di Alessandro Nizegorodcew
Wimbledon (Londra) – Il consueto diario di bordo non può in questo caso non essere dedicata al leggendario match tra John Isner e Nicolas Mahut. L’incontro, come sapete sicuramente, è stato sospeso per oscurità sul 59-59 al quinto set. Ecco come ho vissuto questo match…
Livescore. La partita più bella della giornata era stata, fino a quel momento, Mayer-Fish, con il tedesco che mi aveva fatto impazzire con delle giocate di una classe immensa. Ma non mi sarei mai aspettato di vivere 5 ore come accaduto dal primo pomeriggio sino alle 21 circa. Verso le 15.30 do un primo sguardo al livescore e il quinto set è appena giunto in una fase che sembra decisiva. Il punteggio che ho sotto gli occhi è un eloquente 10-10. Per un attimo rifletto se spostarmi o meno sul campo numero 18, ma poi decido di rimanere ancora un po’ in sala stampa, dando un occhio ai match sul monitor, aggiungendo ogni tanto qualche minuto di Inghilterra-Slovenia di calcio. Il gol di Defoe, tra l’altro, è salutato da un timido urlo di esultanza, mentre un giornalista americano si lascia andare ad un “United States Scores! Donovan!” al momento del vantaggio americano sull’Algeria che vale il passaggio del turno. A parte questa breve parentesi calcistica, decido di mettere il canale di Mahut-Isner, per capire che tipo di match sia…
Qui si va per le lunghe. Guardo 4 giochi, vinti facilmente dal giocatore al servizio (ma dai?!) e intuisco che l’incontro potrebbe durare ancora parecchio, dato il dominio dei battitori. Ma decido che non è ancora il caso di recarsi sul campo (meno male!). Nel frattempo sempre più gente cerca di trovare uno spiraglio sul campo 18, dove comincia a concretizzarsi qualcosa di incredibile. Sul 32-32 decido che è il caso di avvicinarmi, cercando un piccolo pertugio dove poter assistere al match dal vivo. Si sta per fare la storia, questa è la sensazione, e non posso mancare. Altrimenti sarei stato quello che.. “Ma tu eri a Wimbledon l’anno di Isner Mahut!! Com’è stato dal vivo?” .. “Ehm si c’ero, ma ero in sala stampa per seguire anche gli altri match” Non non voglio essere quell’uomo e mi incammino.
Federer Chi? Mi accorgo nel frattempo che sul campo numero 1 Roger Federer è in difficoltà contro Bozoljac. L’allievo di Alberto Castellani gioca un grande match e rischia di portare al quinto il Re. In altre giornate questo episodio avrebbe fatto notizia, ma non oggi. Oggi a Wimbledon si parla solo di un gigante americano e di un talentuoso francese.
Sul Campo.. o quasi. Provo a girare intorno al campo 18, dove ovviamente non c’è alcun posto a sedere. Faccio il giro (mettendoci quasi 20 minuti) e riesco ad arrivare sulla terrazza adibita a radio e televisioni. Anche lì non c’è un posto a pagarlo oro (si parla sempre di posti in piedi, di posti a sedere come detto nemmeno l’ombra). Riesco a trovare un piccolo spazio tra un paio di giornalisti francesi e Guy Forget, appollaiato sopra al campo per incitare “Nico”. Per adesso vedo metà del campo, ma mi accontento. Il punteggio è 35-35. Sto scomodissimo, ma questo ed altro per la storia del tennis.. Tanto tra poco finirà, no? Uno dei due contendenti avrà un momento di calo, no?
Ovviamente la risposta è No, ma questo già lo sapete.
Arriva Gael. Sul 41-41 (circa, non posso essere preciso con punteggi e situazioni contingenti) arriva a vedere il match anche Gael Monfils, che si mette a scherzare con allenatori e giornalisti francesi. Sorride, scherza, ma con il passare dei minuti dallo smanicato passa alla felpa e i sorrisi diventano piccole smorfie di insofferenza. La schiena di tutti noi si sta spezzando, in piedi da quasi 3 ore immobili. Un giornalista francese, che ha la fortuna di vedere anche il tabellone del campo numero 1, mi aggiorna sul punteggio di Federer. Intanto mi accorgo di tifare per Mahut. Sarà che sto facendo amicizia con i colleghi transalpini, o forse è il gioco di Nicolas che è sicuramente più esaltante. O forse semplicemente spero che possa vincere lui poiché mi sembra il più vicino a poter arrivare a palla break, visto che ogni risponde. Ma Isner tira solo prime. Nel senso che se la prima di servizio non entra, tira la seconda alla stessa velocità. Il numero di ace si spreca e un collega francese davanti a me sta segnando ogni singolo 15. Chissà se la sua mano, stasera, funziona ancora. 10 ore di scout non le auguro a nessuno.
Pronostico un 60-60. La partita va avanti. Forget non ci può credere e continua ad incitare “Nico” quasi ad ogni 15, quando ad un certo punto si stanca anche lui. Ma Mahut non sembra risentirne e lotta come un forsennato, così come Isner, che a tratti, almeno da lontano, sembra vicino allo svenimento, ma prontamente si rimette in sesto tirando delle vere e proprie lavatrici con la battuta. Sul 53-53 annuncio che a mio avviso il match verrà sospeso per oscurità sul 60-60 (non ci sono andato lontano, no?!), mentre J.C Tatum (uno dei “capoccia” di Wimbledon) mi guarda e mi fa: “Ma questa è una commedia, non ci credo!”. Dopo aver effettuato il mio pronostico, prendo e me ne vado. Passo in sala stampa e il collega danese (mio vicino di desk) mi guarda ed esclama: “Ah ok, It’s Enough for you”.. Si ragazzi, è abbastanza per me, tanto domani mi vado a vedere la fine! Sperando che non arrivino a 100-100. A quel punto proporrei un super tie-break a 70!
Leggi anche:
- None Found