In questa puntata dello Scofield’s Corner, il nostro Congy ci porta alla scoperta dell’Olanda, prossimo avversario dell’Italia in Coppa Davis. Fabio, avendo giocato contro la maggior parte dei tennisti in questione, ci ha raccontato nello specifico pregi e difetti degli orange.
(Thiemo De Bakker)
di Fabio Colangelo
Dopo il comodo successo contro la Bielorussia, la nostra nazionale dovrà affrontare tra due mesi una trasferta ben più complicata in terra olandese. Un solo top 100 e nessun top 50 (al momento) per gli orange, che però dispongono di alcuni giocatori giovani e dotati di grande talento. Avversari quindi pericolosi, soprattutto se dovessero scegliere una superficie molto rapida. Andiamo a conoscerli nel dettaglio.
Il numero uno è Thiemo De Bakker. Classe 1988, ex campione di Wimbledon e numero 1 del mondo junior, ha faticato un pò a emergere nei primi anni “tra i grandi”, complici anche alcuni infortuni che ne hanno rallentato l’ascesa. Lo scorso anno ha finalmente trovato la giusta continuità di gioco e risultati e grazie anche alla vittoria di 4 tornei challenger in 5 settimane, è entrato stabilmente nei primi 100 (73 questa settimana best ranking). Giocatore dotato di un ottimo talento, gioca un tennis molto vario e piacevole da vedere. L’ottimo servizio e i colpi prevalentemente piatti sono da giocatore da campi rapidi, ma sulla terra, lo scorso anno, ha sconfitto Monfils in 4 set in Coppa Davis, dimostrando un’attitudine “da campione” anche per match di questa importanza. Forse un pò troppo “leggero” per le primissime posizioni del ranking è senza dubbio destinato a migliorarsi ancora e rappresenterà un duro ostacolo per i nostri nel match di Zoetermeer.
Nonostante non sia il numero due per il computer, il secondo singolarista degli orange dovrebbe essere Robin Haase. Di un anno più vecchio di De Bakker, si era integrato meglio nel mondo pro, raggiungendo risultati di rilievo e un best ranking al numero 56 già nel 2008. Due operazioni al ginocchio ne hanno messo a rischio la carriera, ma da qualche mese sembra non avere più problemi, e anche se ci vorrà tempo per tornare su certi livelli, nella partita secca il suo gioco aggressivo darà sicuramente fastidio ai nostri.
(Robin Haase)
Il computer dice che il secondo giocatore olandese è Igor Sijsling. Anche lui classe 1987 come Haase, ha raggiunto il suo best ranking questa settimana al numero 186. Dotato di meno talento rispetto agli altri 2, dispone di un ottimo servizio, discrete volee, e di colpi potenti da fondo campo, con il rovescio a una sola mano molto più sicuro del dritto. Decisamente più a suo agio sui campi rapidi non dovrebbe essere comunque pericoloso per i nostri in un eventuale singolare (nonostante abbia superato Zverev al recente Atp 500 di Rotterdam); nell’ultimo match di Davis ha disputato il doppio a fianco di De Bakker lottando per 4 set contro Tsonga e Llodra. E’ comunque abbastanza incostante e in match al meglio dei 5 set potrebbe patire l’inesperienza a certi livelli.
Jesse Huta Galung (24 anni, attualmente 272) sembra uscito dal manuale del tennis. Tennis classico, fondamentali tecnicamente perfetti è inoltre dotato di un fisico perfetto per il tennis moderno (188 cm per 80 kg). Un breve ingresso nei primi 200 lo scorso anno testimoniano però una certa incostanza per un giocatore che non sfigurerebbe affatto nei primi 100-120 del ranking. Destinato a un ruolo di riserva nel match contro gli azzurri, potrebbe essere pericoloso solo a tratti o nel caso i nostri incappino in una giornata veramente negativa.
Raemon Sluiter (32 anni) non gioca in Davis da quasi 3 stagioni (nel 2008 sembrava essersi ritirato), e non ha iniziato la stagione in modo molto convincente, vincendo un’unica partita (contro il nostro Bolelli). E’ al numero 188 del ranking esclusivamente grazie alla finale ottenuta a sorpresa lo scorso anno nell’Atp di Hertogenbosh, potrebbe essere selezionato per la sua esperienza in una squadra di giovani, ma dopo l’esclusione di settembre contro la Francia, e la scelta di non giocare sull’erba, dubitiamo che verrà richiamato per questo incontro…per la gioia di Bolelli che ci ha sempre perso piuttosto nettamente.
Dopo una “vita di futures” Matwe Middelkoop (27 anni, numero 346) era riuscito ad affacciarsi nei top 200 grazie a un 2008 molto positivo a livello challenger, in cui si era tolto delle discrete soddisfazioni. Più adatto alla terra battuta o al cemento outdoor sarà difficilmente convocato, e nel caso non dovrebbe creare nessun problema ai nostri singolaristi.
Qualche piccola chance di convocazione ce l’ha anche il “vecchio” (34 anni) doppista Roger Wassen. Da una vita nei primi 60-70 della specialità, su campi rapidi potrebbe aiutare con la sua esperienza. Solo 2 mesi fa si è tolto lo sfizio di superare i gemelli Bryan al primo turno di Aukland.
In definitiva se De Bakker e Haase dovessero essere in condizione, l’incontro sarebbe molto duro per i nostri, soprattutto se il tappeto sarà molto rapido. Avremo bisogno di un Bolelli in ripresa rispetto a ora, e trovare una coppia di doppio in grado di portare a casa il punto, poiché più di ogni altro incontro, il match del sabato potrebbe diventare determinante.
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