Vincenzo Ormas: “Ogni anno il torneo cresce sempre di più”

Andria

di Daniele Sforza

Nei precedenti diari ho forse esagerato nel raccontarvi alcune pecche (intendo anche quelli degli accessi a game in corso) di un’organizzazione che, invece, ha sicuramente mostrato grandi capacità in tutti i campi. Stando a contatto dei giocatori, ho potuto notare come questi fossero davvero felici della settimana vissuta qui ad Andria, con un pubblico sempre presente e con il personale organizzativo sempre disponibile.

Sono riuscito quindi a sentire un parere su questa terza edizione del torneo Challenger Atp Castel del Monte di Andria, quello del direttore del torneo, Vincenzo Ormas, sulla destra in foto copertina durante la premiazione del torneo di doppio.

Così come nelle passate edizioni, anche quest’anno il torneo di Andria si è confermato ultimo torneo stagionale e a livello di giocatori non ci si può dire delusi. Quattro top 100 e tanti altri giocatori di buon livello, con ciliegina sulla torta il n.4 in doppio Dodig. Siete soddisfatti?

Sì, l’entry list presenta anche dei giocatori che sono poco fuori dai cento, ma che sono presenti lì per gran parte della stagione. Poi con i cambiamenti di superficie che ci sono, loro perdono classifica. I top100 stanno inoltre dando il loro meglio, perché vincere questo torneo significa anche assicurarsi un posto negli Australian Open che poi vogliono dire guadagnare una certa cifra di denaro… Quindi per noi organizzatori e sponsor avere i nomi più importanti alla fine del torneo è una gran bella soddisfazione.

La differenza rispetto agli anni passati riguarda la superficie, non più il Play-it ma un nuovo tappeto che sicuramente è più lento. Come mai questo cambiamento?

Negli anni passati la maggior parte dei giocatori si era lamentata dell’estrema velocità della superficie utilizzata e così abbiamo testato questa, che è usata nel Champions Tour, a Singapore, o comunque in altri tornei del circuito ed è una superficie in cui i giocatori dicono di trovarsi bene.

Rispetto agli anni scorsi, ho notato anche un aumento del pubblico. A vedere il serale c’erano più di 600 persone ogni giorno. Cosa ne pensa?

Sì, è assolutamente vero. Stiamo avendo una costante presenza fin dal mattino, quindi c’è un turnover importante. Sicuramente il palasport è enorme e non dà l’idea di tutta la gente che segue il torneo fin dal mattino. Per quanto riguarda il numero, penso che un migliaio di persone al giorno che girano nel torneo ci siano e devo dire che è un numero importante, essendo un periodo lavorativo e quindi bisogna crearsi il tempo per venire a seguire il torneo. Poi nel weekend ci auguriamo come in passato il pienone.

Siamo a venerdì, direi che si può fare già un bilancio del torneo. Sei soddisfatto?

Sì, tantissimo. Tutti hanno notato il nostro impegno con il passare degli anni per far crescere il torneo e dall’altra parte c’è stata la presenza di giocatori sempre più importanti. Il fatto che loro siano qui e ci stiano regalando il loro miglior tennis è molto importante, anche perché questa è una regione che aveva prima tanti tornei importanti e adesso ha solo questo.

Ci sono stati dei ritorni di giocatori (Basilashvili, Brown, Fucsovics, per citarne alcuni). Quali sono le opinioni dei giocatori a riguardo del torneo? Sono felici per la location, l’organizzazione ed il resto?

Sì, si sono trovati tutti bene. Sicuramente c’è sempre qualcosa da migliorare, ma ci stiamo lavorando.

Ormai Andria è diventato l’unico torneo pugliese a livello professionistico, tra maschile e femminile. Tutto questo è deludente, se si pensa a tutti i tornei che erano organizzati anni fa, ma anche comprensibile vista la crisi economica. E quest’anno c’è anche stata la finale agli Us Open tra due pugliesi, pensi che ci possa essere un cambiamento nel prossimo anno?

Prima avevamo 3 tornei, Barletta-Trani e Brindisi oltre al nostro e ho avuto la possibilità di lavorare in tutti questi tre tornei poi sfortunatamente saltati. In questo momento è davvero difficile organizzare un torneo, devi essere davvero voglioso di farlo, i budget sono sempre più importanti e poi bisogna anche essere nel mondo della comunicazione sportiva, sapere come muoversi, offrire un prodotto alle aziende che intendono partecipare, creare una cornice all’altezza dell’investimento e per questo ci vuole esperienza nel campo.

Pensi che si possa riconfermare come torneo finale per la prossima stagione?

Noi facciamo questo perché duri il più a lungo possibile, con tutto l’impegno che ci metti speri sempre che duri sempre più e cresca ogni anno, altrimenti non si va da nessuna parte.

 

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