(Luca Vanni – Foto Nizegorodcew)
di Matteo Torrioli
Luca Vanni, vincitore della Serie A con Castellazzo Parma: “Grande soddisfazione per tutta la squadra. Ringrazio sinceramente Daniele Bracciali”.
Luca Vanni, atleta del Castellazzo Parma, è intervenuto ai microfoni di Radio Manà Manà Sport per commentare la vittoria nella finale di Serie A ottenuta a Rovereto contro il Forte dei Marmi. Una finale infinita, durata 15 ore, che ha visto Vanni assoluto protagonista. Il tennista ha infatti vinto il suo singolare ed i due doppi, compreso l’ultimo di spareggio in coppia con Bracciali. Il risultato finale è stato di 4 a 3 per il Castellazzo che si laurea, così, Campione d’Italia.
“La giornata è stata interminabile e sono “sopravvissuto”. La carica di emozioni e tensioni è stata forte – ha detto Vanni – eravamo in finale anche lo scorso anno e perdemmo dopo 14 ore, al doppio di spareggio”. Vanni ha marcato un percorso netto battendo Marrai nel singolare e vincendo anche nei due doppi: “La mia squadra, come la loro, è molto compatta. Dal numero uno al numero quattro non c’è molta differenza – ha sottolineato Vanni – Nel tennis si gioca una gara secca. Noi pensavamo che Golubev non potesse perdere contro Olaso mentre poi le cose sono andate diversamente. Lo stesso è accaduto tra Giorgini e Tombolini: era pronosticabile questo risultato ma Tombolini poteva anche vincere”. Vanni ha quindi ringraziato “Daniele Bracciali, il mio compagno di doppio. Per me è un’icona del mio crescere tennistico. Lui è il n. 27 al mondo di doppio e non è facile giocare con lui perché c’è tanta responsabilità per chi gli gioca accanto. Nella finale è andato tutto bene. Quando sono entrato in campo sul due a uno per Forte dei Marmi ero molto concentrato. Sono riuscito a pareggiare i conti per poi chiudere con il doppio di spareggio grazie soprattutto al contributo di Bracciali”. La Serie A, nonostante la risonanza mediatica che hanno i tornei più importanti, rimane sempre un appuntamento molto sentito: “Come la vivo io, si tratta di una bella emozione. I circoli con grandi nomi non sono arrivati fino in fondo. I giocatori come me, intorno alla 250° o 300° posizione mondiale, sono molto attaccati alla Serie A. Al Castellazzo, ad esempio, c’è un gruppo fantastico. Una situazione del genere è molto coinvolgente”. Vanni è un giocatore alto, che batte sopra i 200 chilometri orari e con un buon gioco di fondo: come mai non è ancora arrivato l’exploit nella classifica mondiale? “Ho cambiato allenatore da quattro mesi e mi sembra di essere cresciuto a livello mentale. Ho giocato molto più spesso sul veloce ed ho fatto più punti rispetto al solito. Dovrei giocare di più sul veloce ma in Italia non è possibile. Occorrerebbe girare molto ma sarebbe dispendioso dal punto di vista economico. Il prossimo anno voglio provare a giocare di più su questa superficie”. Vanni ha parlato poi dei programmi futuri: “Wimbledon e gli Us Open: mi farebbe piacere giocare le qualificazioni di questi due tornei”.
Leggi anche:
- None Found