Dopo una più che meritata pausa estiva, Fabio Colangelo torna con la sua apprezzatissima rubrica Scofield’s Corner. Nella puntata di oggi (che esce eccezionalmente di domenica), Congy ha analizzato la stagione americana sul cemento, i problemi di adattabilità alla superficie, per poi soffermarsi sul tennis nostrano a livello challenger e future.
(Daniele Giorgini – Foto Nizegorodcew)
di Fabio Colangelo
I Top Players in vista di NY
Cincy non è ancora finito ma, indipendentemente dal vincitore, la stagione sul cemento ha dato risposte un pò “strane” per i top players; soprattutto per quanto riguarda i primi 4, che hanno giocato solo i Master 1000. Fino a prima di Cincinnati avrei detto che per gli US OPEN vedevo Murray in pole position, con Roddick e Del Potro subito a ridosso. Mentre dopo le semi di ieri la situazione si è piuttosto ingarbugliata. Del Potro si è cancellato e Roddick ha fatto primo turno, ma entrambi, avendo giocato anche la finale di Los Angeles, erano per così dire “giustificati”. Ma dopo aver visto Federer e Djokovic giocare ieri, credo diventino loro i favoriti alla pari di Murray per gli US OPEN. Non è stata tanto la qualità della prestazione di entrambi che mi ha impressionato, quanto la concentrazione e la carica che avevano entrambi; quasi a voler dimostrare qualcosa al mondo e a loro stessi, nonostante i loro avversari non fossero al TOP per buone ragioni. Nadal sembra stare bene e con Berdich ha regalato sprazzi da grande campione, ma non credo possa addirittura vincere a NY, anche se quest anno è più “riposato” ed è un giocatore tale che potrebbe anche fare il colpaccio. I risultati di questi master 1000 confermano ancora come la differenza tra i primi e gli altri sia sempre più marcata. I primi 8 ai quarti in Canada, i primi 4 in semi questa settimana.. Non c’è stata neanche l’ombra di una sorpresa (Benneteau ha avuto più che altro fortuna) e personalmente non vedo nessun giocatore fuori dai primi 20-25 in grado di spingersi oltre i quarti a NY, anche se spero tanto che uno dei nostri possa smentirmi.
Dalla terra al cemento..
L’adattamento a una superficie nuova è una cosa molto personale. E’ ovvio che le differenze di gioco e di appoggi che ci sono tra la terra e il cemento sono un fattore oggettivo, ma le difficoltà ad “assorbire” il cambio variano da giocatore a giocatore, in base alle caratteristiche fisiche e di gioco di ognuno. Può sembrare molto crudo come ragionamento, ma più il giocatore ha talento meno fatica farà ad adattarsi; quindi, ad esempio, non vedo per Crugno e Cipo grossi problemi da questo punto di vista. Mi ricordo per esempio Crugno che 2 anni fa, senza aver mai visto l’erba prima (superficie ancora più difficile), era arrivato all’ultimo di quali a Wimbledon. E’ ovvio che una preparazione mirata aiuta molto ed è ricercata da quasi tutti i giocatori, ma come ha dimostrato anche Seppi in questa ultima settimana (San Marino-match pari con Nadal a Cincy), per i giocatori di oggi non è un grossissimo handicap.
Luczak, Mister Challenger
Luczack l’ho visto giocare a Poznan, dove ha vinto, e mi aveva impressionato per la solidità che aveva nel corso del match, tenendo un ritmo sempre piuttosto alto! E’ un australiano atipico visto che gioca prevalentemente da fondo e predilige la terra battuta. E’ curioso come per tutta la sua carriera sia stato sempre di poco sotto alla 200esima posizione mondiale, mentre dal 2007 (a 28 anni), al posto di iniziare la “classica” parabola discendente, ha iniziato grazie a ottimi risultati nei challenger a salire costantemente e a stazionare quasi sempre nei primi 100. Non credo si spingerà mai nei top50, ma potrà fare bene anche a livello ATP, grazie alla sua solidità e costanza di rendimento, che gli permetteranno di vincere diversi match contro giocatori del suo livello.
Filo, io ci credo..
Filippo Volandri pian piano sta tornando… Secondo me non è un caso che abbia ricominciato a macinare subito dopo aver perso tutti i punti; credo infatti che dopo aver “toccato il fondo” (per lui essere 280 Atp credo lo sia) si sia liberato di tante pressioni, e abbia trovato le giuste motivazioni per ricominciare a vincere match. Per qualsiasi giocatore non è facile rimanere fuori per cosi tanto tempo, ma per lui credo sia stato ancora piu difficile! Prima di tutto perchè era “innocente”; inoltre la squalifica gli ha fatto perdere la tournee sud americana di inizio anno dove lui giocava sempre bene e poi per un gioco come il suo non è il massimo perdere ritmo e fiducia! Filo ha dimostrato più volte che per “far girare” al meglio i suoi 2 punti deboli (servizio e dritto) ha bisogno di tante partite e tanta fiducia. E allora diventa uno dei migliori al mondo sulla terra! Senza fiducia e con tanta pressione addosso invece purtroppo era entrato in un brutto “vortice” dal quale, con grossissima umiltà, adesso sembra uscito. Sono convinto che possa tornare stabilmente nei primi 60-70 giocando sano e con serenità.
Giorgini ritrova i “suoi” futures..
Non posso che essere contento del “ritorno” di Giorgini, visto che è uno dei miei partner di doppio “storici” (mi sa anche quello con cui ho vinto piu tornei). Negli ultimi mesi ho vissuto molto da vicino le difficoltà di Daniele a tornare sui suoi livelli dopo l’operazione al ginocchio dello scorso anno e spero che questi 2 risultati gli diano un’ulteriore spinta per tornare presto sui suoi standard. “Giorgio” è stato 290 a 20 anni e poi per vari infortuni non è mai riuscito a fare il “salto”. Il fatto che in carriera abbia vinto tantissimi futures e tappe di satelliti è la dimostrazione di come potrebbe stare stabilmente nei top 200 senza problemi fisici e con una programmazione un pò più coraggiosa (cosa che gli ho spesso rimproverato, di giocare troppi futures e di mettere pochissimo il naso fuori dall’italia). Ora ha solo bisogno di continuare su questa strada vincendo partite e recuperando classifica e sono convinto che dall’anno prossimo potrà finalmente togliersi le soddisfazioni che merita!
(Fabio Colangelo)
Leggi anche:
- None Found