In questa puntata del consueto corner settimanale, Fabio Colangelo ci racconta le sue impressioni sulla Fed Cup, sulla crisi di Simone Bolelli e sul ritiro di Marat Safin, senza tralasciare, come sempre, alcune annotazioni sulla serie A, che andrebbe ricostruita in maniera quasi radicale..
di Fabio Colangelo
SUL TETTO DEL MONDO.. E DEI MEDIA!
Credo sia doveroso aprire questo corner celebrando la vittoria delle ragazze nella Federation Cup, a coronamento di un’annata straordinaria, che ha portato tantissimi successi individuali e finalmente una giocatrice tra le prime 10 del mondo. Come ho già detto in alcune occasioni, per quanto mi riguarda, gli assenti hanno sempre torto, quindi non voglio soffermarmi sull’assenza delle Williams, anche se è scontato dire che senza di loro il compito per le ragazze era molto molto più semplice. E’ bello vedere come questa vittoria stia avendo un buonissimo impatto mediatico, visto che è grazie a queste manifestazioni e questi successi, che uno sport si rende più visibile a un pubblico “non tennistico”. L’augurio è che le ragazze continuino su questa strada sia in campo individuale che come squadra, in modo da fare da far conoscere e amare il nostro sport sempre a più persone.
UNA SERIE A DA RIVEDERE..
La scorsa giornata di Serie A ha offerto a mio parere alcuni spunti di riflessione che ritengo sia giusto approfondire. Il primo e più importante aspetto riguarda a mio parere le carenze di questa formula con due gironi da 7 e incontri di sola andata. Il fattore campo diventa troppo importante e rischia di alterare i veri valori in campo. Domenica i campioni del Capri sono stati vicinissimi a pareggiare o addirittura a perdere (ho sentito parlare di un doppio già vinto dal Parma deciso da un arbitro) contro una squadra con la quale anche senza Seppi e Gicquel, vincerebbero molto probabilmente 60 o al massimo 51. La “strana” moquette del Castellazzo Parma invece ha portato a dei risultati sorprendenti (vittorie di Tombolini e Vanni su Petrazzuolo e Volandri), che hanno rischiato di compromettere il campionato del Capri, penalizzando indirettamente anche le squadre dell’altro girone che avrebbero dovuto affrontarli in eventuali play off se fossero (ed è ancora possibile che ciò accada) arrivati secondi. Nel secondo girone invece leggo che una squadra con in rosa Viola, Iannuzzi, Commisso e Treu precede in classifica anche con una partita in meno, un team che può schierare Rosol, Stoppini, Azzaro e Gotti. Con tutto il rispetto per i ragazzi di Udine coi quali ho un bellissimo rapporto, mi sembra scontato dire che è anche merito dell’erba sintetica (altra superficie piuttosto rara ad alti livelli), sulla quale giocano gli incontri casalinghi, la loro posizione in classifica. Non voglio assolutamente criticare le squadre che ho citato, che fanno benissimo a sfruttare i loro campi poichè il regolamento lo consente. A mio parere una formula con due squadre in più permetterebbe di avere quattro gironi da 4 squadre, nei quali si dovrebbero disputare incontri di andata e ritorno. La prima di ogni girone accede alla final four e l’ultima retrocede in serie A2. Facendo cosi oltretutto il campionato durerebbe due settimane in meno (sei per i gironi più una di final four, mentre ora sono sette più due per play off e play out) e si eviterebbero anche tutti i calcoli che giustamente fanno ora le varie squadre per cercare di avere un play off o un play out più abbordabile. Altro aspetto interessante riguarda il “famoso” e odiato cambio di regolamento che ha quasi dimezzato il numero (da 10 a 6) di giocatori che ogni singola squadra poteva schierare rispetto al 2008 per favorire l’ingresso dei giovani o dei giocatori del vivaio nelle rispettive squadre. Dopo cinque incontri credo si possa tracciare un bilancio ormai definitivo, ed emerge come previsto che nulla è