È difficile trovare parole che non siano già state dette e scritte riguardo la vittoria di Fabio Fognini nel Masters 1000 di Monte-Carlo. Un successo straordinario, meritato quanto inaspettato, visto il momento che stava vivendo, e per questo ancora più bello. A prescindere dalle rimonte con Rublev e Coric ed il grande tennis espresso contro Zverev e Nadal, l’aspetto più bello a mio avviso è stata la gestione della finale contro Lajovic. Che fosse per diversi motivi un match pericoloso era chiaro a tutti, a lui in primis. Nonostante questo, condizioni climatiche difficili, ed un inizio poco incoraggiante, Fognini ha mantenuto una calma ed un’attenzione eccezionali. E chi afferma che, vista l’importanza della posta in palio, fosse scontato, non sa che proprio nei momenti in cui sai che non puoi sbagliare, diventa più facile ricadere in “cattive abitudini”. La speranza è che questa partita in particolare possa dargli un tipo di certezze che prima aveva ottenuto solamente in Coppa Davis. Vincere partite molto importanti senza esprimere il proprio miglior tennis è una delle caratteristiche dei grandi campioni. Questa consapevolezza, unita al fatto di aver finalmente ottenuto quel gran risultato che tutti, lui compreso, si aspettavano potrebbe regalarci un giocatore pronto per traguardi ancora più ambiziosi. Ma se questo non dovesse succedere ricordiamoci semplicemente di quanto sia stato importante questo ragazzo per il nostro tennis. Per una volta, se possibile, senza se e senza ma.
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