In questa puntata del corner Fabio Colangelo analizza i primi tornei della stagione Atp. Congy si è soffermato ovviamente sulle vittorie di Davydenko, Roddick e Cilic, senza tralasciare l’ottima finale raggiunta da Flavio Cipolla nel challenger di Noumea.
di Fabio Colangelo
Dopo un mese in cui le “discussioni da bar” ci tenevano impegnati aspettando i primi verdetti dal campo, questi sono finalmente arrivati, e a mio avviso, nonostante si sia giocato un solo torneo sono molto interessanti. Il circuito maggiore come sempre si divideva tra Qatar, Australia e India, col torneo del golfo persico a farla da padrone grazie al ricco montepremi. Partirei quindi ad analizzare l’andamento di Chennai, il torneo più “povero” dal punto di vista qualitativo. Un solo top ten al via (Soderling), mentre la testa di serie numero 2 era Cilic chiamato a difendere la vittoria dello scorso anno. A parte lo shock della sconfitta di Soderling al primo turno per mano di Ginepri, risultato sorprendente ma che soprattutto a inizio stagione in un torneo del genere ci può stare, il torneo è giunto senza sussulti fino alla finale dove si sono scontrati i più forti dopo l’uscita di scena della prima testa di serie. L’ha spuntata dopo un incontro molto lottato Cilic che ha superato Wawrinka libero di arrivare fino in finale anche grazie all’assenza di Flavio Cipolla. Il croato ha confermato il titolo dello scorso e i progressi mostrati a fine 2009. Ha solo 22 anni, cresce costantemente. Credo manchi poco per vederlo competere per un grande risultato. Buon torneo disputato anche dai giovani Lacko e De Bakker che confermano i progressi dello scorso anno anche a livello ATP.
Livello medio molto più alto invece a Brisbane dove l’ottava testa di serie era addirittura meglio piazzata di quella di Doha (Bellucci 36 contro Garcia Lopez 41), ma dove era presente il solo Roddick a rappresentare i top 10. In Australia neanche l’ombra di una sorpresa, poichè in finale si sono scontrati i primi 2 del seeding Roddick e Stepanek usciti vincitori dalle semifinali contro Berdych e Monfils numero 3 e 4. L’ha spuntata dopo una bella battaglia Roddick che ha fornito credo l’indicazione più importante di questo torneo, dimostrando di essere tornato al meglio fisicamente e di poter ripetere sulle superfici rapide, gli ottimi risultati che aveva ottenuto fino allo scorso agosto. Stepanek dopo aver rischiato grosso contro il talentuosissimo e instabile ukraino Dolgopolov (pronto finalmente per i top 100?) ha confermato che nonostante l’età che avanza, sarà ancora un avversario scomodo da battere. Monfils nonostante avesse un record positivo non ha praticamente giocato contro Stepanek, confermando purtroppo di essere ancora un pò troppo discontinuo per rientrare nei top 10 e rimanerci stabilmente, mentre l’altro semifinalista Berdych mi ha impressionato nel match contro Baghdatis e nel primo set della semifinale. Non è una novità che possa esprimere un tennis di livello altissimo, vedremo a Melbourne se riuscirà a dare continuità al suo enorme talento. A proposito di talento si è rivisto Gasquet che ha vinto due match e ha impensierito il futuro campione nei quarti. Vedremo…..