cambiato e che si sono solo creati disagi ai circoli e ai giocatori che hanno perso la squadra. Per fare degli esempi, i fratelli Piccari, prodotti del vivaio Anziate sono i cardini della squadra da anni, indipendentemente dalla regola, mentre il Canottieri Aniene ha si schierato una volta un giocatore come si dice del vivaio; il piccolo particolare che si tratta del polacco Panfil che non ricordo essere cresciuto tennisticamente a Roma, ma essendo stato tesserato per due stagioni quando era ancora under può usufruire di questa regola (no comment…). L’unico junior che ha avuto l’onore di giocare un incontro è stato Stefano Travaglia per l’ATA Trento, che pur essendo un buonissimo giovane ha raccolto soli 3 games, in casa sul veloce, contro un Alessio Di Mauro che dai risultati non sembra nel miglior periodo di forma. Mi sembra palese come sarebbe giusto fare un passo indietro per quanto riguarda la serie A1, e magari re-introdurre l’obbligo di schierare un Under nelle serie minori (penso alla C e alla B) dove i ragazzi potrebbero essere anche più competitivi senza creare eccessivi disagi a circoli e giocatori. Perchè purtroppo è duro da dire, ma la gente che andrà a Brà a seguire la Final Four, andrà per vedere i Kohlschreiber, Seppi, Starace, Golubev, Lorenzi….
BOLELLI CHE SUCCEDE?
In questa stagione che, come è stato detto milioni di volte, è stata piuttosto difficile per i giocatori italiani, c’è da registrare l’involuzione di quello da cui possiamo dire tutti si aspettavano i maggiori progressi. Simone aveva iniziato l’anno nel migliore dei modi, battendo nella Hopman Cup Simon, e stabilendo il suo best ranking (36ndr). Da lì, purtroppo, a parte il buon torneo di Montecarlo “rovinato” dalla sconfitta con Ljubicic, sono arrivati solo problemi e delusioni che lo porteranno a chiudere la stagione appena dentro i primi 100 del mondo, che non credo proprio fosse il suo obiettivo di inizio stagione. Sicuramente il problema alla schiena avuto durante Wimbledon non l’ha aiutato, come tutta la querelle con la federazione riguardo la Coppa Davis e anche il cambio di coach non sembra aver dato (per ora) i risultati sperati, ma non credo che possano essere solo questi i motivi. A mio modo di vedere un giocatore come lui dovrebbe perdere “per sbaglio” solo una delle partite che purtroppo ha perso negli ultimi mesi (Mayer, Beck, Korolev, Millot). Il matrimonio dovrebbe avergli dato una certa serenità nella vita privata e la vicenda con la FIT si è conclusa per lui nel migliore dei modi, quindi i problemi riguardano solo il campo da tennis (cosa molto positiva a mio avviso). Non conosco nel dettaglio la sua situazione, ma come aveva scritto FREDDO qualche giorno fa, Piatti è un tecnico di assoluto valore, ma forse al momento ha troppi interessi da curare e ovviamente, come è normale che sia, non può fare tutto al meglio. Ljubicic ha ovviamente e giustamente la precedenza, aiuta Sartori con Seppi da anni ormai, e forse (mio modestissimo parere) Simone in questo momento tennisticamente difficile avrebbe bisogno di una persona che si dedichi completamente a lui, visto che come ha dimostrato più volte tecnicamente e fisicamente vale senza dubbio i primi 15-20 giocatori del mondo. Il mio augurio è che in questi mesi invernali Bolelli riesca a lavorare sereno senza problemi fisici e che riesca a ritrovare la tranquillità necessaria per raggiungere i risultati che merita.
CIAO MARAT!!
Vorrei concludere salutando Marat Safin, tennista che non mi ha mai fatto impazzire, ma che ho sempre ritenuto non essere secondo a nessuno (neanche a Roger) nei purtroppo pochi momenti in cui riusciva a esprimere tutto il suo potenziale. Quando ho rivisto su youtube il video di ieri di Parigi mi sono commosso anche io che non ero un suo tifoso…
[youtube PWWlzxAzX5Q]
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