di Giovanni Cola
17 anni, 10 mesi e 23 giorni. E’ l’età di Donna Vekic alla conquista del suo primo titolo Wta avvenuta a Kuala Lumpur. Un successo maturato con la giusta dose di “romanticismo”, in una finale thrilling che l’ha vista prevalere su una Dominika Cibulkova (5-7 7-5 7-6) apparsa troppo nervosa e totalmente incapace di far valere la maggiore esperienza sul campo. Per la giovanissima croata si è dunque trattato di un autentico trionfo, arrivato dopo le finali perse nel 2012 a Tashkent e nel 2013 a Birmingham. La genuinità della sua esultanza denota in verità un approccio caratteriale ancora piuttosto adolescenziale. Non si può dire invece la stessa cosa del suo tennis che si è sensibilmente evoluto recentemente, la 17enne di Osijek ha fatto molti progressi soprattutto al servizio e nella solidità dei suoi colpi di rimbalzo. Definirla una predestinata pare fin troppo scontato, sicuramente, se rimarrà coi piedi per terra, avrà un futuro particolarmente roseo davanti a sé. La palma di giocatrice emergente più promettente se la contende al momento con altre “teen” deluxe come Eugenie Bouchard, Madison Keys e Belinda Bencic.
“No way oh my god oh my god” e una serie di lettere a caso digitate sulla tastiera dello smartphone. E’ stata questa la gioia irrefrenabile, a tratti quasi fanciullesca, condivisa dalla Vekic con i suoi followers su Twitter dopo aver sollevato il trofeo di Kuala Lumpur. Prima del suo incontro aveva fatto gli auguri anche a Stan Wawrinka che poi puntualmente ha vinto il torneo di Montecarlo. Già altre volte i suoi “in bocca al lupo” si erano rivelati un vero e proprio talismano portafortuna.
Il suo idolo e il suo esempio in questo sport tuttavia è sempre stato quello di Chris Evert, Donna si è sciolta dall’emozione dopo averla incontrata durante Wimbledon 2013. Qualcuno, in maniera forse un po’ azzardata, ha voluto paragonarla a Maria Sharapova, ma lei ha cortesemente rifiutato, ribadendo di essere intenzionata a dimostrare di saper imporre il proprio stile. Di certo la personalità non le manca, e, se non si lascia tentare da una carriera patinata in stile Kournikova, un avvenire, ci sbilanciamo, tra le prime 10 del mondo non glielo può togliere nessuno. Il suo percorso di avvicinamento al grande palcoscenico, almeno inizialmente, è stato abbastanza standard: trasferimento a 9 anni nell’accademia di Bollettieri in Florida poi la svolta con il coach britannico David Felgate, nel frattempo diventato una sorta di mentore per lei e papà Igor. Dall’età di 12 anni si allena regolarmente per buona parte dell’anno proprio in Inghilterra, ormai la sua seconda patria. Felgate in passato aveva seguito per lungo tempo Tim Henman. La Vekic non dimentica comunque le sue origini croate. La sua scalata all’Olimpo del tennis pare essere appena iniziata.
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