Rogers senza Roger

di Sergio Pastena

Montreal, Canada. Rogers Cup. Parte da qui la rincorsa verso gli Us Open, con un Atp 1000 tra i piú prestigiosi.

Pochi gli assenti, pochissimi: tra i Top Ten mancheranno solo uno Tsonga fermo da Wimbledon (problemi al ginocchio) e un Roger Federer ancora alla ricerca di sé stesso. Ma vediamo gli abbinamenti teorici per i quarti di finale.

Djokovic (1) – Gasquet (7): vincere per perdere (punti). È questo il paradosso di RoboNole, che difende la vittoria dell’anno scorso e comunque si vede uscire i punti delle Olimpiadi di Londra. Il tabellone non è comunque di quelli terrificanti e la mina vagante Tomic è uscita subito. Gasquet avrá il suo bel daffare per sbarazzarsi di Kei Nishikori e, tra di loro, proverà ad inserirsi in qualche modo anche il nostro Andreas Seppi: l’altoatesino ha battuto all’esordio contro il ceco Lukas Rosol.

Nadal (4) – Wawrinka (8): come sta Nadal? Cosa fa Nadal? Dove va Nadal? Chi si aspettava uno stop secolare come l’anno scorso è stato smentito: lo spagnolo c’è, ma restano i dubbi sulla sua tenuta “post-terra”. Certo, un tabellone che potrebbe costringerti ad affrontare Janowicz e uno tra Wawrinka e Haas prima di trovare Djokovic non è l’ideale, ma siamo in un Atp 1000 e queste cose sono all’ordine del giorno. Anche l’occhio ha avuto la sua parte, ma Malisse è uscito subito.

Berdych (5) – Ferrer (3): difendere le semifinali agli Us Open non sará facile, quindi per Ferrer l’imperativo è accumulare punti tra qui e Cincinnati, visto che non ne ha da difendere. L’impresa passerà probabilmente per Tomas Berdych, che comunque negli ultimi anni non l’ha quasi mai vista contro lo spagnolo: una vittoria in sei confronti dal 2006, peraltro alle World Finals con Ferrer giá qualificato per le semifinali. Ad ogni modo attenzione anche ai bombardieri Isner e Anderson.

Del Potro (6) – Murray (2): quarto di finale teorico a dir poco interessante, anche se vedere Fognini incastrato nel mezzo non fa fare salti di gioia. Poco male: l’obiettivo è passare due turni e si puó fare, anche se l’esordio contro Baghdatis è ricco di insidie. Attenzione anche a un po’ di nomi da annotare sul taccuino: da Raonic a Youzhny, che pure sta bene, passando per l’imprevedibile Ernests Gulbis e per Grigor Dimitrov, che si misurerá subito con lo spagnolo Granollers.

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