LE PAGELLE
Il nostro Fabio Colangelo ha analizzato per Spazio Tennis la stagione 2010 (fino ad oggi) dei migliori giocatori azzurri, tra sorprese positive, conferme e note negative. Congy ha redatto un lavoro molto interessante (degno del miglior Brancher), calcolando punti in entrata e in uscita e possibilità di ranking per il finale di annata. Aspettiamo il vostro parere e i vostri voti!
(Fabio Colangelo – Foto Nizegorodcew)
di Fabio Colangelo
POTITO STARACE: 7
Stagione positiva fino ad ora quella del campano, che grazie ad una buona continuità di risultati sull’amata terra rossa si è riportato a ridosso dei primi 50 giocatori del ranking. L’ottima finale raggiunta ad Umago, condita da due semifinali (Nizza e Casalblanca) e dai soliti piazzamenti nei challenger (finali a Lugano e Torino) gli permettono di guardare al resto della stagione con ottimismo. i punti da difendere sarebbero pochi (solo 55 del challenger di Napoli di un anno fa), ma il “problema” per Potito è che i tornei sul rosso sono terminati (a parte Bucharest), e se vorrà puntare ai top 30 come ha dichiarato, dovrà per forza di cose ottenere ottimi risultati sul rapido. Per chiudere l’anno nei primi 40 (obiettivo che ci sembra più realistico) servono almeno 250-300 punti. Bisognerà andare (molto) avanti a Bucharest e sperare in almeno un paio di semifinali sul cemento, o in qualche exploit nei tornei più ricchi.
ANDREAS SEPPI: 6,5
Il voto è una semplice media tra il 9,5 che si è meritato per i risultati di questo ultimo mese e il 3,5 per quanto aveva ottenuto nei primi 6 mesi dell’anno. Un inizio di stagione disastroso per l’altoatesino, mai convincente, mai oltre il secondo turno di un torneo e parso a tratti involuto e demotivato. Poi, d’incanto (come spesso capita in questo sport), sono arrivati i risultati e il bel gioco. I quarti a Bastaad, semi ad Amburgo e Umago e vittoria nel ricco challenger di Kitzbuhel hanno riportato Seppi a ridosso dei primi 50 quando solo un mese prima rischiava di uscire dai top 100. La speranza è che sulle ali di questo ottimo periodo di forma continuino i risultati anche sul cemento dove può fare (molto) bene. I punti da difendere sono poco più di 100, ma considerando che in un solo mese ne ha ottenuti più di 400 si può tranquillamente sperare di vederlo a fine anno a ridosso dei primi 30, soprattutto se dovesse arrivare un exploit in un grande torneo.
(Fabio Fognini – Foto Nizegorodcew)
FABIO FOGNINI: 6
Stagione a dir poco strana quella di Fognini fino a questo momento. L’inizio è stato decisamente negativo, con i soli quarti di finale raggiunti a Costa do Sauipe nel mese di febbraio, come unico risultato sufficiente. Alle porte della stagione sulla terra è poi arrivato un fastidioso problema al polso (si poteva gestire meglio?), che non gli ha consentito di esprimersi come avrebbe potuto e dovuto, e che gli ha fatto perdere punti e (soprattutto) fiducia tanto da farlo scivolare quasi fuori dai primi 100. Ripresosi dall’infortunio ha ottenuto due grandi risultati a Parigi e Londra dove è stato il migliore degli azzurri e ha superato due top players come Monfils (match epico) e Verdasco. Purtroppo non è riuscito a confermarsi nei successivi tornei dove tanto bene hanno fatto Starace e Seppi. Bravo e coraggioso ad andare in America per tutta la stagione sul cemento (unico tra gli azzurri), a Toronto ha confermato di valere molto di più della sua attuale classifica. Considerate le scadenze gli servirebbero quasi 400 punti per rientrare nei primi 60, cosa tutt’altro che impossibile per il Fognini visto a Roland Garros e Wimbledon. Servono “solo” un po’ di salute e continuità.
FILIPPO VOLANDRI: 7,5
Dopo quasi due anni il livornese è riuscito con tanta umiltà a rientrare nei primi 100 giocatori del mondo. Non è facile, per chi è abituato a ben altri palcoscenici, rituffarsi nel duro mondo dei challenger per ritornare in posizioni che lui per primo credeva di ritrovare molto prima. Raggiunto questo obiettivo grazie a due vittorie e tanti piazzamenti nel circuito challenger, arricchite dall’ottimo torneo disputato nel Master 1000 di Roma, Filo ha pochissimi punti da difendere, ma sarà anche lui penalizzato dalla mancanza di tornei sull’amata terra. Non mette piede sul duro da più di un anno (giocherà gli Us Open solo in caso di ingresso diretto nel main draw), quindi solo andando molto avanti (vittoria o finale) nei rimanenti challenger su terra che disputerà (oltre al solito Bucharest) potrebbe raggiungere i primi 80 del ranking, obiettivo più che raggiungibile.
