di Fabio Colangelo
Una delle caratteristiche che rende il nostro sport così bello ed appassionante e’ la sua imprevedibilità. Il non sapere mai quello che può succedere e chi sara’ il vincitore fino a che non si e’ completato l’ultimo punto. E se questo capita nei tornei di ogni settimana, maschili o femminili, slam o futures, junior o senior, nella coppa Davis il fattore sorpresa e’ ancora più determinante. Il fattore campo e’ senza dubbio la discriminante più importante, ma il fatto di giocare per una squadra ed in particolare per il proprio paese porta diversi giocatori ad esprimere un livello (sia in positivo che in negativo) spesso molto differente dal quello reale. Capita sovente che a vincere non sia la nazione più forte “sulla carta” e che riescano a raggiungere la serie A compagini che dovrebbero stazionare a fatica in serie C. L’Italia prima della retrocessione era una delle poche nazioni che poteva vantarsi di aver sempre fatto parte del World Group, pur non avendo in certi frangenti grandissime individualità. Da quella maledetta partita contro il Belgio gli azzurri non sono mai riusciti a riconquistare il posto che gli compete, complici alcune partite non all’altezza e sorteggi talvolta sfortunati. Mai come quest’anno pero’ l’italtennis ha l’opportunita di ritornare in serie A. La premessa e’ stata più che doverosa, perché se si giocasse a tavolino probabilmente i cileni faticherebbero a portare a casa dei set nei singoli incontri. Gonzalez e’ stato fermo per un periodo molto lungo, non e’ più giovanissimo e non e’ ancora apparso competitivo dal suo rientro, soprattutto considerato che si gioca al meglio dei 5 set. Capdeville, che dovrebbe essere il secondo singolarista dei sudamericani, e’ un discreto giocatore, ma non ha mai conseguito risultati tali da impensierire i nostri singolaristi. Il campione olimpico di Atene 2004 Massu e’ da tempo un giocatore a mezzo-servizio e verra’ probabilmente risparmiato per il doppio. Di cosa avere paura quindi? Il rientro nel World Group dopo 11 anni di purgatorio sembra vicino come non mai. Questa occasione così ghiotta potrebbe proprio essere il primo “avversario” dei nostri. Nessuno ha mai giocato in serie A e per la prima volta ci si trova ad affrontare uno spareggio da favoriti. Un po’ di “braccino” sarebbe comprensibile. La superficie e le condizioni (leggera altura) non favoriscono di certo i nostri singolaristi (Fognini e Starace), mentre avvantaggeranno sicuramente i padroni di casa. Il pubblico inoltre pare essere uno dei più “caldi”, ed i nostri dovranno essere bravi a non lasciarsi condizionare. In caso di forfait di Fabio o Potito, come si comporterà Bolelli, che si e’ recato negli States solo per disputare (con grande successo) il doppio, ma non ha match sul cemento alle spalle dalla sconfitta nelle qualificazioni di Miami a Marzo? Se per qualche scherzo del destino ci dovessimo trovare sul 2 pari, bisogna ricordare che Starace si troverebbe di fronte “mano de pedra” (numero 2 dei cileni per via dei pochi match disputati), che ha sicuramente più attitudine e carisma per giocare match di questo genere rispetto ai suoi compagni. I nostri doppi sono di certo superiori, ma chi schiererà il nostro capitano? La coppia designata dovrebbe essere Bracciali-Starace, ma il campano ha recentemente dichiarato di non poter reggere tre match al meglio dei 5 in tre giorni, ed inoltre Bolelli e Fognini vengono da un’ottima semifinale nello Slam americano. Pare impossibile pero’ che sia stato convocato un doppista di grande valore come l’aretino per lasciarlo a riposo, ed ecco quindi che potrebbe riproporsi la coppia dello sfortunato spareggio di Lidkoping. Ottimo potenziale, ma nessuna apparizione dopo la Svezia. Si e’ voluto cercare un po’ il pelo nell’uovo, poiché come detto in precedenza partiamo decisamente favoriti in due incontri e anche negli altri tre avremo i pronostici dalla nostra parte. I fattori sopra citati pero’ sono tutti da tenere in considerazione per ricordarsi che e’ un match pieno di insidie, e che in caso di vittoria non si sara’ svolto semplicemente il proprio dovere.
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