“Ciao,
sono venuto in possesso di prove ed informazioni riguardo una serie di giocatori coinvolti in match di tennis truccati. Per quel che ne so queste informazioni sono state a disposizione della TIU per più di due anni ma non è stata intrapresa nessuna azione nei confronti della maggior parte dei giocatori. So che sei un esperto della materia quindi volevo chiederti cosa possiamo fare con questo materiale”.
L’ultima inchiesta della BBC sui match truccati nel tennis è iniziata da questa mail che ho ricevuto ad inizio novembre 2018.
Ho ricevuto ed analizzato con l’aiuto di questa fonte anonima tutti i documenti del caso relativo al giocatore Karim Hossam, dalle trascrizioni degli interrogatori a tutti i documenti interni e confidenziali emessi dalla Tennis Integrity Unit fino a tutte le chat del profilo Facebook del giocatore egiziano: una quantità e qualità di documenti tale che avrebbe dovuto creare un terremoto nel mondo del tennis, terremoto che non è avvenuto.
Il comportamento del giocatore che emerge dai documenti non è niente di inaspettato, che Karim Hossam fosse un fixer era chiaro ben prima che ricevesse il ban ed era uno dei giocatori che avevo segnalato nel mio profilo Twitter (e che poi col tempo finiscono puntualmente nella rete della TIU): diciamo che per chi come me ha scritto decine di articoli sull’argomento è soltanto emerso ciò che andavo scrivendo da tempo, sia nei tempi che nei modi. Le contrattazioni, i prezzi, i giocatori, i tornei: tutto ciò che era ipotesi di un esperto è diventata “nero su bianco” su documenti ufficiali.
Dal momento che si trattava di un’inchiesta dalla portata potenzialmente enorme decisi di contattare un paio di giornalisti della BBC con cui avevo condiviso in passato le mie idee sull’argomento e di cui ero stato ospite in passato su BBC Radio 4: solo loro potevano avere le spalle così larghe dal punto di vista legale per poter trattare di documenti altamente confidenziali.
Perché allora, seppure l’articolo sia stato letto da qualche milione di persone e sebbene la trasmissione sull’argomento sia stata ascoltata da molte persone in tutto il mondo non è nato un cataclisma? Perché penso che si sia persa un’occasione forse irripetibile?
L’inchiesta della BBC è stata orientata a far conoscere al grande pubblico quanto marcio ci sia a livello ITF nel tennis, e questo era sicuramente dovuto perché la maggioranza degli appassionati ne era completamente all’oscuro, ma quello che doveva esser il punto di partenza è stato fondamentalmente anche il punto di arrivo.
Una delle (tante) critiche che si dovevano muovere alla TIU è l’assurda lentezza dell’intero processo, tant’è che Hossam confessa dopo i primi interrogatori che da allora in avanti avrebbe truccato ancora più partite.
Tra i documenti riservati della TIU che ho ricevuto dalla fonte anonima c’è anche una Notice of Charge relativa ad un altro giocatore, con accuse chiare e circostanziate e che tuttavia non hanno portato a nessuna sospensione precauzionale del giocatore che è tuttora “a piede libero” in attesa del processo sebbene in un documento interno al caso Hossam si legga che non sospendere il giocatore in attesa dell’esito disciplinare avrebbe un impatto negativo sull’integrità del tennis.
Inoltre, dalle chat di Facebook sono emersi chiari indizi di colpevolezza: si parlava chiaramente (ed in decine di chat con giocatori diversi) dell’andamento che doveva avere un determinato match, dell’importo pattuito, di come e dove ricevere i soldi ed i risultati delle partite in questione rispecchiano quanto accordato. Si tratta di match disputati in tornei tra giocatori che avevo già evidenziato come “ad alto rischio” nei miei articoli e di cui avevo fatto notare non tanto il punteggio anomalo in sé (che uno sfavorito vinca, anche nettamente, fa parte dello sport) quanto in correlazione al comportamento dei bookmakers.
Aldilà di questa enorme mole di prove, l’avvocato di Karim Hossam dopo avermi annunciato che avrebbe creato un apposito account Twitter per dichiarare la sua opinione a riguardo ha scritto una serie di Tweet
In cui fa anche i nomi dei principali corruttori presenti nei documenti della TIU, nomi che la BBC aveva deciso di far rimanere segreti
L’account che è rimasto assolutamente sconosciuto e conta ad oggi 3 followers, me compreso.
Quello che sconcerta rispetto ad uno dei corruttori di Hossam citato dal suo avvocato è che sebbene l’egiziano sia stato condannato per varie violazioni tra cui aver accettato più volte denaro da quel preciso corruttore, il corruttore sia stato lasciato libero di giocare e presumibilmente corrompere altri giocatori senza che la sua attività internazionale venisse sospesa: dove è la logica e la protezione dell’integrità dello sport in tutto ciò?
Quello che purtroppo traspare dall’inchiesta della BBC è che la responsabilità del dilagare dei match truccati a livello ITF sia dovuta ai bassi montepremi e alla possibilità che venga offerto un live score (e quindi scommesse) a questo livello (questa è anche la posizione di Francesco Baranca, Presidente di Federbet) mentre a mio parere il punto fondamentale è un altro: come mai un organizzazione che costa circa 5 milioni di dollari all’anno non è riuscita ad intercettare che una risibile percentuale di giocatori coinvolti nel match fixing?
Chiudo dicendo che in questo inizio 2019 il fenomeno del match-fixing è nettamente in calo, esiste sempre ma non abbiamo svariati match “altamente sospetti” ogni giorno come accadeva fino a qualche settimana fa: la quantità di match su cui sono offerte scommesse è paragonabile a quella di un anno fa, quindi come mai è diminuito il fenomeno pur in presenza del livescore? A mio avviso la diminuzione è dovuta al fatto che in vari Paesi europei (Spagna, Francia) si sia mossa direttamente la polizia locale ed alcuni giocatori sono finiti sotto inchiesta penale o direttamente in carcere: ho sempre sostenuto che l’unico vero deterrente sarebbe arrivato quando i giocatori “sporchi” avrebbero percepito un rischio maggior rispetto al potenziale guadagno come spiegato alla perfezione in questo articolo.
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