di Fabio Colangelo (articolo in partnership con Tennis Italiano)
Lo slam più affascinante e prestigioso sta per iniziare, e mai come quest’anno le incognite legate alle condizioni di gioco e alla superficie, rendono il quadro ancora più complesso del solito.
Il favorito d’obbligo è sempre quel Roger Federer capace di vincere 6 delle ultime 7 finali consecutive disputate a Londra. L’elvetico però, dopo il successo australiano, è apparso un lontano parente dello splendido giocatore che abbiamo ammirato per anni. Anche al ritorno sull’amata erba nel torneo di Halle non ha impressionato, tanto da uscire sconfitto in finale contro quel Lleyton Hewitt col quale non perdeva da ben 15 incontri. Ennesima striscia positiva interrotta (dopo quelle con Berdych, Baghdatis, Soderling) che spiega chiaramente come lo svizzero abbia perso molte delle sue certezze.
C’è molta curiosità nel vedere cosa sarà capace di fare il numero 1 Rafa Nadal, dopo aver conquistato lo Slam sul rosso. La sconfitta patita al Queen’s non può e non deve allarmare troppo, vista la vicinanaza alla vittoria di Parigi. Dopo lo stop dello scorso anno il maiorchino è sembrato più vulnerabile del solito sulle superfici rapide, ma le vittorie sul rosso dovrebbero avergli restituito tutte le certezze che aveva smarrito negli ultimi 12 mesi, senza dimenticarsi che l’ultimo Wimbledon da lui disputato se lo è aggiudicato.
Il terzo favorito del seeding è il serbo Novak Djokovic che oltre ad attraversare un momento poco felice, non ha mai incantato sull’erba. Difficile che possa rispettare il pronostico considerando che dovrebbe trovare Hewitt negli ottavi e Roddick nei quarti di finale (ma attenzione a Dent al secondo turno). Ed è proprio tra Roddick e Hewitt che dovrebbe uscire il nome dell’avversario di Federer in semifinale. L’americano l’anno scorso avrebbe meritato il successo finale, e in questa stagione ha fatto molto bene nei Master 1000 di casa. Sulla terra come sempre ha giocato e vinto poco, e questa mancanza di match potrebbe costargli cara, considerando anche l’uscita prematura nel “suo” Queen’s. Hewitt, che per il primo anno ha preferito l’erba tedesca a quella inglese per preparare Wimbledon, si presenta in ottima condizione, ma manca da troppo tempo a risultati di un certo livello negli Slam per pensare che possa spingersi molto lontano.
L’incognita forse più grande di questi Champioships è la speranza inglese Andy Murray. Lo scozzese dopo la finale di Melbourne sembrava pronto per il definitivo salto di qualità, invece dopo quella sconfitta non si è più ripreso, disputando una stagione fino a qui (Australia a parte) per lui disastrosa. Sconfitto prematuramente anche al Queen’s dove difendeva il titolo, giocherà spinto da un’intera nazione, anche se lo scorso anno è sembrato patire un po’ tutta questa pressione. Il suo gioco sarebbe perfetto per i prati, ma le ultime prestazioni non possono far sperare troppo gli inglesi.
Gli altri tre tornei di preparazione sono finiti nelle mani di Querrey, Llodra e Stakhovsky. Ottimi giocatori da erba che potrebbero spingersi fino alla seconda settimana ma non sembrano pronti per andare oltre.
Soderling e Berdych potrebbero ben figurare considerando la qualità dei loro colpi di inizio gioco, bisognerà vedere come si presenteranno al via dopo senza aver disputato un match sull’erba.
Sorteggio poco clemente nei confronti dei 4 italiani presenti a Londra che affronteranno tutti delle teste di serie. Qualche speranza per Lorenzi e Seppi (contro Montanes ed Almagro), mentre per Fognini e Starace (Verdasco e Kohlschreiber) servirebbe quasi un miracolo.
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