di Guido Pietrosanti
Il più ricco e il più interessante (per noi) challenger della settimana si è concluso domenica sulla terra rossa di Cordenons con la vittoria del nostro Paolo Lorenzi che ha sconfitto in finale lo spagnolo Daniel Gimeno-Traver per 76 63. Per Paolo si tratta della prima vittoria challenger della stagione, dopo aver perso ben 4 finali tra febbraio ed aprile scorsi. Grazie a questo risultato Lorenzi si è quasi certamente garantito di finire la stagione nei primi 100 del ranking atp e migliora di qualche posizione il suo best ranking, portandolo al numero 69, classifica che potrebbe anche permettergli di giocare in tabellone il Master 1000 di Shangai, dove tradizionalmente l’entry list non è al livello degli altri Master 1000. Al di là dei numeri, in Friuli si è visto un giocatore molto solido da fondo campo, ma capace di variare con le ormai consuete discese a rete e in possesso di varianti quali la palla corta e il rovescio in back che lo rendono imprevedibile e capace di sorprendere l’avversario in qualunque momento. Nonostante tutto questo però, la caratteristica vincente di Paolo Lorenzi resta l’atteggiamento in campo. E anche quello fuori dal campo. Pochi tennisti sono cosi positivi in campo (e fuori), cosi concentrati e attenti a tutti i minimi particolari come fa Paolo e il suo staff. Nessun punto viene buttato via e nessuna partita viene mai presa sotto gamba, nessun avversario sottovalutato e nessuno viene mai temuto troppo (compresi Nadal e Djokovic, con i quali Paolo ha provato e per lunghi tratti ha fatto, partita alla pari). Infine, pochi tennisti sono cosi ben preparati fisicamente come Lorenzi, che riesce ad affrontare partite di 2-3 ore, senza risentirne minimamente il giorno dopo. La stagione 2012 è sicuramente molto positiva per Lorenzi, anche per il fatto di essersi confrontato quasi sempre con il circuito maggiore. Infatti, quest’anno Lorenzi ha disputato solamente 7 tornei challenger, raggiungendo sempre almeno la semifinale,dove ad eccezione del torneo di Caltanissetta dove è stato eliminato al primo turno. Gli manca una vittoria in un torneo dello Slam, dove non è mai stato molto fortunato nei sorteggi. I prossimi US Open potrebbero permettergli di raggiungere questo risultato, visto che anche sul cemento Paolo è in grado di esprimere un buon tennis. A dicembre Lorenzi compirà 31 anni, ma con la serietà, la costanza, la passione e l’intelligenza dimostrata in tutti questi anni sul circuito, sicuramente riuscirà ad ottenere il massimo dal suo tennis (e dal suo fisico) ancora per qualche stagione. E quande smetterà con il tennis, potrà sicuramente dire di aver raggiunto il massimo.
A Cordenons ripete la semifinale raggiunta la settimana precedente a San Marino anche Filippo Volandri, costretto al ritiro per un problema alla spalla contro Gimeno-Traver. Un problema simile aveva costretto Simone Bolelli al ritiro ai quarti di finale, mentre Matteo Viola è stato sconfitto dal rumeno Hanescu, numero 103 delle classifiche atp, sempre ai quarti di finale.
A Karshi in Uzbekistan, si è invece giocato sul cemento all’aperto e il vincitore è stato il russo Igor Kunitsyn, numero 126 del ranking atp, che ha sconfitto in finale la rivelazione del torneo, il bielorusso Dzmitry Zhyrmont per 76 62. Zhyrmont, classe 89 e numero 310 delle ultime classifiche, dopo 4 stagioni passate a giocare nel circuito future, mantenendo una classifica compresa tra la 600esima e la 850esima posizione, sembra aver compiuto quest’anno un salto di qualità importante. Prima della finale a Karshi infatti, il bielorusso era già riuscito a vincere il suo primo future in carriera in Kazakhstan, proprio in questa stagione. Buona semifinale anche per il cinese Di Wu (classe 91) che migliora ulteriormente il suo best ranking, raggiungendo la posizione numero 208. Wu ha sconfitto a Karshi al secondo turno il nostro Riccardo Bellotti, bravo comunque a tentare la trasferta in Uzbekistan.
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