Anche Fabio Colangelo, così come Claudio Pistolesi, ha voluto lasciar passare qualche giorno dalla morte di Mathieu Montcourt, in segno di rispetto verso il tennista francese e la sua famiglia. Esce quindi oggi, con due giorni di ritardo, la seconda puntata di Scofield’s Corner, la rubrica curata da Fabio Colangelo per Spazio Tennis
II PUNTATA (Wimbledon e Mondo Challenger)
di Fabio Colangelo
Wimbledon
L’ennesimo trionfo di Roger
Roger fino alla finale ha giocato splendidamente. La serenità che gli ha dato la vittoria di Parigi, gli ha permesso di esprimere il suo solito tennis su erba che, obiettivamente, è di un altro livello per tutti. In finale secondo me ha sentito il “peso” della partita e forse visti i precedenti non si aspettava di dover sudare cosi tanto per battere Roddick; se l’americano non avesse sbagliato quella volè incredibile sul 62 al tie break del secondo difficilmente avrebbe perso, visto il modo in cui stava servendo. Alla fine, disputando un match “normale” (a parte il servizio strepitoso) ha vinto, è entrato nella storia, ed è tornato numero 1. Chi ci avrebbe scommesso qualcosa non piu tardi di 3 mesi fa???
Haas e la sorpresa annunciata
Haas non è stato una sorpresa a mio avviso. Ha il gioco perfetto per l’erba, e già da Parigi si era visto che stava giocando molto bene. Ti dirò di più, se dovesse mantenere questa condizione sarà pericoloso anche negli Usa.
Andreas, peccato..
Seppino è stato ottimo con Blake, buono con Gicquel (secondo me è piu forte ed è normale che ci vinca), ma devo ammettere che contro Andreev ci speravo; è vero che lo soffre decisamente come giocatore e fino a prova contraria Andreev è piu avanti di lui in classifica, ma era una bella chance per arrivare alla seconda settimana di uno slam.
Delusione Murray
Vi sorprenderò ma mi ha deluso piu Murray di Djokovic. Il serbo si sa che non ama l’erba e ha perso ai quarti con Haas, che aveva già dimostrato ad Halle di essere piu forte su quei campi. Mentre Murray ha avuto un autostrada fino alla semi (Ferrero nei quarti….), ha lottato con Kendrick, ha rischiato grosso con Wawrinka che è tutto tranne che un erbivoro e ha perso meritatamente contro Roddick col quale aveva quasi sempre vinto. Diciamo che in casa, senza Nadal e con un Federer “appagato” dal Roland Garross pensavo sarebbe potuto arrivare il momento del suo primo slam…
(Paolo Lorenzi – Foto Nizegorodcew)
Mondo Challenger
Giù il cappello per Paolino
Vincere due challenger di fila di questi tempi è difficilissimo, soprattutto battendo giocatori di ottima classifica come ha fatto Paolo. Sta dimostrando una costanza di rendimento davvero notevole, che a mio parere lo potrebbe portare ad avvicinare i top-100. La fiducia che ha acquisito è importantissima e considerando che gioca bene anche sul cemento, potrebbe davvero fare il grande salto; considerando anche che ci sono arrivati giocatori a cui Paolo non ha nulla da invidiare. Sono contento anche per i quarti raggiunti a Rijeka da Vagno, che già a Milano aveva fatto vedere di essere sulla strada del recupero dei suoi livelli abituali.
Potito domina a Torino
Poto nei challenger sulla terra è semplicemente fuori livello. A parte Napoli, non ricordo un torneo negli ultimi anni nel quale, giocando motivato, abbia fatto meno di semi o finale. Mi ha fatto piacere la prestazione a Wimbledon contro Stepanek, che spero possa dargli fiducia per i tornei sul cemento; per entrare stabilmente tra i primi 30-40 (classifica che a mio parere gli appartiene tranquillamente) ha bisogno di prendere punti anche lì.
Fabbiano, bravo e fortunato
Fabbiano ha avuto la fortuna di non dover giocare contro Volandri a Torino, contro il quale credo avrebbe perso. Ha battuto due giocatori alla sua portata, ma è comunque un risultato importante, che gli dovrà servire da stimolo per la seconda parte della stagione.
La collaborazione Trevisan-Fanucci inizia a dare frutti
Per quello che so io la collaborazione tra Matteo Trevisan e Fabrizio Fanucci è ufficiale e sembra stia iniziando a dare i suoi frutti. Trevisan, come tutti sanno, ha un grande potenziale ed è ancora in tempo per esprimerlo. Credo che Fenuch abbia l’esperienza giusta per aiutarlo ad emergere.
(Fabio Colangelo)
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