(Mona Barthel)
di Sergio Pastena
Caroline Wozniacki è ancora numero uno, almeno per ora. A salvare la danese dalla perdita del primato è stata la sconfitta di Petra Kvitova a Sidney: la ceca si è fermata in semifinale contro la Na Li, mentre per scalzare la rivale avrebbe dovuto vincere il torneo.
Ora, però, per l’attuale numero uno la situazione diventa sempre più complessa: innanzi tutto agli Australian Open avrà da difendere una semifinale contro i quarti dell’avversaria, ma anche se dovesse tenere botta a Melbourne dopo avrà serie difficoltà a reggere l’assalto. Il resto della stagione sul cemento, infatti, vedrà la bionda Caroline difendere oltre 3.000 punti complessivi, mentre la Kvitova avrà solo i punti di Parigi, ovvero 470. Una differenza abissale, che potrebbe consentire alla ceca di prendersi la vetta anche rimanendo ferma, Australian Open permettendo: se la danese vincesse a Melbourne, chiaramente, la storia cambierebbe.
Ma torniamo a Sidney: alla fine a vincere il torneo è stata la Azarenka, che conferma la grande abilità nel farsi trovare in forma prima degli appuntamenti che contano. Vika, che l’anno scorso a Melbourne uscì negli ottavi contro la Li, si è presa la rivincita nei confronti della cinese e punta quanto meno a raggiungere la prima finale Slam in carriera. Bene anche la Radwanska, che conferma il trend positivo issandosi fino alle semifinali dopo aver battuto la Wozniacki. A proposito della danese, tra le prime quattro è stata quella che meno ha impressionato, costretta alla maratona dalla Cibulkova nel primo turno e poi eliminata dalla polacca.
Male anche la Stosur, fuori subito per mano della nostra Francesca Schiavone in un match a senso unico. La leonessa, però, ha pagato dazio contro la Hantuchova, giustiziera anche della Vinci. Sempre a proposito di delusioni, a Sidney è andato in campo il fantasma della Zvonareva, battuta nettamente dalla Kuznetsova che oltre il secondo turno non è andata. Da rivedere anche Petkovic e Jankovic, svantaggiate dal fatto di non essere tra le teste di serie ed aver beccato quasi subito Radwanska e Azarenka.
Nell’altro torneo della settimana, quello di Hobart, c’è stato spazio per una grandissima sorpresa: ad aggiudicarsi il titolo, infatti, è stata la tedesca Mona Barthel, che è partita dalle qualificazioni e ha perso un solo set per strada (contro la Gajdosova) prima di annichilire in finale Yanina Wickmayer con un eloquente 6-1 6-2. A conti fatti il ko della Oprandi contro di lei brucia un po’ meno. La Barthel, 21enne che fino al 2010 navigava fuori dalle prime 200, con questo successo guadagna venti posizioni e si assesta al numero 44 del mondo.
Tra le altre bene la Kerber, semifinalista dopo aver eliminato Sara Errani, mentre si è rivista una Chakvetadze in condizioni di forma decenti, anche se costretta al ritiro dopo aver dato battaglia contro un’avversaria per niente tenera come la Peer. Totalmente fuori fase la neo-kazaka Pervak, così come la Niculescu e la Medina Garrigues, che in Australia saranno teste di serie.
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