi numeri, d’altra parte stanno facendo morire, con la loro politica aggressiva basata sul prezzo più basso possibile, i negozi di tennis tradizionali. In questi negozi ci sono tecnici della racchetta preparati e competenti che, con grandi difficoltà e tanti sacrifici, stanno facendo un lavoro che oggi non è più redditizio, però stringono i denti e vanno avanti. Perché li muove quella passione per il tennis, che è la stessa che abbiamo noi.
Quindi, se posso scegliere, lavoro con chi è in empatia con me e condivide i miei valori. In questo periodo sto girando l’Italia e l’Europa per conoscere ad uno ad uno quelli che diventeranno Rivenditori Autorizzati Hesacore: è un lavoro lungo, anche perché molte volte si finisce di parlare di prodotto e si comincia a parlare di tennis in generale. Non so cosa succederà al progetto Hesacore, ma sono comunque felice di aver potuto conoscere molte persone eccezionali.