(Stefano Ianni)
di Roberto Commentucci
Molti giovani azzurri impegnati. Bene Giannessi, sorpresa Picco. Gaio ko ma non demerita, mentre delude Trevisan. A Fioravante il derby con il romano Stucchi.
Magnifica giornata di sole al New Country Club di Frascati. Il programma del giorno vedeva impegnati molti giovani ragazzi italiani nati fra il 1989 e il 1992. Abbiamo visto alcuni match e raccolto qualche dichiarazione da giocatori e coach.
Ianni b. Speronello 60 61
Il primo giovane azzurro a scendere in campo è il veneto Marco Speronello, classe 91, chiamato ad un match duro contro il solido Stefano Ianni, fresco vincitore nel Future di Napoli. Marco parte abbastanza bene, lotta duramente i primi 4 games, li perde tutti ai vantaggi, e poi esce gradualmente dal match.
Il ragazzo veneto ha un ottimo fisico e un buon bagaglio tecnico. Purtroppo però negli ultimi 2-3 anni (periodo vitale per la costruzione di un agonista) non sempre il tennis è stata la sua prima priorità. E la capacità di concentrazione non è il suo forte. E’ un peccato, perché ha due buoni fondamentali, si muove bene nonostante la statura (circa 1.90) e gioca molto bene al volo.
Giannessi b. Mauri 61 62
Lo spezzino Alessandro Gianessi si è imposto piuttosto agevolmente sul lucky loser Mauri, ripescato per il forfait del romeno Sabau. Il mancino ligure, che negli ultimi 2-3 mesi ha raggranellato parecchi punticini, è parso cresciuto in autostima, ma anche nella mobilità e nella pesantezza di palla. Bisogna lavorare ancora molto sul rovescio bimane, un colpo che manca di incisività, specie nella traiettoria incrociata “E’ un problema tecnico banale,ma che lui si porta appresso da tempo, anche a causa dell’infortunio al ginocchio che nel 2008 gli fece perdere 6 mesi” ci ha detto Nicola Ceragioli, il giovane coach scuola Piatti e Sartori che sta seguendo,oltre a Giannessi, anche il faentino Federico Gaio. “Ci lavoreremo durante la pausa invernale, se con la Federazione decideremo di continuare il rapporto fra me e i ragazzi. Io ho fiducia in Alessandro: deve completare il suo bagaglio tecnico,ma ha ottime qualità: nei test fisici che abbiamo fatto è risultato che è davvero molto buono nella reattività, addirittura più di Volandri.“
Torresi b. Trevisan 76 (4) 62
Match con molti rimpianti per il toscano, classe ’89. Matteo è apparso in discreta condizione sul piano fisico, ma deve avere davvero il morale sotto i tacchi e in campo è troppo, troppo nervoso. Nel primo set è partito molto solido, senza concedere nulla sui suoi turni di servizio e giocando alcune accelerazioni di diritto impressionanti. E’ andato avanti 53 e servizio, ha mancato un set point, ne ha mancati altri due sul 54, e poi ancora altri tre consecutivi sul 65 040, servizio Torresi. Infine,è andato avanti 31 nel tie-break, per poi farsi riprendere e superare da un Torresi molto determinato e regolare, ma nettamente inferiore nel peso di palla. In mezzo a cotanto cupio dissolvi, si è visto di tutto: un pò di braccino su almeno un paio di set point, alcune scelte tattiche errate, e soprattutto una continua lotta verbale con il giudice di sedia (apparso per la verità alquanto impreciso nelle chiamate) tanto sterile quanto controproducente. Nel secondo set Matteo ha abbassato il ritmo, ha cercato di stare attaccato alla partita, ma ha fatto il gioco del suo avversario, più solido e regolare nello scambio prolungato. L’azzurro ha confermato le sue qualità (la sua palla cammina davvero tanto) ma anche i suoi limiti caratteriali e di maturazione: deve crescere ancora tantissimo sotto il profilo dell’approccio alla professione. Sarà bene che si sbrighi, perché il tempo passa.
