Bradley Mousley, genio e sregolatezza


Girando per i tornei come giocatore, ma anche come grande appassionato di questo sport, mi capita spesso di soffermarmi su alcuni giocatori interessanti, che ritengo possano avere delle buone prospettive future di carriera. Quest’anno ho avuto la pazza idea di andare in Australia a giocare due futures da $25000 nella bellissima Mornington, cittadina di mare situata 90 km a sud di Melbourne, esperienza bellissima che rifarei subito.
Al secondo torneo mi capita di giocare il secondo turno contro questo ragazzo australiano che avevo visto durante la prima settimana e che mi aveva parecchio impressionato per colpi e struttura di gioco. Il suo nome è Bradley Mousley. Classe 1996, servizio e dritto di potenza devastante, rovescio a una mano che forse non regge il confronto con servizio e dritto ma comunque ben gestito anche con lo slice. Perdo 6-2 6-3 senza veramente riuscire mai ad entrare in partita e prendendo un numero imprecisato di ace, servizi e dritti vincenti. Il pensiero immediato è semplice: ritengo che abbia tutte le carte in regola per sfondare nel tennis che conta.
Autore di una notevole carriera junior, dove si spinse fino al 14esimo posto del ranking mondiale under 18 e vincitore dell’Australian Open junior in doppio per ben due anni consecutivi, 2013 e 2014, sembrava pronto per il passaggio al professionismo. Peccato però che la testa e la disciplina del 20enne di Adelaide non siano esattamente quelle di un professionista esemplare.
Il 30 marzo del 2014 durante un controllo antidoping viene trovato positivo all’ecstasy e il 30 maggio seguente viene squalificato per due anni dall’ITF. Una mazzata tremenda per la carriera del giovane canguro; ma la squalifica gli venne successivamente ridotta a un anno poiché Mousley in seguito ammise di aver assunto ecstasy durante una festa e gli venne data l’attenuante di non aver assunto droga per migliorare le proprie prestazioni.
Terminata la squalifica, ha ricominciato da zero a scalare il ranking, trovando quest’anno la vittoria in un futures in Grecia ad Heraklion, più una serie di buoni piazzamenti anche a livello challenger che gli sono valsi attualmente la poltrona numero 438 del ranking mondiale. I prossimi anni saranno decisivi per il salto della giovane promessa del tennis australiano, sperando trovi la maturità e la saggezza di non commettere più errori che possano compromettere una carriera dall’ottimo potenziale.

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