Racchetta e pallina raccontati da una prospettiva diversa
Sappiatelo: oggi abbiamo una gran voglia di stupirvi. Così abbiamo deciso di parlarvi come sempre di tennis, ma in un modo un po’ insolito: invece di raccontarvi ad esempio di Novak Djokovic alla prese con i problemi incontrati al suo arrivo a Melbourne dove spera ancora di partecipare all’Australian Open, torneo che il serbo tra l’altro conosce fin troppo bene, ci focalizzeremo sul binomio tennis e soprannomi. L’idea è di staccare per un attimo dalla “pallina e racchetta classiche”, così da permettervi di gustare il nostro sport preferito da una prospettiva diversa, più leggera e che poco e niente ha a che fare con i duelli che si tengono sulla terra battuta, sul sintetico o sul cemento. Una scelta innovativa e al tempo stesso ardita? Forse sì, di sicuro divertente. Pronti dunque per stupirvi di fronte a una invitante carrellata di soprannomi?
Da Plastic Man passando per Fedi
Poco sopra lo abbiamo citato, quindi ora proviamo a celebrarlo come merita. Ci riferiamo al campionissimo serbo Djokovic conosciuto come Plastic Man. Perché proprio Plastic Man? Perché sa come rispondere colpo su colpo quando l’avversario crede di averlo messo all’angolo. Non è un mistero che il “pluridecorato” Novak sia, nonostante i suoi 34 anni di età, ancora il numero 1, poiché non smette di giocare a tennis con quella maturità e consapevolezza che lo rendono quasi imbattibile. Ma non ditelo a Rafael Nadal, soprannominato King of Clay, ossia Re della terra rossa, per il suo feeling con quel determinato tipo di terreno che lo ha trasformato nel tempo in un fenomeno. D’altronde quando uno sportivo è specialista in qualche cosa (in questo caso sarebbe meglio dire in un qualche campo!) è giusto che abbia un soprannome adatto; non a caso Batistuta, tanto per fare un esempio, è conosciuto da tutti per essere stato un goleador di fama mondiale, e dunque è Batigol, l’ariete che negli anni ’90 faceva impazzire le difese avversarie. Non vogliamo certo divagare, almeno non adesso, quindi torniamo a parlarvi dei tennisti più famosi e dei nomignoli a loro dedicati. Di lui probabilmente sapete già tutto, vita, morte e miracoli, ma forse non che si fa chiamare King Roger, The Swiss Maestro, Re Roger e infine Fedi. Trattasi ovviamente di Roger Federer che è sempre eccezionale, anche quando ci sono di mezzo i soprannomi! A proposito dello svizzero nei prossimi anni si parlerà sicuramente di quelli appena menzionati, oltre ovviamente ai tantissimi Grande Slam vinti che ne fanno un totem assoluto del tennis.
Gli altri sportivi
Se nel tennis di soprannomi ce ne sono in abbondanza, stesso discorso vale anche per altri sport come il calcio e il basket. Nel calcio, oltre al già citato Batigol Batistuta, c’è anche la Pulce Atomica Leo Messi e CR7 Cristiano Ronaldo. E non è finita qui perché chiamando in causa colleghi a loro “minori” scopriamo che Brozović è Epic Brozo; che Higuaín è El Pipita; che Aldair è Pluto. Ovviamente potremmo così continuare, ma probabilmente vi annoieremmo facendovi una lista, dunque sotto ora con il basket. Se LeBron James è The Chosen One, James Harden invece è The Beard e Kyrie Irving infine è Uncle Drew. Sport che tratti, soprannome che trovi, si potrebbe dire; perché credere che solamente il tennis sia in grado di sfornarne di “pregiati”, come per esempio Ice Man Björn Borg oppure Ascenzietto Adriano Pannata, sarebbe un gravissimo errore. Certo noi in questa sede stiamo trattando soprattutto quelli che fanno riferimento a campioni con pallina e racchetta del calibro di Andre Agassi, il Kid di Las Vegas o, se preferite, Flipper – quest’ultimo nomignolo è azzeccatissimo proprio perché identifica il suo rapido stile di gioco – ma non disdegniamo nemmeno quelli che coinvolgono professionisti del pallone come Harry Kane, detto Hurricane per l’assonanza del suo nome, oppure come Salah, il Messi d’Egitto. Più che un soprannome in questo caso trattasi di un vero e proprio complimento.