Foto e articolo di Giulio Gasparin (@giuliogasparin)
(in Homepage Paoletti e Pigato in doppio, sopra Paoletti in singolare)
Sotto un cielo terso ed un sole caldo ma piacevole si sono giocati oggi gli incontri validi per le semifinali dei tornei di singolare sia maschili che femminili del torneo Tennis Europe di Trieste. Il programma sul campo centrale si è aperto con Matilde Paoletti opposta alla bestia nera delle azzurre in questa settimana al TC Triestino, l’austriaca Johanna Halper, fautrice dell’eliminazione di tre azzurre in altrettanti turni prima di questa semifinale. Il gioco solido e per certi versi fastidioso dell’austriaca, fatto di grandi difese e palle complicate da spingere, che ieri aveva mandato fuori giri Alice Gubertini, è sembrato funzionare anche con la Paoletti, troppo fallosa in apertura e in difficoltà soprattutto al servizio. Dopo uno scambio di break in apertura è stata la Halper per prima a trovare un allungo portandosi sul 3-1 in suo favore.
L’azzurra però non si è fatta pendere dallo sconforto e ha reagito con carattere e grande acume tattico, spingendo con più decisione sulle palle interlocutorie dell’austriaca. Sfruttando al meglio tutte le palle importanti, la Paoletti ha infilato cinque giochi consecutivi per superare la sua avversaria e chiudere il set in suo favore. Non si è fermata lì l’azzurra, che ha allungato la striscia di giochi vinti di altri due game, portandosi avanti di un break sulla sua avversaria anche nel secondo parziale. La risposta della Halper è stata puntuale e in qualche modo inaspettata, perché mostrando grande maturità tattica, ha cambiato gioco, inserendo molta più spinta su un dritto appiattito che ancora non aveva sfoderato negli ultimi due giorni, ma soprattutto una smorzata letale, con cui ha spesso sorpreso la giovane azzurra, che più volte non ci è arrivata o finiva con l’essere infilata dai passanti della sua avversaria.
L’effetto sorpresa è durato poco però, perché dopo aver recuperato il break, pur lottando su ogni palla, la Halper ha subito la crescita del gioco della Paoletti che negli ultimi giochi ha messo a segno solo colpi vincenti per chiudere match 6-3 6-1.
L’ultimo ostacolo tra l’azzurra e il titolo in terra triestina è uscito da una semifinale molto combattuta e giocatasi in contemporanea sul campo 2 e la sua coreografica cornice di pini e cipressi. La potenza da fondo della russa Maria Bondarenko ha inizialmente determinato le sorti dell’incontro, sovrastando anche le ottime difese della tailandese Punnin Kovapitukted. Chiuso il primo set per 6-4, la bionda tennista russa ha subito una leggera flessione, complice anche un maggior profondità nei colpi della tailandese e una sorprendente capacità di questa di appoggiarsi alle bordate della Bondarenko, trovando ella stessa ottime soluzioni vincenti nello scambio. La tennista qualificata ha quindi preso il largo nel secondo parziale, chiudendolo 6-1.
Memore dell’aiuto nel ritrovare la calma di cui aveva giovato ieri prima del terzo set, la Bondarenko ha lasciato il campo per raggiungere la toilette e riordinare le idee. Così è stato e la russa è tornata in campo facendo molto male da fondo campo, costringendo la Kovapitukted ad alzare le traiettorie, su cui però riusciva a trovare il giusto timing e quindi il vincente. La giocatrice asiatica però non si è fatta spaventare da uno svantaggio di due giochi e partendo dalla risposta, con cui ha messo a segno tre lungolinea vincenti in un solo game, è tornata a macinare gioco e trovare la parità. La calma e la solidità da fondo della tailandese hanno dato i loro frutti sulla distanza, poiché la russa si è lasciata innervosire dai continui cambi di ritmo della sua avversaria che è così andata a servire per il match, ma le è tremato il braccio. La Bondarenko ha aumentato la spinta in risposta è annullando un match point è andata a servire per allungare la partita. La Kovapitukted non si è fatta irrigidire dell’occasione sprecata e ha chiuso grazie ad un rovescio scivolato lungo alla Bondarenko.
Come per le ragazze, anche tra i maschi il primo finalista è made in Italy, grazie ad il solito travolgente Giorgio Tabacco, che in tutti i match di questo torneo non ha mai concesso più di tre giochi ai propri avversari e anche oggi si è confermato contro lo sloveno Lun Obrul. In una sfida tra ragazzini minuti, è stato il gioco da fondo il vero protagonista degli schemi di entrambi, abili in difesa e nel contenimento dei colpi del proprio avversario. È stato dunque molto bravo l’azzurro ad adattarsi al radicale cambio di avversario rispetto a ieri, quando poteva contare sugli errori del proprio avversario croato. Oggi è stato Tabacco a costruire il gioco con pazienza, limitando gli errori nonostante il muro spesso impenetrabile portato in campo dallo sloveno. Esemplari nello spiegare questo comodo ma dispendioso 6-2 6-1 sono due punti del secondo parziale: in uno, Tabacco ha rotto le corde, ma non ha cercato soluzioni strane, limitandosi a giocare palle cariche ma lente con il dritto, ben conscio che il suo avversario non avrebbe spinto, fin tanto che questi non ha sbagliato. Il secondo è stato il punto che è valso la finale per l’azzurro, che è arrivato al termine di uno scambio di oltre 50 colpi, chiusosi con un dritto carico dell’italiano che ha preso gli ultimi centimetri di campo e scavalcato il piccolo Obrul.
