(Gioia Barbieri – Foto Nizegorodcew)
di Roberto Commentucci (inviato a Ciampino)
Due azzurre in semifinale nell’ITF da 10.000 dollari al Circolo Vigna Fiorita di Ciampino. Martina Caregaro e Gioia Barbieri hanno fornito una impressionante dimostrazione di forza. Molti rimpianti, invece, per l’altra Martina, la talentuosa Di Giuseppe. Ma ecco come sono andati i match.
Diana Enache b. Martina Di Giuseppe 75 76
La rumena Enache è la prima a qualificarsi per le semifinali, dopo una dura battaglia con la nostra Martina Di Giuseppe.
Grande rammarico però per l’azzurra: Martina non è al meglio della condizione, ha ancora problemi al ginocchio, eppure ha letteralmente regalato la partita: nel primo era avanti 51, sul 54 30 pari ha fatto doppio fallo, per poi perdere completamente il filo.
Nel secondo, è andata avanti 53, ha servito per il set sul 54 e poi sul 65. Infine, nel tie break era avanti 64 e ha finito per mancare intrambi i set point… Una sciagurata. La rumena Enache (una gran bella ragazza mora, dal fascino zigano, che pare abbia anche avuto un “filarino” con il nostro Matteo Trevisan) gioca abbastanza bene, tira forte (specie con quel suo caratteristico rovescio stranissimo a una mano impugnato a metà manico) ma è anche molto disordinata e poco solida mentalmente.
Martina Caregaro b. Giulia Gabba 61 62
Nei due derby azzurri abbiamo avuto partite a senso unico: dominio netto di Barbieri (che ha battuto la Mazzali per 61 31 ritiro) e di Caregaro, che ha letteralmente preso a pallate una Giulia Gabba davvero sconsolata (61 62 il risultato finale).
La Caregaro ha giocato un primo set da top 50 Wta: ha sommerso la Gabba tirando vincenti da tutte le parti: servizi potenti, accelerazioni di diritto e di rovescio, palle corte, volèe a chiudere dopo essersi aperta il campo… Uno spettacolo di completezza tecnica e brillantezza fisica.
Nel secondo set la piemontese ha tenuto fino al 2 pari ma poi si è arresa allo strapotere di Martina. Strapotere tecnico, fisico e tattico, davvero una grande prestazione.
(Martina Caregaro – Foto Gabba)
Giulia dal canto suo ha servito molto male (problemi con il lancio di palla per il vento) ma soprattutto l’impressione è che abbia perso qualche chilo di troppo e la sua palla da fondo campo cammini meno. La sfortunata piemontese (che ricordiamo a 19 anni era nelle prime 180 del mondo, prima di finire in infinito tunnel fatto di guai fisici e problemi familiari), il prossimo anno finirà l’università (UISM) e tornerà a dedicarsi a tempo pieno all’attività agonistica. Va attesa con fiducia, perché vanta un repertorio di rara completezza tecnica.
In semifinale la potente aostana avrà la Gledacheva, una piccola regolarista bulgara, che ha sconfitto la Schaefer. Troppo leggera la tedesca, che non riusciva a sfondare. Martina è strafavorita, ma deve stare attenta a non avere troppa fretta e a non farsi imbrigliare dalla regolarità della sua avversaria.
Gioia Barbieri b. Francesca Mazzali 60 31 rit.
Gioia Barbieri ha anche lei preso a pallate la lucky loser Mazzali, anche lei classe 91. La Mazzali non è dispiaciuta: ha un buon servizio, un diritto in top piuttosto pesante, con il rovescio sa variare bene gli effetti, ha buona propensione per la rete. Ma Gioia era molto centrata, tirava fortissimo con tutti i colpi (ha un impatto di rovescio stupendo) si muoveva bene e sbagliava pochissimo. La Mazzali poi si è anche fatta male, una contrattura alla coscia, e si è dovuta ritirare.
Per Barbieri ora un test duro con la Enache, ma una finale tutta italiana pare la soluzione più probabile.
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