Il torneo degli US Open 2016 inizierà ufficialmente il 29 agosto, naturalmente a Flushing Meadows, New York, e sarà probabilmente una delle edizioni più avvincenti degli ultimi anni, almeno a livello di sorprese. Il torneo maschile si presenta infatti con alcune defezioni importanti, il numero uno al mondo non in perfetta forma, il numero due Murray con al collo la medaglia d’oro olimpica e almeno tre campioni particolarmente “on fire” che potrebbero sconvolgere le gerarchie del torneo. I pronostici sono insomma assai difficili per questo torneo e le quote che stanno pubblicando i bookmaker sono quanto mai aleatorie. Anzi, bookmaker come Betstars.it hanno scelto addirittura di non pubblicare al momento le quote per il vincente del torneo, anche se ovviamente sarà possibile visionare i pronostici per ogni singolo match. Insomma, anche per alcuni bookmaker non c’è un vero favorito e in ogni caso, una volta tanto, il maggiore indiziato potrebbe non essere Novak Djokovic: vediamo perché.
In primo luogo, il torneo parte con due importanti defezioni, quelle di Tomas Berdych e di Roger Federer. Berdych non sarebbe stato certamente tra i favoriti per la vittoria finale, ma è un giocatore che assicura il rispetto delle gerarchie: più o meno regolarmente vince con chi è più in basso di lui in classifica e con la stessa regolarità perde da chi è più forte di lui. Insomma, la sua assenza dal tabellone lascia spazio a possibili outsider. Più pesante è invece l’assenza di Roger Federer, finalista lo scorso anno a Flushing Meadows, lasciando in questo modo margini ancora maggiori a sorprese nel tabellone.
Veniamo poi a lui, Novak Djokovic, il tennista che da almeno un paio di anni parte sempre come favorito all’inizio di ogni torneo cui partecipa: è proprio il numero uno al mondo il vero punto di domanda degli US Open 2016. Per alcuni bookmaker parte come favorito, ma possiamo esserne così certi? I dubbi non mancano sul suo stato di forma, mentale e fisica. Nole, dopo la sospiratissima vittoria al Roland Garros 2016 che gli ha consentito di fare il career slam, è apparso in diverse occasioni scarico, forse appagato e ha inanellato alcune inattese sconfitte, come l’eliminazione al terzo turno di Wimbledon rimediata da Sam Querrey e l’uscita dal torneo olimpico per mano di Del Potro. È vero che ha vinto il Masters 1000 di Toronto, ma si è ritirato dal doppio misto alle olimpiadi per un problema al polso, per cui ha dovuto saltare anche il torneo di Cincinnati.
Tanti punti interrogativi quindi sullo stato di forma del serbo, che fanno pensare che il vero favorito del torneo sia Andy Murray, fresco vincitore della medaglia d’oro olimpica. Nel 2016 ha mostrato grande continuità arrivando in finale agli Australian Open, al Roland Garros, fino alla svolta, avvenuta forse non a caso con il ritorno di Ivan Lendl come suo coach, che lo ha portato a vincere il torneo di Wimbledon e poi la medaglia d’oro olimpica. Negli ultimi due mesi Murray si è dimostrato più solido mentalmente, atleticamente ben preparato ed è stato lui l’uomo da battere in diverse occasioni. Se vogliamo vedere dei parallelismi, nel 2012 sotto la guida di Ivan Lendl, Murray conquistò la sua prima medaglia olimpica, cui seguì proprio la vittoria degli US Open, un evento che quindi potrebbe ripetersi anche quest’anno. Le condizioni ci sono e se Djokovic non sarà al 100%, allora non può che essere Murray il favorito numero uno.
Ma dopo i soliti due, Murray e Djokovic, chi sono gli altri candidati alla vittoria finale? Più che di candidati, dovremmo parlare di possibili sorprese del torneo. Milos Raonic potrà certamente sperare di arrivare quanto meno ai quarti di finale, ma può anche arrivare più avanti, assai difficile invece che vinca il torneo: non ha il tennis, al momento, per poter battere i primi due. Ha il gioco e le potenzialità per arrivare in fondo e alzare il trofeo Stan Wawrinka, che tuttavia da troppi mesi non appare in forma: consideriamolo una importante mina vagante, visto che proprio negli slam periodicamente trova forma e gioco per arrivare sino in fondo.
Le vere sorprese del torneo potrebbero essere tuttavia Cilic, Del Potro e Dimitrov. Marin Cilic ha infatti vinto il recente Masters 1000 di Cincinnati, sconfiggendo in finale proprio Andy Murray; il croato è da tenere d’occhio anche per l’exploit che ebbe nel 2014: con due settimane di tennis stellare, riuscì a conquistare proprio gli US Open. Juan Martin Del Potro non avrà probabilmente velleità di vittoria, ma dal suo rientro dal lungo infortunio ha ottenuti continui miglioramenti nel gioco e nel ranking, fino ad averci regalato grandi emozioni durante le Olimpiadi di Rio, dove ha sconfitto in due set Novak Djokovic e ha soprattutto raggiunto una finale in cui si è arreso solo di fronte ad un solidissimo Andy Murray. La medaglia d’argento olimpica potrebbe insomma ambire ad un grande risultato, senza dimenticare che a Flushing Meadows, nel 2009, ha conquistato il suo primo e unico slam in carriera.
Veniamo infine a Grigor Dimitrov: non è certamente tra i papabili alla vittoria finale, ma sarà probabilmente da tenere d’occhio. Dato il suo ranking non ottimale non sarà favorito dal tabellone, ma nelle ultime settimane ha dimostrato di essere cresciuto notevolmente ed ha raggiunto soprattutto una serenità mentale che aveva perso ormai da troppo tempo. Interrotto il suo rapporto con Franco Davin, La nuova collaborazione con il coach Daniel Vallverdu ha dato subito i suoi frutti, visto che oltre alla serenità recuperata, sono arrivati anche i risultati: quarti di finale alla Rogers Cup, dove è stato sconfitto da Kei Nishikori, poi finalista; semifinale a Cincinnati, dove ha perso in tre set da Marin Cilic, poi vincitore del torneo. Insomma, anche Dimitrov sarà da seguire attentamente, in un torneo che si presenta molto equilibrato, con possibili sorprese e pronostici quanto mai difficili.