di Alessandro Nizegorodcew
Sara Errani, una delle piacevoli sorprese del tennis nostrano in questo 2007, ha raccontato a Spazio Tennis le sensazioni sulla stagione appena conclusa e sulle speranze riguardanti la prossima. Ne è venuto fuori un interessante profilo di una delle più promettenti giocatrici del nostro movimento.
La bolognese Errani, classe 1987, ha raggiunto il numero 69 del ranking mondiale, grazie ad un gioco sempre più incisivo e alla grinta, che in Sara non manca mai; non peraltro il suo idolo è David Ferrer..
Sara, iniziamo questa conversazione con un giudizio sulla tua stagione, che non possiamo che definire ottima..
“Certamente sono molto soddisfatta di questo 2007; se dovessi darmi un voto direi un 8,5..”
Molti i risultati di rilievo.. quali sono stati i tornei migliori e quali la vittorie da ricordare?
“Ricordo con piacere soprattutto il torneo di Acapulco, dove ho vinto 6 partite consecutive superando le qualificazioni. Tra l’altro venivo da un periodo negativo e invece ho battuto la Bammer, la Kanepi e poi la Garbin che in quel momento era la numero 1 d’Italia e alla quale ho annullato un match point (57 76(3) 63 il punteggio finale n.d.r.). In semifinale contro la Pennetta ho avuto problemi all’adduttore ma è stato un grande torneo. Altri tornei direi le semifinali nei tornei Wta di Palermo e Bali e il secondo turno raggiunto all’Open degli Stati Uniti.“
Hai finito l’anno tra le prime 70 giocatrici del mondo.. era questo il tuo obiettivo o sei andata oltre le più rosee aspettative?
“Il mio obiettivo era di arrivare più o meno intorno al numero 80, quindi sono andata comunque meglio di quanto pensassi.”
Quali sono stati i fattori di questa tua crescita esponenziale sotto il profilo del gioco e proporzionalmente della classifica?
“Direi che ho migliorato un po’ tutto; diritto e fiducia in me stessa in particolare. Tutti queti risultati sono comunque stati il frutto di un lavoro feroce, duro e costante e della mia capacità di lottare sempre e di non mollare mai in campo.”
Per crescere ulteriormente e salire ancora di livello su cosa lavorerai durante la preparazione invernale?
“Sul servizio sicuramente, poi sul diritto, senza tralasciare come al solito il lavoro fisico.”
I campi in terra battuta sono sicuramente adatti alle tue caratteristiche e si è visto che anche sul cemento all’aperto ti sei trovata molto bene. Per adesso solo sulle superfici rapide indoor hai qualche difficoltà. Qual è la motivazione tecnica?
“In questo 2007 a dire la verità ho giocato molto poco indoor, perché dopo Calcutta mi sono fatta male alla schiena e ho saltato tutti i tornei di fine stagione; im generale però i problemi tecnici li avverto: il servizio non è abbastanza incisivo e quindi, anche se rispondo bene, faccio fatica a tenere i miei turni di battuta. Le ragazze nel circuito giocano tutte molto simili, tirando ogni colpo al massimo della velocità; sui tappeti indoor questo gioco evidentemente rende, mentre io costruisco il punto senza tirare winner alla prima occasione e vado più in difficoltà. E’ anche evidente che il gesto ampio del mio diritto non aiuta..”
Sara, tu sei una giocatrice che basa molto il gioco sulla lotta, sulla grinta, sulla corsa. Quanto è importante poterti allenare accanto ad un giocatore che di queste caratteristiche la sua arte, ovvero David Ferrer?
“Premettendo che Ferrer è il mio idolo da tutti i punti di vista.. David è la persona più umile che io conosca ed è numero 5 del mondo! Solo fermarsi e vederlo allenare riesce a darti incredibili motivazoni..”
In che modo preparerai gli Australian Open, quali saranno i tornei di preparazione al primo Slam dell’anno?
“Giocherò Auckland, Hobart e poi gli Aus Open.”
Se dovesso scegliere un torneo da vincere o dove fare bene l’anno prossimo?
“Il torneo dove vorrei fare bene è il Roland Garros, però il torneo più bello è Acapulco.. è il migliore.. un posto fantastico; la gente lì è davvero appassionata di tennis e viene al torneo per fare il tifo e poi.. fa un gran clado e io resisto più delle altre”
Grazie Sara, è stata una piacevole conversazione e speriamo di resistirci dopo un grande risultato..
“Grazie a te..“
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