La puntata odierna dello Scofield’s Corner tratta, come sempre, gli argomenti più caldi della settimana, analizzando tecnica, tattica e aspetto mentale di questo incredibile sport che è il tennis. Congy si è soffermato innanzitutto sull’ottimo torneo di Daniele Bracciali a Recanati e sulle vittorie Atp di Ginepri e Davydenko, per concludere con le proprie sensazioni riguardanti le possibilità dei nostri sulla stagione americana e le differenze tra tornei Atp e Challenger.. se differenze sostanziali esistono..
(Daniele Bracciali – Foto Nizegorodcew)
di Fabio Colangelo
Braccio e la strada per la Davis
La semifinale di Bracciali a Recanati non mi ha stupito affatto. L’ho visto giocare spesso quest’anno e in più di un’occasione ho visto sprazzi del vecchio Braccio; è ovvio che a 30 anni, dopo un’operazione del genere e quasi un anno intero di stop, sia difficilissimo riprendere e soprattutto avere continuità di rendimento (cosa che tra l’altro non è mai stata una sua grossa prerogativa); ma Daniele, a mio parere, è stato molto bravo e umile perchè nonostante i pessimi risultati (per uno come lui) del 2008, non ha mollato e quest’anno sta andando decisamente meglio. Non credo che lui stesso pensi di poter ritornare sui suoi livelli in singolare, altrimenti non mi spiegherei la scelta di non giocare quasi mai sul veloce (solo Cremona e Recanati e mai all’estero) e soprattutto di non aver tentato i challenger e gli ATP sull’erba. Il suo obiettivo dichiarato è tornare in Davis in doppio e da quel punto di vista credo abbia ottime chances. Nei tornei di questa stagione sta andando sempre in fondo giocando tra l’altro sempre con compagni diversi; conosciamo tutti il suo valore assoluto come doppista (il migliore in Italia per quanto mi riguarda) e sappiamo quanto Barazzutti lo vorrebbe in squadra; quindi credo sia possibile vederlo in campo contro la Svizzera!
L’unico “problema” per Braccio potrebbe essere un’eventuale riammissione di Bolelli in squadra (Fabio ha scritto l’articolo ieri, prima di sapere della riammissione di Bolelli in nazionale), perchè a quel punto non vedo chi potrebbe lasciargli il posto, considerando che Seppi e Bolelli sono gli unici 2 italiani che giocano il doppio sempre insieme e hanno dimostrato di essere la coppia piu solida che abbiamo al momento (quarti agli AUS OPEN).
Atp e Challenger, differenze quasi nulle..
L’ottimo risultato ottenuto da Cuevas mi ha fatto tornare in mente quelle parole che sento spesso dire dai giocatori di alto livello quando dicono che tra gli ATP e i challenger la differenza è quasi nulla. Chi vede il tennis solo in TV pensa che sia impossibile che un Cuevas faccia semi ad Amburgo o un Ram vinca Newport, mentre per i giocatori la cosa è normalissima. Se escludiamo i primi 15-20 della classifica, il livello di gioco è pressochè identico e la differenza tra un Mathieu e un Cuevas sta in quei piccoli particolari che fanno si che uno sia da anni intorno ai primi 30 e l’altro invece faccia fatica a schiodarsi dai 100, nonostante in TV a lunghi tratti il top-30 possa sembrare Cuevas. I migliori vincono tanti match quasi persi come Mathieu contro Cuevas, riescono ad alzare il livello di gioco sempre al “momento opportuno”; nell’arco di una stagione sono più continui e vincono tante partite pur non essendo al 100% dal punto di vista fisico e di gioco. Poi è ovvio che ogni singolo caso abbia le sue differenze, ma in linea di massima non sono il dritto e il rovescio a fare la differenza, quanto alcuni piccoli fattori mentali. Questo è appunto il motivo per il quale si vedono spesso giocatori top 70-80 giocare challenger e non vincerli (ultimo esempio Capdeville e Massu settimana scorsa a Poznan) e che ci fa capire perchè Wawrinka sudi tanto per vincere Lugano e poi la settimana dopo sia a un passo dall’eliminare Murray a Wimbledon. Anche un top 15 non motivato al 100% fatica a battere i cosiddetti giocatori da challenger.
Davydenko e Ginepri, aria di casa..
I vincitori ATP di questa settimana sono 2 piacevoli “ritorni”. Davidenko sembra essersi ripreso definitivamente dopo l’infortunio ed è rientrato subito nei primi 10 dove oramai è “di casa” da anni, mentre Ginepri dopo 4 anni di “buio” ha rivinto il suo torneo (4 titoli in carriera tra singolare e doppio, 3 a Indy) anche se non credo possa ripetere l’estate del 2005 in cui arrivò nei primi 15 e sul cemento valeva tranquillamente un top 5.
Gli italiani sul cemento, cosa dobbiamo aspettarci..
La stagione americana è alle porte. Vediamo chi dei nostri potrà regalarci le maggiori soddisfazioni. I nomi ovvi che mi vengono in mente sono quelli di Seppi e Bolelli. Sono i primi 2 giocatori d’italia, e quelli che hanno le caratteristiche più adatte per il cemento americano! Per quanto riguarda Seppi bisogna innanzitutto sperare che il trend dei sorteggi sfortunati finisca e che continui sulla strada intrapresa a Wimbledon. Andy ha dimostrato spesso di avere tutto per giocare alla pari con i migliori sul cemento! L’unica cosa che mi fa un pò paura è il fatto che per colpa dei tanti brutti sorteggi, Seppino, a parte Wimbledon, Belgrado e Madrid, non sia mai riuscito a giocare piu di 2 match a torneo, il che dal punto di vista della fiducia e dell’attitudine non è il massimo. Speriamo che questo nn rappresenti per lui un grosso problema! Bole, se dovesse essersi ripreso dai problemi alla schiena, potrebbe fare una grande seconda parte di stagione. Era piuttosto palese che negli ultimi mesi non era più sereno e credo che il cambio di coach non possa far altro che giovargli. Con questo non intendo dare colpe specifiche a Claudio Pistolesi, grazie al quale Simone cresciuto molto sotto tutti i punti di vista. Semplicemente, dopo che si lavora tanti anni a stretto contatto con la stessa persona, è fisiologico perdere un pò di stimoli. Sappiamo tutti che Piatti è un ottimo allenatore con grandissima esperienza, quindi credo che un Bolelli in salute potrebbe regalarci delle grosse soddisfazioni. Penso che possa fare bene anche Andrea Stoppini che è già negli USA da quasi 1 mese e sul cemento americano ha spesso giocato molto bene. Non mi stupirei di vederlo andare avanti in 1 dei prossimi tornei.
(Fabio Colangelo)
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