(Paolo Lorenzi – Foto Nizegorodcew)
PAOLO LORENZI: 5
La stagione della conferma è stata come previsto molto dura per il giocatore toscano. Dei 14 eventi del circuito maggiore che ha disputato, solo in due occasioni è riuscito a superare il primo turno, togliendosi però la (grande) soddisfazione di superare Montanes nel Master 1000 di Roma. Escludendo la vittoria a Rimini non è stato brillantissimo neanche a livello challenger, dove partiva sempre tra i favoriti. I punti da difendere non sono pochi (oltre 150), ma considerando che giocherà praticamente solo challenger da qui a fine anno, potrebbe puntare a rientrare di poco o a rimanere a ridosso dei top 100, se dovesse ritrovare negli ultimi mesi lo stato di forma e la continuità avuta in tutto il 2009. Da sottolineare e apprezzare il coraggio dimostrato nel cercare sempre il confronto a livello più alto, piuttosto che rifugiarsi subito nel “suo mondo” dopo aver rimediato numerose sconfitte.
SIMONE BOLELLI: 4,5
Ad essere sinceri dopo aver visto Bolelli uscire dai primi 100 otto mesi or sono, in pochi si sarebbero aspettati di vederlo ancora fuori dopo cosi tanto tempo. Invece Simone è ancora alla ricerca del suo miglior tennis, e se non fosse per il Piemonte probabilmente il voto sarebbe ancora più basso. Il bolognese infatti ha avuto gli unici sussulti della stagione in terra piemontese, dove ha raggiunto la finale a Biella, ma soprattutto ha vinto il ricco challenger di Torino, senza però riuscire purtroppo a trovare la giusta continuità nei tornei successivi. Rispetto ai primi 4 (a dir poco disastrosi) mesi della stagione la situazione è decisamente migliorata, ma livello Atp non è arrivato nessun sussulto da un giocatore dal grandissimo potenziale. Con pochissimo da difendere (55 punti) fino a fine anno, il desiderio è quello di rivederlo almeno tra i primi 80 (servirebbero poco più di 200 punti), in modo da rendere un po’ meno amara una stagione fin qui troppo deludente per un talento come lui.
(Simone Vagnozzi – Foto Nizegorodcew)
SIMONE VAGNOZZI: 8,5
Poco più di un anno fa mi confessava di vedere come un’ impresa un suo ritorno tra i primi 200 giocatori del mondo, dove era stato di passaggio per qualche settimana tra il 2006 e il 2007. Troppo alto era diventato il livello mi diceva, e lui poteva “giocarsela” quasi solo sulla terra battuta. Invece a pochi mesi di distanza l’ascolano non solo ci è rientrato, ma si è portato molto vicino ai top 150 e potrebbe anche riuscire ad entrarci. Poco più di 50 punti da difendere per vagno, che se dovesse trovare un’altra settimana come quella del successo di Marburg o della finale del Cairo, potrebbe veramente migliorare ancora il suo best ranking. Mezzo voto in più per gli ottimi risultati ottenuti anche in doppio dove è riuscito a portarsi nei primi 80.
ALESSIO DI MAURO: 6,5
Ogni anno si dice che è troppo “vecchio” e tira troppo piano per poter reggere a livello challenger, e invece ogni anno smentisce tutti e si mantiene su ottimi livelli. Tanti piazzamenti e buoni risultati hanno permesso al siciliano di trovarsi a ridosso dei primi 200 con solo qualche secondo turno da difendere da qui a fine anno. Con qualche altro buon risultato nell’ultimo mese e mezzo di tornei su terra che ha a disposizione potrebbe rientrare almeno nei 200 e puntare a qualcosa in più. Encomiabile.
(Flavio Cipolla – Foto Nizegorodcew)
FLAVIO CIPOLLA: 5,5
Se avessimo stilato queste pagelle non più tardi di due settimane fa il voto di Flavio sarebbe stato decisamente inferiore. Esattamente un anno fa entrava nei primi 100 giocatori del mondo, e pur sapendo che sarebbe stato molto difficile rimanerci a lungo, nessuno si sarebbe aspettato un crollo tale in soli 12 mesi. Dopo l’ottima finale ottenuta a Noumea a inizio anno Flavio ha infilato una serie preoccupante di primi e secondi turni che lo avevano spinto addirittura fuori dai 250. Per fortuna in queste ultime due settimane sembra essersi ritrovato e grazie ai risultati di San Marino e Trani si è riportato a ridosso dei top 200. Con pochissimi punti in scadenza (13) da qui a fine anno potrebbe comodamente puntare a rientrare nei primi 150 se dovesse continuare su questi livelli.
