(Andrea Stucchi – Foto Nizegorodcew)
di Roberto Commentucci
Tre azzurrini impegnati nell’ultimo turno di quali al ct Eur, oggi: Daniel Lopez, Federico Gaio e Andrea Stucchi.
Il bilancio è positivo: due vittorie e una sconfitta. Vediamo come è andata.
Stucchi b. Vazquez-Valenzuela 62 63
La bella sorpresa della giornata. Il romano Andrea Stucchi, classe ’91, due anni fa vice campione d’Europa under 16 (sconfitto dal bulgaro Dimitrov, attuale campione del mondo juniores) ha giocato un buonissimo match contro il temperamentoso argentino Vazquez-Valenzuela, che in mattinata aveva concluso il suo match di primo turno imponendosi solo per 75 al terzo set su Russo. Valenzuela, tennista dell’88 con un repertorio tecnico abbastanza completo ma un po’ troppo falloso e nervoso, è andato avanti di un break nel primo set portandosi sul 21 e servizio. Qui c’è stato un game durissimo, lottatissimo, con Stucchi alla caccia del controbreak che teneva con le unghie e con i denti in difesa per poi verticalizzare alla prima occasione. Andrea ha annullato ben 4 palle del 3 a 1 (una con un bellissimo passante incrociato di diritto in corsa) prima di riagguantare l’avversario sul due pari. Da lì in poi, il nostro ha preso convinzione,è salito di rendimento con il servizio e ha preso decisamente in mano il gioco, spostando l’avversario per poi andarsi a prendere il punto con pregievoli incursioni a rete. L’argentino, forse provato dal match giocato in mattinata,, ha cercato spesso di spezzare il ritmo serrato dell’azzurro ricorrendo alla palla corta, ma Andrea, molto vivo atleticamente e molto lucido nei recuperi, non si è fatto quasi mai sorprendere, aggiudicandosi 5 games di fila e chiudendo il set 62 con un magnifico rovescio lungolinea, il suo colpo migliore.
Nella seconda partita, Andrea è un po’ calato di intensità, ha subito il break in apertura e Vazquez è subito scattato 3 a 1. Ma Stucchi è tornato a spingere, ha ripreso in mano le redini del gioco e ha messo insieme un’altra serie di 5 games di fila, aiutato anche da qualche errore di troppo del suo avversario, costretto a prendere troppi rischi per ribaltare l’inerzia dello scambio. A fine match a Valenzuela sono saltati i nervi: l’argentino rabbioso si è colpito le nocche della mano destra con una racchettata, arrivando a sanguinare.
Stucchi ha così centrato la sua prima qualificazione nel main draw di un torneo del circuito professionistico. Domani per lui un primo turno da giocare contro un altro qualificato, il tedesco Zietsman, classe ’87, n. 1400 del ranking mondiale.
Iannuzzi b. Gaio 76 62
Opposto all’esperto abruzzese Iannuzzi, tennista da veloce, ma comunque ostico a questi livelli, Federico Gaio, classe ’92, non ce l’ha fatta ad entrare in tabellone, ma ha fatto vedere buone qualità, mettendo a segno numerosi colpi davvero pregievoli.
Il primo set è stato dominato dai servizi (non si è vista nemmeno una palla break), fino al tie break, nel quale Iannuzzi ha fatto valere la sua maggiore esperienza e la qualità del suo repertorio d’attacco. Gaio come era prevedibile ha accusato il colpo, ha subito il break ad inizio secondo set e l’incontro gli è scivolato via.
Iannuzzi è una specie di Max Mirnyi dell’Appennino:gran servizio, discreto tocco, buon gioco al volo, ma molto leggero nei colpi da fondo. E quindi appena può si butta avanti, rifiuta lo scambio da dietro, gioca tantissime palle corte. Un aversario difficile da affrontare, perché, davvero, non dà mai ritmo.
Federico ha pagato, oltre all’inesperienza, la scarsa attitudine, soprattutto mentale, a stare lì, a soffrire in difesa. Ma il faentino ha doti importanti. Per lui, ora, dovrebbe esserci una wild card per il prossimo future, a Viterbo.
Lopez b. Alviano 75 64
Daniel Lopez, classe 1989, già promessa del nostro tennis, ha sofferto le pene dell’inferno contro l’altro azzurro Alviano, un buon seconda categoria. Daniel, all’esordio stagionale sulla terra, è apparso soprattutto involuto nel suo colpo migliore, il diritto, che è si arrotato e pesante, ma oggi quasi sempre risultava corto e poco penetrante. Il match è così vissuto di infiniti ed estenuanti palleggi, molto duri. Alviano ha tenuto botta con grande coraggio, ma alla fine ha dovuto arrendersi alla superiore qualità complessiva dell’italo paraguagio. Un Lopez però davvero poco brillante, che sembrava giocasse con il freno a mano tirato. Vedremo nei prossimi giorni.
(Federico Gaio – Foto Nizegorodcew)
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