di Giulio Gasparin (@GiulioGasparin)
Nella prima semifinale di giornata si sono affrontate due delle protagoniste più attese alla vigilia dell’evento: Sara Errani e Monica Niculuescu. In una giornata senza una nube in cielo ed un sole rovente a picchiare sulla terra rossa della BRD Arena di Bucarest, le due si sono affrontate a viso aperto dando vita ad un match emozionante e ricco di scambi spettacolari e stupendi vincenti.
L’inizio dell’incontro è un assolo della rumena, partita a strombattuto dal primo punto, in cui a sorpresa ha messo a segno un vincente con il dritto in topspin, colpo a cui ricorre in rarissime occasioni, favorito al suo celebre slice. Come un fiume in piena, la terza testa di serie ha aperto con otto punti consecutivi, che le hanno dato un break di vantaggio già da subito, per la gioia del gremito stadio centrale. “Giocare contro una giocatrice come lei è difficilissimo. Devi trovare il perfetto equilibrio tra aggressività e solidità. […] La sua palla è davvero difficile, non è solo un back, ma gira tanto anche lateralmente ed è difficile portare il peso in avanti.” L’azzurra però è stata brava a rimanere attaccata nel punteggio, nonostante le diverse occasioni per la rumena di allungare ulteriormente. Salita di livello soprattutto con il dritto, la Errani ha ritrovato la parità sul 3-3, salvo subire il secondo break al temine di un gioco nervoso, segnato da una palla non chiamata alla Niculescu e per cui la romagnola ha fermato il gioco, senza però ricevere conferma dall’arbitro. “Lì lo so che sbaglio io, ma c’è tanto nervosismo, poi hai tutto il tifo contro e non è facile. Mi sono fatta più che altro innervosire dalla chiamata, ma poi anche il pubblico era molto rumoroso in un momento importate. Ovvio che loro non c’entravano niente, ma rimanere calmi in quei momenti per me è difficile.“
Issatasi sul 5-3, però, la rumena si è fatta nuovamente riprendere, ma a Sarita è mancato un pizzico di cinismo nell’undicesimo gioco, subendo nuovamente il break al termine di un punto tra i più belli della stagione, in cui tutte e due le ragazze si sono sfidato a colpi di fioretto a pochi passi dalla rete. Questa volta la Niculescu non si è fatta pendere dalla paura del punteggio è ha chiuso il primo set con due dropshot vincenti e un ace (sarebbero stati due, ma il let glielo ha negato sul primo set point).
Il secondo set si apre con un’azzurra decisamente più ispirata, soprattutto con il dritto, di contro invece la rumena ha accusato le tante energie, soprattutto mentali, spese nel primo parziale. In un batter d’occhio, la Errani si è involata sul 3-0, dimostrandosi poi abilissimo a gestire il rientro in partita della sua avversaria. Le due hanno dato vita ad un finale di set fenomenale, specie l’ultimo game, sul servizio dell’azzurra, quando ogni scambio ere messo a termine da un vincente, spesso a rete o da una palla corta. Nonostante le tante occasioni per la rumena di allungare il parziale, la prima testa di serie del torneo si è aggiudicata il set 6-1.
Anche il set decisivo si è aperto con l’Errani in allungo, ma questa volta ha subito il ritorno di fiamma della Niculescu, appoggiata in maniera molto vocale, ma corretta, dal numeroso pubblico di casa. Dopo oltre due ore di strenua battaglia, scambi lunghi e continue variazioni, la portacolori azzurra ha preso un nuovo break di vantaggio e il game sul 3-2 sarebbe poi divenuto decisivo. Sul proprio servizio, la bolognese è riuscita a contenere gli assalti della rumena, le sue variazioni e le sue sortite a rete in due scambi lunghissimi e nervosi, entrambi chiusisi a favore della numero uno del seeding. Il contraccolpo mentale sulla Niculescu si è fatto sentire e da lì la fatica si è fatta sentire ancora di più nella metà campo rumena, che eccezion fatta per qualche splendido punto, ha perso di lucidità e si è arresa alla maggior solidità della Errani. “Io ho cercato di mascherare la mia stanchezza, perché anche io ero molto stanca. […] Penso che le due palle dal 3-2 30-30 siano state fondamentali, praticamente non respiravo ma ho cercato di non farglielo vedere.“
Per la romagnola ora si prospetta la seconda finale dell’anno, dopo quella vittoriosa di Rio de Janeiro, dove aveva incontrato proprio Anna Karolina Schmiedlova, che si ripresenterà in finale avendo battuto Polona Hercog nella seconda semifinale in programma. “La Schmiedlova è una giocatrice molto giovane, che la vedo sempre in miglioramento. Ci ho giocato a Rio in finale, una partita pazzesca e lottatissima.” Quella di domani sarà per lei la 18esima finale WTA in singolare in carriera, numero che le vale la seconda piazza nella classifica delle finali raggiunte da un’italiana: solo Flavia Pennetta ha fatto meglio, con 24.
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