(Flavio Cipolla- Foto Brancher)
di Alessandro Nizegorodcew (articolo in partnership con Tennis.it)
Parigi, 18 Maggio 2010 – La prima sorpresa positiva per i nostri colori è arrivata dalle qualificazioni del Roland Garros e dal giocatore forse meno atteso: Stefano Galvani (foto Alessandro Nizegorodcew). Il veterano azzurro, classe 1977, era atteso da un match difficilissimo e nel quale partiva nettamente sfavorito. Di fronte a lui si è parato dinnanzi il tedesco Bjorn Phau, fresco vincitore del challenger di Biella (in finale su Bolelli). Come se non bastasse, il patavino è arrivato a Parigi all’ultimo istante poiché, dopo aver giocato nel weekend la coppa a squadre per la sua società, aveva pero il volo diretto per la Francia. Stefano è arrivato quindi al Roland Garros solo poche ore prima di scendere in campo, ma forse è stato un incentivo in più per giocare il match senza pressione, consapevole di non aver nulla da perdere. Galvani si è imposto anche in maniera piuttosto netta, col punteggio di 6-4 6-4, conquistando il secondo turno di quali. Stefano è stato molto incisivo con la prima palla, grazie alla quale ha conquistato il 73% dei punti, oltre che più determinato nelle palle break, sfruttandone ben 5 su 9 (contro le 3 su 8 di Phau).
Bolelli non delude. Simone Bolelli era atteso questo mattina da un incontro sulla carta piuttosto agevole. Il sorteggio gli aveva riservato infatti l’australiano Malinko Matosevic, non esattamente un campiona da terra battuta. In realtà l’inizio del match non è stato affatto semplice, con il giocatore di Budrio subito bravo ad affrontare ed annullare alcune palle break al suo avversario. Dopo lo scampato pericolo, Simone è stato bravo a chiudere 6-4 il primo parziale e a breakkare Matosevic nel terzo gioco del secondo set. Bolelli ha conquistato anche un secondo break, portandosi sul 5-2 e servizio. Qui, dopo aver annullato una marea di palle del 5-3, è riuscito a chiudere 6-2. Bolelli ha avuto qualche difficoltà, nonostante la netta superiorità nel palleggio, poiché Matosevic ha tenuto molto sulla diagonale di rovescio. Simone è uno dei giocatori più accreditati per l’accesso al main draw, come dimostra anche il giornale distribuito all’interno del circolo parigino, secondo il quale Bolelli è il tennista da tenere d’occhio in questi giorni.
(Simone Bolelli – Foto Brancher)
Grande Cipo. Flavio Cipolla è il terzo azzurro a qualificarsi per il secondo turno delle qualificazioni del Roland Garros. Il tennista romano ha giocato una partita molto buona, in particolare al servizio, sconfiggendo il fortissimo argentino Federico Del Bonis 7-6(5) 7-5. Durante il primo set, infatti, non ha mai concesso palle break, imponendosi in un tie-break thrilling per 7-5, recuperando da 4-5 (dopo che era stato avanti 4-2). L’unico calo di tensione è giunto all’inizio del secondo parziale, quando l’argentino, ancora 19enne, ha messo in fila un parziale di 8 punti a 0, portandosi avanti 2-0. Qui Flavio è stato bravo a rimanere concentrato, recuperando il break sul 2-3. Sul punteggio di 4-3 in suo favore, il romano ha avuto a disposizione una palla break, ben annullata però da Del Bonis. La svolta sul 6-5 per Cipolla, quando, al primo match point Federico Del Bonis ha dovuto cedere la battuta e il match. Flavio aveva perso da Del Bonis pochi mesi a Napoli, ma il tennista romano è molto bravo a leggere i match e a cambiare tattica per la sfida successiva. Così è successo anche questa volta e la speranza è che questa vittoria possa finalmente dare una scossa alla stagione di Cipolla, ormai precipitato oltre la posizione 250 Atp. Al prossimi turno sfida con il vincente del match tra l’americano De Heart e il brasiliano Silva.
Solo un fuoco di paglia? Filippo Volandri, dopo l’exploit romano che lo aveva visto lottare fino all’ultimo contro un grandissimo Gulbis, non è riuscito a ripetersi. In uno dei suoi tornei preferiti (qualche anno fa raggiunse gli ottavi di finale battendo anche Ljubicic), il livornese si è spento sul più bello, lasciando strada al comunque ottimo tedesco Julien Reister. Il 24enne tedesco è partito fortissimo, salendo subito sopra di un break e annullando tutte e 4 le possibilità di rientrare nel set a Filo. Anche il secondo set è iniziato sulla falsa riga del primo, con Julien subito pronto a sfruttare la prima indecisione del livornese, conquistando un break in apertura. Ma Volandri non si è dato per vinto e ha cominciato a tirare vincenti su vincenti con il rovescio, sino a portarsi 5-5 ed effettuare lo strappo che l’ha portato a conquistare per 7-5 il secondo parziale. Ad inizio terzo ci si poteva aspettare un calo del tedesco e Volandri, al servizio, ha avuto subito l’occasione di portarsi 1-0. Ma Reister ha ripreso in mano le redini del match e, effettuato il break, ha dominato il set decisivo senza concedere nemmeno una palla break. Ma proprio il computo delle palle break è stato decisivo: Filo ha realizzato solamente 2 break su 8 occasioni (25%), mentre Reister è stato praticamente impeccabile: 5 su 6 con l’83%.
Ghedo dura un set. Non ce l’ha fatta Riccardo Ghedin. Di fronte aveva uno spagnolo atipico, dalla buona mano e discreta propensione offensiva, il ventiquattrenne Guillermo Alcaide. Ghedo ha lottato nel primo set, recuperando lo svantaggio di un break, ma alla resa dei conti l’iberico ha chiuso 6-4 grazie alla sua maggiore dimestichezza sulla terra battuta. Nel secondo parziale non c’è stata storia, con Riccardo che ha perso il servizio due volte, riuscendo a conquistare solamente due punti in risposta in tutto il set.
Aldino spreca. Francesco Aldi è stato eliminato al primo turno di qualificazioni dal croato Antonio Veic. Un match nel quale il siciliano ha molto da recriminare. Aldi, nel primo set, è salito subito 5-2 approfittando anche di un Veic sicuramente partito un po’ scarico. Ma da quel momento si è spenta la luce e Francesco ha finito per perdere 5 giochi consecutivi e quindi il set. Nel secondo parziale sostanziale equilibrio, con Aldi che dopo aver recuperato un break di svantaggio, si è issato 5-4 in suo favore. Ma un paio di errori hanno compromesso un game che lo avrebbe portato al terzo set. Anche in questo caso, come nel primo set, si è spenta la luce e Veic ha chiuso 7-5 7-5. Un match che è girato su pochi punti, ma che lascia davvero l’amaro in bocca.
Niente da fare per Arna. Anche Andrea Arnaboldi è stato eliminato al primo turno di quali. Il canturino, che da 6 anni si allena però in Spagna, è stato sconfitto dall’israeliano Harel Levy col punteggio di 7-5 6-3. Arna è partito malissimo, subendo il break in apertura. Levy però si è fatto rimontare sul 4-4. Sul punteggio di 5-4 per Arnaboldi per, Levi ha recuperato un 15 di svantaggio e da quel momento non c’è stata più partita. Nel secondo parziale Harel ha breakkato Andrea al primo gioco, chiudendo con un secondo break al nono gioco. Nel complesso, Levy ha dimostrato di avere più tennis dell’azzurro, venendo spesso a rete ed effettuando alcuni interessanti (e difficili da controbattere) cambi di ritmo.
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