(Elisa Balsamo – Foto Nizegorodcew)
di Franco Marucci
Chi non è mai stato al Tennis Club Prato si affretti a visitarlo. Si troverà in un Circolo immerso nel verde, gradevole, spazioso, elegante, dove i campi, su tre livelli, salgono dolcemente verso l’alto fino ai piedi di una collina che si inerpica quasi verticale, da cui spuntano qua e là le facciate gialle di antiche coloniche e ville padronali. Il centrale, circondato su tre lati da un’imponente tribuna, è da grandi occasioni, e meriterebbe una finale di Coppa Davis (improponibile!) o di Fed Cup (chissà!), e non solo un prestigioso torneo giovanile a primavera. Nel derby attesissimo le due squadre toscane, assetate di punti per schiodarsi dalla coda della classifica, si sono presentate con qualche sorpresa nelle formazioni. Il Time Out ha lasciato inspiegabilmente in panchina Stefania Chieppa per “mamma” Alice Canepa, mentre Prato, sfumate ancora una volta le speranze di vedere in campo Vera Zvonareva, più plausibilmente ha preferito Elisa Balsamo a Martina Trevisan, la quale, intervistata tra un match e l’altro, si è detta fiduciosa sulle sue possibilità, non troppo delusa da una scalata alla classifica WTA che ci si aspettava tutti più rapida e consistente, e vogliosa di ben figurare il prossimo anno nei tornei junior del Grande Slam. Time Out ha prevalso, come volevano pronostico e classifica, ma tutti e quattro i match sono stati decisi al filo di lana, e chiusi al terzo set, e per questo l’incontro è terminato a pomeriggio abbondantemente inoltrato.
Ani b. Klepač 1-6 7-6 6-3
Ani, solitamente coriacea, lottatrice, mai sprecona, ha iniziato l’incontro un po’ deconcentrata e fallosa, e innervosita anche dal campo molle e scivoloso non ha opposto resistenza alla solida e muscolosa Klepač, vulnerabile negli spostamenti laterali ma più potente nello scambio da fondo, che riusciva a variare con il lob e qualche opportuna palla corta. Il secondo set è stato appannaggio della giocatrice estone, salita di tono mentre Klepač calava progressivamente e diventava sciupona, con il risultato che si sono avuti numerosi break e controbreak. Riacciuffato il match in extremis, nel terzo Ani è andata abbastanza facilmente alla vittoria su un’avversaria ormai sfiduciata.
Balsamo b. Canepa 6-2 4-6 6-2
Un incontro dalla lettura tattica molto chiara: da un lato Balsamo che con il suo gioco classico, elegante, ma leggero, cercava ma non trovava sempre il vincente su un’avversaria come Canepa che non si dava mai per vinta, e come si suol dire rimetteva tutto con due gambe fenomenali, aiutandosi con il back lentissimo e profondo o anche radente, alternato con la palla alta e liftata. Come si sa questa è una tattica che spesso paga, e soprattutto stanca, contro un certo tipo di avversari, e in questo gioco di pazienza Balsamo è andata più volte fuori giri, spuntandola alla fine non senza apprensioni.
Camerin b. Dentoni 6-7 6-2 6-3
E’ stato l’incontro clou della giornata, il più alto tecnicamente come era da aspettarsi per la somma delle classifiche, e il pubblico più folto ha spesso applaudito scambi molto spettacolari dopo un inizio di partita un po’ freddo e incolore. Camerin prendeva momentaneamente le redini del gioco, con Dentoni che stentava ad ingranare e giocando troppo corto si faceva spesso chiudere. Ciò nonostante il match tornava lentamente in equilibrio, si avevano svariati rovesciamenti di fronte, e Dentoni prendeva a comandare con autorità, mettendo alle corde l’avversaria, e in rimonta vinceva di un soffio il primo set al tie break. Tutto diverso il secondo, vinto facilmente da Camerin complice un nuovo calo dell’avversaria, che ha saputo opporre poca resistenza anche nel terzo davanti a una Camerin pronta a raccogliere i molti errori gratuiti. Camerin ha fornito come al solito una bella prova di carattere, e una buona partita ha giocato Corinna Dentoni, che per lunghe fasi ha fatto ballare la più quotata avversaria da una parte all’altra del campo con il proprio tennis di pressione. Era questa insomma un’ennesima occasione per misurare i progressi di una giovane ma ormai non più giovanissima promessa, che sta finendo un 2009 che l’ha vista sempre stazionare attorno alla centocinquantesima posizione WTA, e che anzi nelle settimane recenti ha avuto una lieve flessione. Corinna ha ancora l’aria della liceale sbarazzina di buona famiglia: spinge bene con il dritto, ha ottimo anticipo sulla risposta e una prima di servizio molto efficace (ma non la seconda), ma commette errori gratuiti e banali anche e soprattutto nei momenti chiave, e le mancano ancora la necessaria continuità e una buona dose in più di cattiveria tennistica (si deve anche, forse, irrobustire). La rimonta del primo set è stato l’episodio migliore della sua partita, ed è quello che fa ben sperare per la qualità dei colpi messi in mostra.
Camerin-Ani b. Dentoni- Klepač 3-6 7-5 10-8
Doppio disputato alla luce dei riflettori, con un’umidità incombente, giocato con concentrazione e voglia di vincere da entrambe le coppie, con assoluto equilibrio in campo come dice il punteggio. Camerin non è stata sempre assecondata da Ani, che ha avuto complessivamente una giornata in tono minore, mentre nella formazione pratese Dentoni ha giocato meglio di Klepač, che ha sbagliato troppo a rete e anche qualche volta da fondo, pur infilando più di una volta con il lungolinea Camerin mentre cercava di intervenire a rete. A conferma di quanto si diceva sopra Dentoni ha dato al Time Out il punto decisivo commettendo un doppio fallo sull’8 a 9 nel tie break finale.
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