di Sergio Pastena
Serena Williams: è partita piano, ha sofferto contro la Zheng e la Shvedova, molti pensavano che non sarebbe arrivata in fondo. Poi è esplosa, demolendo il gotha del tennis femminile mondiale: Kvitova, Azarenka, Radwanska. In finale ha perso un set, ma è sempre sembrata in pieno controllo. Ogni volta dimostra come, quando è al meglio, per il resto delle cosiddette big non c’è trippa per gatti. Voto: 10
Agnieszka Radwanska: ha dato tutto e anche di più, visto che dopo i primi venti minuti della finale a molti era tornato in mente il massacro della Graf ai danni della Zvereva. Prima finale in un major, sfruttando un tabellone a onor del vero non impossibile, la polacca aggancia il secondo posto in classifica e si candida a diventare l’ennesima numero uno senza Slam della storia del tennis femminile. Voto: 9
Camila Giorgi: era come un pop corn in padella. Ora esplode… ecco… manca poco… il tempo che si scalda… ci siamo… bene, è esplosa. Era noto che certi exploit fossero nelle sue corde, ma un ottavo a Wimbledon era difficile da prevedere. E che personalità nel rimproverare sè stessa nonostante avesse perso dalla numero 3 del mondo! La classifica c’è, ora la attendiamo stabilmente nel circuito maggiore. Voto: 9
Angelique Kerber: tra la Petkovic (che aspettiamo con ansia), la Lisicki che batte la Sharapova, la Goerges e la Barthel che crescono e lei che fa semifinale a Wimbledon, se i tedeschi non possono sognare una nuova Graf quanto meno possono fregarsi le mani per l’abbondanza di talenti. Voto: 8,5
Tamira Paszek: doveva difendere i quarti di finale del 2011, ha difeso i quarti di finale del 2011. Era in forma e si sapeva, ma quando parti senza essere testa di serie e becchi la Wozniacki al primo turno essere ottimisti è difficile. E invece… Voto: 8
Sabine Lisicki: l’altra faccia della Germania. Elimina la Sharapova con una prestazione da applausi, lotta contro la Kerber, ma purtroppo per lei perde punti rispetto alla semifinale del 2011. Voto: 7,5
Francesca Schiavone: si chiama tempra. E’ grazie a quella che ti arrampichi agli ottavi di Wimbledon in un periodo tra i più negativi degli ultimi anni e fai soffrire la Kvitova. Voto: 7,5
Roberta Vinci: mezzo voto in meno per un ottavo nel quale avrebbe potuto fare di più. La prestazione, tuttavia, resta di rilievo assoluto. Brava Robertina! Voto: 7,5
Viktoria Azarenka: niente croce addosso. Fino alla semifinale non ha perso un set per strada, ma questa Serena Williams era troppo anche per lei. Voto: 7
Yaroslava Shvedova: impressionante fino agli ottavi di finale, quasi scherzava la Williams. Ritrovata. Voto: 7
Sara Errani: ha mancato degli ottavi possibili, vero, ma contro una fior di avversaria. Sale al numero nove. Voto: 6,5
Ana Ivanovic: ha fatto quello che doveva fare, ci si attendeva più resistenza contro la Azarenka. Voto: 6
Shuai Peng: per la quarta volta si ferma agli ottavi di un major, contro un’avversaria non impossibile. Le manca sempre la lira per fare il milione. Voto: 6
Maria Sharapova: svuotata dopo il Roland Garros, è stata brava a superare la Pironkova ma al primo ostacolo di un certo livello si è arenata. Non bene, ma ci può stare. Voto: 5
Petra Kvitova: ok, contro la Williams c’era poco da fare, ma la ceca non è sembrata al meglio fin da subito, soffrendo con la Ananmuradova. Torna tra le umane. Voto: 5
Kim Clijsters: si fa quel che si può, però il cappotto contro la Kerber è stato pesantuccio. Voto: 5
Vera Zvonareva: l’atleta preferita dalla Kleenex. Malinconica per le lacrime e per il gioco. Voto: 4
Venus Williams: le avevano consigliato da più parti di riposare, vista la forma penosa. Ha fatto di testa sua e si è sottoposta ad un’umiliazione immeritata per lei, cinque volte campionessa ai Championships. Mezzo voto in più, comunque, per il titolo in doppio, unica cosa da salvare di questa parentesi londinese. Voto: 4
Caroline Wozniacki: infierire sarebbe crudele, ma qualcuno le dica che la fiducia sbandierata alla vigilia è sembrata a tutti un disperato tentativo di autoconvincimento di una tennista che non riesce più a ritrovarsi. Voto: 3
Elena Baltacha: una versione scumbag di Soderling a 20 anni piazzata sulla faccia di Crudelia Demon. Quanto ha fatto vedere in campo contro la Knapp è stato indegno. E a vederla demolita dalla Kvitova si provava un sottile e sadico piacere. Voto: 1
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