E’ il giorno della terza puntata dell’apprezzatissima rubrica di Fabio Colangelo. Quest’oggi Fabio ci parla di Coppa Davis e di tornei challenger, con un occhio particolare al buon momento di Fabio Fognini
(Fabio Fognini – Foto Nizegorodcew)
III PUNTATA (Davis, Challenger e Itf)
di Fabio Colangelo
Fabio Fognini e la strada per i top-20
Fabio ha giocato a San Benedetto per fare i punti necessari per entrare direttamente nel main draw degli Us Open. Ha vinto ed ha raggiunto il suo obiettivo! Ovviamente Fabio, per quel genere di challenger, è fuori livello. Sono però contento che abbia vinto un paio di match lottando parecchio, in un 35.000$, con gente inferiore a lui. Sono forse un po’ di parte, ma Fabio ha un grandissimo potenziale; mi permetto di dire da top-20. Ha caratteristiche fisiche e tecniche per poter giocare molto bene anche sul cemento. Deve migliorare dal punto di vista caratteriale, ma la cosa positiva è che lui ne è consapevole e lo ritengo quindi in grado di poter crescere molto.
Israele, ma è davvero una sorpresa?
Gli israeliani evidentemente in casa sono durissimi da battere, anche se io non l’ho trovata una grossissima sorpresa. Hanno un ottimo doppio e Dudi Sela, su quei campi, ha dimostrato (da un paio di anni) di poter battere giocatori come Andreev o Youzhny (in piena crisi di risultati da mesi). Più che altro è stata la vittoria di Harel Levy il primo giorno la sorpresa e la chiave dell’intera sfida.
Stati Uniti, una squadra senza panchina
Sulla terra gli Stati Uniti (che comunque hanno fatto finale qualche anno fa) non sono mai stati uno squadrone e soprattutto non hanno grandissimi “rimpiazzi”. Senza uno tra Roddick e Blake in singolare perdono molto. Il problema è forse che noi ci ricordiamo degli Usa con Sampras, Agassi, Courier, Martin, Chang.. e pensiamo che siano in crisi. Però se ci pensate, al completo possono tranquillamente vincere contro chiunque (esclusa la Spagna con Nadal) e sul veloce sarebbero tra i favoriti.
Aldino e la vittoria di Carpi
Sono molto contento per la vittoria di Aldino in un torneo dal montepremi non eccelso, ma dall’ottimo campo di partecipazione (Brizzi, Ungur, Marrai, Burzi). Anche se è vero che è molto difficile che possa tornare a ridosso dei top-100, credo però che la sua classifica attuale non rispecchi il suo valore. Credo possa tornare tranquillamente dentro i 200-250 giocando con continuità e soprattutto senza problemi fisici.
(Fabio Colangelo)
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