Gran parte dell’attenzione degli appassionati era però focalizzata su Doha. Presenti Federer, Nadal e il campione del Master Davydenko, più tutti gli italiani. Ha vinto il russo in una finale a due facce contro il numero 2 del mondo. Come ho già detto un solo torneo giocato non può fornirci indicazioni precisissime, ma a mio parere ci sono parecchi spunti interessanti che emergono. Prima di tutto possiamo dire che Nadal è tornato! Sicuramente non è ancora a livello di 12 mesi fa, ma ha ricominciato a “tritare” gli avversari a lui inferiori e ha dimostrato in finale contro il giocatore più in forma del momento di essere tornato più che competitivo anche contro quei top 8 che non batte da più di 8 mesi, e sinceramente non mi stupirei a vederlo trionfare ancora una volta in Australia. Il vincitore è riuscito a mantenere lo splendido stato di forma di fine 2009 e ha confermato di essersi sbloccato anche contro i grandissimi (Federer in particolare). Ha meritato la vittoria e come giustamente dicono tutti si candida per la vittoria a Melbourne, anche se personalmente non credo che potrà mantenere quell’intensità per due settimane, giocando 3 set su 5 in uno slam dove non è mai riuscito neanche ad arrivare in finale. Federer purtroppo l’ho visto solo nei primi due turni, quindi non ho test attendibili per giudicarlo, però la fatica con la quale ha sconfitto Gulbis (ottimo contro Montanes) e la netta sconfitta contro Davydenko mi fanno pensare che farà sempre più fatica a vincere questi tornei dove per lui obiettivamente l’unica motivazione è quella ti trovare la forma per gli unici appuntamenti che oramai gli interessano veramente. Detto questo, l’impressione è che dopo l’US OPEN non abbia più raggiunto una buona condizione fisica e di gioco e mi pare improbabile che d’incanto ritrovi tutto a Melbourne, considerando anche che rispetto al solito ci sono più avversari candidati alla vittoria che hanno imparato a batterlo. Come anticipato, il torneo vedeva al via tutti gli italiani che prenderanno il via al main draw a Melbourne e purtroppo non è arrivato nessun sussulto. Il livello del torneo era alto, hanno perso tutti contro giocatori coi quali si può perdere e quindi credo sia il caso di aspettare i prossimi impegni per valutare la loro condizione e i loro (eventuali) progressi. Starace (dopo una comoda e scontata vittoria con Gil) e Bolelli sono incappati in Nadal e poco o nulla hanno potuto. Soprattutto per quanto riguarda Simone dovremo aspettare Melbourne e un sorteggio migliore per valutare a che punto è dopo il pessimo 2009. Lorenzi non era favorito contro Chiudinelli e come da pronostico ha ceduto allo svizzero anche se ha disputato un match più che discreto. Questi match per lui sono fondamentali per prendere confidenza con questo livello. Seppi dopo aver sconfitto il terraiolo Hernandez si è arreso a Gulbis che quando è in forma (e ha dimostrato di esserlo) gli è superiore nonostante la classifica dica il contrario. Fognini contro Karlovic ha disputato un buon match considerato quanto è difficile giocare contro il croato soprattutto come primo match dell’anno, ma il passaggio a vuoto che ha avuto tra fine primo set e inizio secondo gli è costato il match. Purtroppo contro i più forti non si può permettere questi cali e per puntare in alto dovrà migliorare sotto questo aspetto, anche se l’ho visto molto meglio come atteggiamento in campo in un match ancora più difficile da quel punto di vista.
In concomitanza con questi tre ATP 250 c’era il ricco challenger di Noumea (75000$ + H) dove erano presenti Cipolla, Crugnola e Vagnozzi. Flavio dopo i mille problemi di fine anno è tornato in forma, è giunto in finale sconfitto da Florian Mayer che è decisamente fuori livello in un challenger, e ha ricominciato la scalata verso i primi 100 battendo degli ottimi giocatori e acquisendo la fiducia necessaria per giocare bene a Melbourne. Vagnozzi ha disputato un ottimo torneo togliendo un set a Mayer nei quarti dopo aver battuto due giocatori di buon livello. Soprattutto la vittoria sul belga Bemelmans deve dargli la consapevolezza di poter fare molto bene anche sul cemento a livello challenger. Crugnola invece dopo aver rischiato di perdere un match già vinto al primo turno, è stato sconfitto prima dal suo odio per il vento che dal comunque forte sudafricano Anderson. Visti i prossimi tornei a cui parteciperà Marco (Melbourne e Honolulu), spero che riesca a superare questo problema, per non buttare via un mese importante di tornei.
(Fabio Colangelo in campo)
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