F. Piccari b. Gaio 64 46 62
Il miglior match della giornata per qualità di tennis. Nel primo set, Federico parte forte e con un paio di accelerazioni notevoli va avanti di un break sul 21, ma si fa recuperare e va sotto 24. Recupera fino al 4 pari, ma poi, giocando troppo a sprazzi, cede il primo set perdendo il servizio sul 45, dopo essere stato avanti 40 15 e aver sciupato una facile volèe di rovescio. Il faentino però non demorde e va avanti di un break anche nel secondo: 31 e 42. Si fa agganciare sul 4 pari per poi giocare due games molto belli e intensi: strappa nuovamente il servizio a Piccari, poi chiude 64 dopo aver annullato con bravura e con coraggio (magnifici un paio di serve & volley) 3 palle del 5 pari. Nel terzo set Federico cala leggermente di intensità e Piccari, fin lì sempre costretto in difesa, conquista un metro di campo e riesce finalmente a far spostare l’avversario, costringendolo alla resa. Ma non prima di averci fatto assistere ad un bellissimo sesto game, dove il faentino, al servizio 14 sotto, è riuscito ad annullare la bellezza di 6 palle dell’1 a 5, con altrettanti colpi vincenti, di fronte ad un Piccari indomito ma ammirato per il coraggio e la tecnica dell’avversario. “Oggi ho giocato bene bene solo nel terzo set, venivo dalla serie A e da un mese di cemento, mi dovevo adattare” Ci ha raccontato Francesco a fine match. “Lui mi ha aiutato nel primo set, sul 4 pari ha sbagliato troppo,mentre nel terzo abbiamo giocato tutti e due un bel tennis e il punteggio forse è un pò troppo severo per lui. Comunque Federico gioca proprio bene e affrontarlo è difficile. Sai che tutto ad un tratto può regalare dei punti, ma sai anche che per 2-3 games può lasciarti fermo a metri dalla palla senza fartela toccare. Per me vale già almeno i primi 300 come livello di gioco, e per la sua età è notevole” Ceragioli, dal suo canto, ci ha dichiarato “E’ del tutto normale che Federico alla lunga perda di intensità a questi livelli. Ha giocato pochi match in vita sua contro gente come Piccari o Ianni. Fa parte del suo percorso di crescita. Per me la sua prestazione è positiva e sono contento perché mi segue e cerca di mettere in pratica ciò che gli dico“.
Fioravante b. Stucchi 63 76
Altro match piuttosto nervoso fra due giocatori non al meglio, sia pure per motivi diversi. Il campano Fioravante, classe ’90, ha perso tre mesi per una lesione dello scafoide, ed è ora alle prese con una brutta infiammazione al polso. Il romano Stucchi, classe ’91, si è trasferito a Valencia, con David Sanchez, ed è alle prese con un delicato percorso di riconversione tecnica: sta lavorando sul servizio, sugli appoggi del diritto, sull’approccio mentale alla partita. E inevitabilmente fa ancora molta confusione e sente troppo la partita. Il ragazzo del Canottieri Roma è andato subito avanti di un break, ma poi, sempre molto teso, ha subito il ritorno di Fioravante, che dettava il ritmo con il suo pesante dritto. Nel secondo set il match si è fatto più equilibrato, con Stucchi che ha iniziato a spezzare il ritmo del campano con qualche bel rovescio lungolinea e alcune precise palle corte, che mettevano a nudo i limiti di Enrico, lento nella corsa in avanti e acerbo nei pressi della rete. Il punteggio ha seguito i servizi fino al 65 Stucchi. Il romano si è procurato 3 set point, di cui due consecutivi, ma Fioravante, con coraggio, li ha annullati tutti, uno anche in modo un pò rocambolesco. Poi, sul 6 pari, prima del tie break, Fioravante, che pareva molto provato fisicamente, ha chiamato il medical time out. Il fisioterapista non arrivava mai, e c’è stata una sosta lunghissima, che ha innervosito eccessivamente Stucchi. Il giovane romano, sempre più teso, ha finito per subire troppo l’iniziativa dell’avversario nel tie break. Da rivedere, entrambi. Stucchi in particolare, non potrà essere giudicato che fra un bel pò di mesi di lavoro a Valencia.
Picco b. Calderon Rodriguez 61 75
La sorpresa della giornata. Il genovese Picco, classe ’91, è un tennista di piccola taglia, ma dal grande cuore: grintosissimo, mobilissimo e con un diritto pungente. Con queste armi ha disposto in due partite della tds n. 8, uno spagnolo intorno alla 600a posizione in graduatoria. “Mi alleno a Genova con il mio maestro di sempre, Inserra. Sono un giocatore da terra. Dopo aver giocato juniores, da poco ho iniziato a prepararmi peri futures. Questo è il mio secondo punto Atp, sono contento e penso di aver giocato bene.” Sguardo fermo e determinato, voce sicura e tranquilla. Da seguire.
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