Analizzati i primi 9 giocatori d’Italia che presumibilmente chiuderanno tra i primi 200 del ranking Atp, andiamo ora a vedere quali sono state le note più positive e (purtroppo) negative di questa stagione per i colori azzurri.
MATTEO VIOLA: 8,5
La rivelazione di questo 2010 è stata senza dubbio questo ragazzo veneto, che iniziata la stagione fuori dai primi 400, a suon di vittorie nel circuito futures e piazzamenti nei challenger, si è assestato appena fuori dai top 250 del ranking. Con un po’ di fortuna tra 2 settimane potrebbe prendere parte alle qualificazioni degli Us Open coronando una stagione per lui fantastica. Con 27 punti da difendere potrebbe puntare, nei pochi tornei che gli rimangono da giocare (da Ottobre sarà impegnato nel campionato di serie A1), ad entrare stabilmente nei primi 250. Obiettivo decisamente alla sua portata.
(Daniele Giorgini – Foto Nizegorodcew)
DANIELE GIORGINI: 7,5
Altro giocatore che si sta ben comportando in questo 2010 è il marchigiano Daniele Giorgini che dopo aver combattuto contro diversi infortuni e alcune scelte non coraggiosissime, sta iniziando a togliersi le giuste soddisfazioni. Tornato dopo ben 6 anni nei primi 300 del mondo, con tanti buoni risultati è riuscito a guadagnarsi l’accesso al tabellone di qualificazione degli Us Open (primo slam della sua carriera). I punti da difendere non sono pochi (50), considerato che Daniele non ama l’indoor, e da Ottobre sarà impegnato anche lui nel campionato di serie A1. Sarebbe positivo se in questo ultimo mese e mezzo di attività riuscisse ad entrare stabilmente nei primi 250 per iniziare il 2011 puntando al tennis “vero” ad iniziare dalla trasferta australiana.
MATTEO TREVISAN: 7
Prima stagione di un certo livello (finalmente!) per il nostro giovane più promettente. Soprattutto grazie alla finale di Caltanissetta e alla fresca semifinale di Trani, il toscano si è portato a ridosso dei primi 300 del mondo. Stagione positiva anche per quanto riguarda gli infortuni che da sempre hanno massacrato Matteo, visto che quest anno ha dovuto saltare “solo” due mesi nei quali chissà cosa avrebbe potuto fare. Da un talento come lui ci si aspetta certamente molto di più, e quindi la speranza è che con soli 11 punti da difendere riesca a trovare almeno un posto nei primi 250, prima di puntare nel 2011 a un posto nel tennis che gli compete.
Altri giocatori che si sono ben comportati in questi primi 8 mesi e che ci sembra doveroso ricordare sono Thomas Fabbiano (7,5), Stefano Ianni (7) e il giovane Stefano Travaglia (6,5) che da molte settimane si sta facendo le ossa nei durissimi futures sudamericani.
FEDERICO GAIO: 4,5
Se non fosse stato per la bella vittoria su Ouanna ottenuta a Reggio Emilia la stagione del romagnolo sarebbe stata più che disastrosa. Purtroppo quell’unico successo non può cancellare tutte le sconfitte patite da quello che dopo Trevisan è il miglior talento del nostro tennis. Dopo la finale ottenuta al Bonfiglio lo scorso anno ci si aspettava molto di più da Gaio, apparso in difficoltà all’ingresso del mondo “pro”, e piuttosto deludente anche al Bonfiglio e al Roland Garros junior. Il potenziale c’è e rimane, ma è certo che rimane un anno deludente. Fortunatamente il tempo è dalla sua parte.
ALESSANDRO GIANNESSI: 5
Leggermente più positiva la stagione del “gemello” di Gaio (si allenano e girano praticamente sempre insieme) che con una lunga serie di quarti di finale nei tornei futures, impreziositi dalla vittoria su Hrbaty a Sanremo, si è portato fino al numero 650 del ranking (suo best). Il problema è che è di due anni più grande rispetto al compagno di allenamenti, e nonostante frequenti il circuito da più tempo, fatica a trovare risultati più che convincenti nel “mondo futures”. I mezzi non sono quelli di Gaio, ma ha tutto per fare meglio di quanto stia facendo. Speriamo inizi presto….
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