Non è facile lasciarsi indietro tutto. Non è facile ricominciare, porsi nuovi obiettivi, superare le difficoltà. Ci vuole coraggio, tanto coraggio. E Simona Halep, che oggi compie 24 anni, ha reincarnato e continua ad incarnare in maniera perfetta il significato di una parola sempre più difficile da interpretare.
C’è voglia, c’è passione, c’è determinazione. C’è tutto nella storia della rumena, attuale numero due delle classifiche mondiali. Nasce a Costanza, cresce a pane e tennis, e a 14 anni è già una piccola macchina da guerra. Miete terrore nel circuito Juniores, grazie anche ad un caratterino niente male e ad una forza di volontà incredibile, tanto che nel 2009 riesce a combinare la vittoria al Roland Garros e la prima posizione mondiale del ranking. Pronta per il salto, decide anche di togliersi un “sassolino” dalla scarpa, ricorrendo alla chirurgia per abbandonare un seno “troppo invadente” per i suoi gusti.
La voglia di vincere, la voglia di arrivare e il desiderio di fare del tennis, l’unica cosa importante, portano Simona a prendere una decisione importante e delicata, a soli 18 anni. “Non mi pento assolutamente della mia scelta” – dice oggi convinta la rumena – “Era necessario, se avessi voluto diventare una professionista avrei dovuto prendere una decisione del genere“. Ed è incredibile, tanto quanto piacevole, come una semplicissima ragazza balzata agli onori delle cronache per una mera prosperità fisica sia riuscita a cancellare il suo passato diventando una delle più grandi interpreti di questo gioco.
Simona, da allora, è un continuo susseguirsi di emozioni, di sorrisi, di gioie. In campo e fuori. Si muove in maniera incredibile, colpisce con un timing favoloso e una concretezza inimmaginabile. Dal suo metro e sessantotto centimetri riesce a ricavare tutto, anche un grande servizio. Nel 2010 raggiunge la sua prima finale a livello WTA, in Marocco, ma deve aspettare il 2013 per la consacrazione definitiva. Tra il 15 giugno e il 24 agosto vince quattro tornei, su tre superfici diverse, superando avversarie del calibro Andrea Petkovic, Petra Kvitova e Venus Williams. Continua la sua marcia trionfale vincendo, tra le altre cose, anche il “Masterino” di Sofia e chiudendo all’undicesima posizione un anno magico.
Quel che è Simona Halep da due anni a questa parte è praticamente di dominio pubblico: la crescita mentale, la crescita tattica, i vari cambi di allenatore, la prima finale Slam, l’ingresso tra le prime dieci giocatrici del mondo e il Best Ranking alla posizione numero due. Poco? Si, è poco se si considerano ancora i grandi margini di miglioramento di una giocatrice affamata, che ha spesso dovuto combattere contro se stessa per imparare dai suoi errori. Dopo i quarti di finale a Melbourne, la rumena ha dominato la prima parte di stagione sul duro, cadendo in crisi con l’entrata dei tornei sulla terra. Emorragia interrottasi solamente con l’estate e i tornei sul cemento Nord-Americano. “Avevo troppe aspettative, mi sentivo in dovere di vincere e non sono riuscita a combinare niente” – ha poi confessato Simona – “Devo rimanere concentrata e fare il mio gioco come sempre, so di avere potenzialità e non voglio di certo sprecarle“.
Se in campo è un peperino, nella vita di tutti i giorni è una ragazza semplice, solare e simpatica. Ama divertirsi, stare con gli amici e rilassarsi in compagnia della sua famiglia, la stessa famiglia alla quale proprio non riesce a rinunciare in giro per il mondo. Quando è in campo, ovunque sia, sembra di trovarsi in Romania, sempre. Un attaccamento, il suo, molto forte alla bandiera e al suo popolo, di vitale importanza. Più degli allenatori e dello staff tecnico, Simona ha bisogno di sentire il calore delle persone, delle persone che la seguono da quando è una bambina. Ci si domanda spesso, e le si domanda spesso, quanto manca ancora per una vittoria in uno Slam.
Impossibile dirlo, vista l’imprevedibilità del tennis femminile allo stato attuale. Lei, che si era sbilanciata dopo Indian Wells dicendosi “pronta”, ha ritrattato la sua tesi dopo i pessimi risultati tra Parigi e Londra, ma è evidente che il livello con il quale si esprime è talmente alto da poterla dare come possibile favorita in praticamente tutti i tornei alla quale prende parte. 24 candeline appena spente, una carriera di successi davanti e un sorriso sempre stampato in faccia.
Simona Halep è una di quelle giocatrici che fa bene al tennis, una di quelle che vorresti non si ritirasse mai, una di quelle che non vedi l’ora giochino il prossimo match. L’ultima parte di stagione alle porte, la finale ai WTA Championships da vendicare e tanto altro. La rumena, solo in questo ultimo spicchio di annata, ha la possibilità di dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, le sue grandissime potenzialità. Ma chi la conosce o chi semplicemente l’ha vista, sa di cose stiamo parlando.
Tanti auguri, Simona Halep.