(Akgul Amanmuradova – Foto Nizegorodcew)
di Alessandro Nizegorodcew (articolo in partnership con Tennis.it)
Roma, 1 Maggio 2010 – Giornata dedica al turno di qualificazione quella disputata oggi sui campi secondari del Foro Italico. Una delle protagonista è stata senza dubbio Akgul Amanmuradova (nella foto), che si è imposta 6-0 7-6 sulla sudafricana Scheepers. La tennista uzbeka, classe 1984, oltre a giocare un buon tennis è nota per essere la seconda giocatrice più alta del circuito (190 centimetri). In questi due giorni ha messo in mostra tutte le sue qualità: servizio devastante (facile da quell’altezza!), un diritto molto “maschile” e un rovescio in back piuttosto incisivo. Anche la palla corta è molto ben giocato mentre, evidentemente, non ha una grandissima mobilità. In carriera ha raggiunto la posizione numero 50 Wta in singolo e addirittura 38 in doppio. Nella giornata odierna, Akgul ha giocato un primo set praticamente perfetto, soffrendo invece nel secondo, risolto solamente al tie-break. La attendiamo con curiosità nel tabellone principale.
(Karolina Sprem – Foto Nizegorodcew)
Treno Sprem. Karolina Sprem sembra essere tornata sulla giusta via. La tennista croata, che qualche anno fa batteva Venus Williams a Wimbledon e che nel 2004 era stata anche numero 17 del mondo, si è qualificata agevolmente per il main draw di Roma. La ventiseienne slava ha giocato un match praticamente perfetto, senza concedere nulla alla britannica Keothavong. 6-0 6-3 il punteggio finale per Karolina, che, giocando così, potrà dire la sua anche nel main draw. Per Flavia Pennetta, che attende una qualificata, è certamente l’avversaria da evitare.
(Anna Floris – Foto Nizegorodcew)
Floris a casa. Non ce l’ha fatta Anna Floris, ultima azzurra in gara nelle quali, a guadagnarsi l’accesso al tabellone principale. La tennista sarda ha imposto il match tatticamente in modo rivedibile, tirando troppo teso, senza variazioni, contro un’avversaria che sa appoggiarsi e muoversi molto bene. E’ stata quindi la giapponese Morita (messa ieri seriamente in difficoltà dalla Di Giusppe) a qualificarsi per il main draw, lasciando la miseria di 3 giochi alla giocatrice italiana, che veniva da un buon momento di forma (aveva tolto un set alla Suarez Navarro in quel di Fes ad inizio settimana).
Esperienza Arn. Greta Arn è una giocatrice ungherese di 31 anni, che in carriera ha anche raggiunto le top-90; nelle ultime stagioni ha avuto tantissimi alti e bassi e ad inizio 2010 ha perso alcune partite addirittura nei tornei Itf da 10.000$ (come il 6-4 6-1 rifilatole da Martina Caregaro a Pomezia). La fiducia, come spesso si ripete, è fondamentale in questo sport; Greta, dopo una battaglia vittoriosa disputata ieri con la Baltacha (vinta 7-6 al terzo) ha ritrovato confidenza con il suo tennis, annichilendo in due rapidi set 6-2 6-4 la Bychkova.
(Bojana Jovanovski – Foto Nizegorodcew)
Jovanovski da urlo. La serba Bojana Jovanovski, nata nel capodanno tra il 1991 e il 1992, ha raggiunto d’autorità il main draw, sconfiggendo nettamente l’ex top-ten Alicia Molik. La giovanissima slava ha avuto la meglio col punteggio di 6-2 6-3, mettendo in mostra un solidissimo gioco da fondo campo. Bojana è in grado di accelerare con entrambi i fondamentali, ma l’elemento che più impressiona è il fisico, davvero imponente. Attualmente si trova al numero 117 Wta, ma l’impressione è che la sua scalata ad un posto nel gotha del tennis sia imminente.
Sessil si conferma. Dopo la discreta prova di ieri contro Claudia Giovine, Sessil Karatantcheva si è confermata nelle giornata odierna, sconfiggendo agevolmente la bielorussa Poutchek grazie al sono punteggio di 6-2 6-1. I colpi della kazaka, ex 35 Wta (poi trovata positiva ai controlli antidoping), sono di un’altra levatura e la Poutchek non ha potuta nulla. Sessil ha giocato a tratti anche sotto ritmo, ma la partita non è mai stata in discussione.
(Bethanie Mattek-Sands – Foto Nizegorodcew)
Le Altre. La nostra prossima avversaria di Fed Cup, Bethanie Mattek-Sands, ha regolato la francese Parmentier con un doppio 6-4, accedendo al main draw. Stesso piacevole destino è toccato alla statunitense (nativa di Tashkent) Varavara Lepchenko, autrice dell’eliminazione dell’ucraina Savchuk.
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