Diario di Bordo da Londra 2012 (10)


(Daniele Molmenti)

da Londra, Alessandro Nizegorodcew

E finalmente si torna a sorridere, grazie allo straordinario Daniele Molmenti. A pochi minuti dal mio messaggio su fb “Non si vince più un cazzo” il canoista azzurro ci ha regalato uno splendido oro. Io e Matteo Torrioli eravamo a Casa Italia a seguire la finale insieme ad un bel gruppo di tifosi azzurri.

Si è gioito per l’ottima prova e, anche se non è sportivo, si è gufato per i successivi due canoisti, che sono finiti piuttosto lontani da Molmenti. Su Molmenti: ragazzo molto simpatico, piuttosto basso (non l’avrei detti), molto spigliato davanti alle telecamere e ai microfoni, disponibile con i tifosi (e ci mancherebbe!) come si vede nella foto di apertura con i piccoletti di Casa Italia.

Non è andata bene nemmeno oggi nella scherma. Paolo Pizzo ha perso nei quarti di finale così come Irene Vecchi (ragazza molto simpatica, alla prima Olimpiade, che avevamo intervistato a Radio Manà Sport ad inizio anno). Pizzo avrebbe dovuto fare meglio, mentre non si poteva chiedere molto di più ad Irene. Mi sono intrattenuto al bar di Casa Italia con Giorgio Caruso, addetto stampa della Federscherma. Dalle sue parole si intuiva che domani, nella gara a squadre di Fioretto, l’unico obiettivo deve essere l’oro.

Oggi tra le varie interviste abbiamo sentito Rossano Galtarossa, il “grande escluso” del Canottaggio italiano a Londra e Sara Bertolasi, ragazza simpaticissima che avevo avuto modo di conoscere e intervistare in più di un’occasione che mi ha raccontato di un’Olimpiade, a prescindere dal suo risultato non positivo, straordinaria ed emozionante.

Fuori da Casa Italia io e Matteo siamo sempre pronti a bloccare gli atleti, i dirigenti, gli allenatori, i giornalisti e anche i tifosi (come nel caso della foto a sinistra con Torrioli che intervista Alessandro Fei)… Ma è al bar che si ascoltano le frasi più divertenti. Si può ascoltare il presidente della Federazione Canottaggio indicare i pallavolisti ed esclamare: “Per l’8 (imbarcazione a 8; ndr) prendo quelli là” oppure Gigi Mastrangelo organizzare una sfida a pallavolo contro gli schermidori, capitanati da Luigi Tarantino. “Gioia Marcozza la mettiamo palleggiatrice e quell’altro, come si chiama? dai quello che ha vinto l’argento… Eh, Occhiuzzi. Il sesto in campo può essere Occhiuzzi…”

Il rientro a casa è più traumatico del solito, per due motivi: 1) Domani mattina mi attende la conferenza stampa di presentazione dell’Atletica Leggera. Una spedizione che, come sapete, non ha grandi possibilità di medaglia (eufemismo galoppante!). 2) Ho creduto di aver raggiunto un livello di stanchezza senza precedenti, vedendo solamente segni assurdi sulla tastiera dell’Ipad di un tizio seduto davanti a me in Bus. Poi, per fortuna, ho realizzato che si trattava di una tastiera greca, ma per un momento ho creduto mi si stessero incrociando gli occhi.

Immaginando le imprecazioni di Parrinello, pugile eliminato all’esordio da Londra 2012, tento l’approccio al letto, che mi accoglierà per 5-6 ore…

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