di Sergio Pastena
Pochi lo avrebbero previsto alla vigilia: Filippo Volandri ha raggiunto la finale dell’Atp 250 di Sao Paulo e per poco non si toglieva lo sfizio di vincerlo. Il livornese mancava all’ultimo atto di un torneo maggiore dal 2006, quando vinse a Palermo, e per arrivarci ha dovuto superare avversari di tutto rispetto, partendo da Montanes e passando per Nalbandian nei quarti e Bellucci in semifinale.
La finale, contro la testa di serie numero uno Nicolas Almagro, è stata molto combattuta ma ha visto alla fine prevalere lo spagnolo. Nel primo set Volandri è scattato avanti 3-0 per poi subire un black out e perdere sei games di fila e il set. Nel secondo Filo ha breakkato Almagro nel terzo games, ma da quel momento in poi l’iberico ha cominciato a servire come Isner: alla fine arriverà a 18 aces, uno sproposito per questa superficie. Ciò nonostante Volandri ha tenuto duro portando a casa il secondo parziale e nel terzo, complica un Almagro sempre implacabile al servizio ma decisamente più falloso in risposta, è arrivato fino al 4-4. Sul 5-4 per l’avversario, tuttavia, Volandri si è trovato a dover fronteggiare due match point: il primo lo ha annullato con un bel rovescio incrociato ma sul secondo ha dovuto capitolare. Poco male: per Volandri, che rientra nei primi sessanta al mondo, resta una settimana da ricordare. Stenta a decollare, invece, Potito Starace, che soffre contro Capdeville e poi cede a Berlocq.
Capitolo Rotterdam, il torneo più prestigioso della settimana: Roger Federer ha vinto scacciando via i fantasmi della Davis. Lo svizzero, per gran parte della settimana, non ha brillato, soffrendo prima contro Nieminen e poi contro un Davydenko finalmente su buoni livelli, che lo ha costretto al terzo set. Passati gli ostacoli, King Roger ha trovato in finale un Del Potro lanciatissimo, che prima aveva lasciato un solo game a Troicki nei quarti e poi appena quattro a Berdych in semifinale. Federer, però, si è presentato in campo in “God mode” e ha dato un’autentica lezione di tennis all’argentino, che per un set non ci ha capito niente, stordito da mille variazioni che hanno disinnescato il suo gioco. Nella seconda frazione Federer ha avuto qualche problema in più, ma è bastato un break a garantirgli il 6-4 finale.
Si giocava anche a San Josè, dove Milos Raonic ha portato a casa il titolo arginando i 300 punti in uscita della finale di Memphis, torneo spostato di una settimana rispetto all’anno scorso. Il canadese, a dire il vero, ha potuto beneficiare di un tabellone non troppo complesso, anche a causa del ritiro di Monfils che ha lasciato deserta la parte alta del tabellone: tanto per dire, Raonic nei quarti ha trovato il bulgaro Kutrovsky. In finale, teoricamente, il canadese avrebbe dovuto incrociare Roddick, ma A-Rod ha prima sofferto a dismisura contro Kudla e poi ha beccato un secco 6-2 6-4 da Istomin mostrando uno stato di forma oltremodo approssimativo che non depone a suo favore in vista della difesa della vittoria di Memphis: 500 punti che comunque sono già usciti, se è vero che l’americano ora è numero 27.
E andiamo ai tornei della settimana: parlavamo di Memphis, un Atp 500 dove nè Raonic nè Roddick occuperanno la prima testa di serie, che spetta invece a Isner. Per Long John è una bella occasione per provare ad avvicinare ulteriormente il sogno Top Ten, in un torneo nel quale pioveranno aces da tutte le parti. Ai nastri di partenza non ci sarà nessun italiano, mentre la principale alternativa ai nordamericani sarà Radek Stepanek, testa di serie numero 3.
Si va in campo anche a Marsiglia per l’Open 12: pur essendo un Atp 250 il torneo francese ha un seeding nettamente superiore rispetto a quello americano, che non vedrà in campo nemmeno uno dei primi dieci tennisti del ranking. In Francia, invece, ce ne saranno ben quattro: Tsonga, Fish, Tipsarevic e Del Potro. Tra le teste di serie troviamo al numero 8 anche il nostro Andreas Seppi, che nel primo turno sarà impegnato nell’interessante derby contro Flavio Cipolla.
Infine a Buenos Aires si disputa la Copa Claro, terza tappa della Gira sudamericana. Anche in questo caso le teste di serie sono migliori rispetto a quelle di Memphis: sarà che in pochi han voglia di sfidare i grandi battitori su quei campi… ad ogni modo in Argentina ci saranno Ferrer, Almagro, Simon e Nishikori. Da parte nostra occhi ovviamente puntati su Filippo Volandri, che avrà un primo turno tutt’altro che facile contro Juan Monaco. Sfortunato anche Potito Starace, che giocherà subito contro un Almagro reduce dal successo di Sao Paulo. Nelle qualificazioni si è fermato subito Alessandro Giannessi, sconfitto in due set da Capdeville.
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