L’avversario in finale per Tabacco è uscito da un’interessante sfida giocatasi sul campo 2, dove si sono affrontati il mancino russo Aristarkh Safonov e lo sloveno Jon Lan Suntar. Il vicino di casa di questo circolo, nonostante avesse l’altezza e un fisico più sviluppato dalla sua parte, ha fatto molta fatica con il servizio, trovandosi spesso costretto alla difensiva contro i colpi precisi e profondi del russo. Un solo break ha deciso le sorti del primo set, finito 6-4 a favore del russo, ma l’atteggiamento dello sloveno tradiva poca convinzione nelle sue chance, tanto che a fine primo set ha provato a schiarirsi le idee con un pausa per uscire dal campo. Purtroppo per lui non ha sortito alcun effetto e il secondo set è scivolato ancora più in fretta con un netto 6-2.
Nella giornata odierna si sono giocate anche le finali di doppio a partire da quella femminile, con in campo quattro delle protagoniste anche del torneo di singolare. In campo infatti sono scese Lisa Pigato e Matilde Paoletti, opposte alla russa Maria Bondarenko e la svizzera Maria Michaela Fiacan. Le due azzurre, che hanno dato vita spesso a bei duelli nelle fasi finali dei tornei di singolare a cui partecipano, hanno dato dimostrazione di un buon affiatamento anche come coppia, mostrandosi ordinate e concrete sin dal primo gioco, in cui hanno strappato il servizio al duo russo-svizzero. Le due straniere però si sono fatte forza e hanno recuperato il doppio break di svantaggio che le vedeva in ritardo, grazie soprattutto ad ottimi colpi da fondo e tattiche magari non da manuale del doppio ma spesso efficaci.
Dal 4-4 le azzurre si sono sempre portate davanti nel punteggio strappando il servizio alle loro avversarie, salvo in entrambe le situazioni in cui sono andate a servire per chiudere il set venire breccate, nella seconda occasione sul deciding point, che valeva anche il primo set point, hanno però chiuso Fiacan e Bondarenko. È stato quindi il tiebreak a decidere il risultato di questo primo set e nuovamente sono state le due italiane a condurre il punteggio dal primissimo punto. Anche il tiebreak è sembrato seguire l’andamento del set, con Pigato e Paoletti sempre avanti nel punteggio salvo farsi riagguantare fino al 6-6. Al cambio campo però hanno alzato il livello le due azzurre, che prima hanno ottenuto il 7-6 con un lungolinea vincente dritto della Paoletti e poi hanno chiuso con un alto spettacolare lungolinea, questa volta di rovescio, della Pigato.
Il duo di casa ha poi subito un fisiologico calo ad inizio di secondo parziale, scivolando in fretta sotto di due break e 3-0. La reazione però non ha tardato ad arrivare e le due si sono portate sul 3-2, salvo accusare nuovamente la crescita di livello delle due avversarie, specie della svizzera Fiacan, che ha trascinato la coppia fino ad un 5-2 che sembrava destinato a mandare il match al supertie. Invece le due azzurre non hanno mollato, anzi, hanno rialzato il loro livello di gioco, facendo sì che le due avversarie capissero che avrebbero dovuto sudare se avessero voluto chiudere il parziale. Questa reazione ha colpito soprattutto la svizzera, che ha cominciato a sbagliare molto, soprattutto al secondo tentativo di servire per il match. Pigato e Paoletti si sono aggiudicate 5 giochi consecutivi e si sono portate sullo 0-40 sul servizio della Bondarenko, salvo subire l’inaspettata scelta delle due straniere di rimanere entrambe a fondo campo. Persi tre punti consecutivamente, sulla parità si sarebbe deciso se il match sarebbe andato ad un secondo tiebreak o si sarebbe concluso a favore delle italiane. Ed è stata la Paoletti a vincere il braccio di ferro dell’ultimo scambio, con cui le due azzurre hanno sollevato il trofeo delle vincitrici, dando una piccola vendetta alla Pigato per la sconfitta di ieri per mano della russa.
Non hanno avuto la stessa sorte in finale del doppio ragazzi Alexander Gammariello e Giorgio Tabacco, che si sono dovuti arrendere alla coppia austrocroata composta da Marko Andrejic e Roko Baskovic. Gli italiani avevano vinto un concitato primo set 7-5, salvo subire nel secondo parziale, chiuso dai due stranieri per 6-3. Dunque, è stato il supertie a decidere l’incontro. I due azzurri sono partiti forte, portandosi sul 3-1, ma lì si è inceppato qualcosa nella chimica di coppia, così che i due hanno subito un severo parziale, che ha portato gli avversari ad una posizione di deciso vantaggio. L’austriaco e il croato hanno adottato una tattica sprezzante, ma il rischio li ha ripagati nella scelta di tirare forte e addosso all’avversario a rete per uscire dalla diagonale da fondo campo. Con il punteggio di 10-5, i due ragazzi, entrambi di origine croata, si sono aggiudicati l’incontro e il torneo di doppio.
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