Nole vs Andy, la sfida finale

murray djoko ao preview
di Federico Mariani

Le strade di Novak Djokovic ed Andy Murray si incroceranno nuovamente nella splendida cornice della Rod Laver Arena di Melbourne per la finale del primo Slam stagionale.

Sarà sicuramente una sfida densa di significati che, forse, sarà in grado di dare risposte importanti sulla storia e sulla carriera dei due protagonisti. Djokovic va per conquistare l’immortalità nella storia del gioco: in caso di vittoria, infatti, il serbo, oltre a superare McEnroe e Wilander, aggancerebbe a quota otto allori tre leggende quali Lendl, Connors ed Agassi. Per quanto, invece, riguarda Murray, questi è a caccia del titolo numero tre e, da non sottovalutare, vincendo arricchirebbe il suo palmares del terzo Major diverso dopo i successi a Wimbledon e New York.

La rivalità tra Nole ed Andy, nati l’uno ad una settimana esatta dall’altro, si arricchisce del ventiquattresimo capitolo. Il numero uno del mondo è avanti abbastanza nettamente negli head to head con quindici vittorie contro le otto dello scozzese. Sarà la settima sfida a livello Slam tra i due con Nole sempre avanti (4-2) . Delle sei partite giocate nei Major, ben quattro sono state finali e qui il bilancio è in perfetta parità grazie alle vittorie del belgradese sempre a Melbourne (2011 e 2013) ed i successi di Murray a Wimbledon 2013 e New York 2012.

Djokovic conferma anche quest’anno il suo più che profondo feeling con Melbourne visto che disputerà domenica la quinta finale nella terra dei canguri, la quarta negli ultimi cinque anni. Brutte notizie per Murray arrivano dal ruolino di marcia australiano del serbo: Nole non ha mai steccato l’ultimo appuntamento degli Open down under con un netto 4 su 4 che, tuttavia, stona col bilancio nelle finali Slam (3 su 10). Una chiave d’ottimismo, tuttavia, Murray potrebbe trovarla nel fatto che nelle uniche vittorie Slam in carriera c’era sempre Djokovic dall’altra parte della rete.

Venendo ora allo stato di forma dei finalisti, l’impressione di una facile vittoria finale pronosticabile in favore del quattro volte campione di Melbourne si è leggermente affievolita dopo la prestazione opaca offerta ieri con Wawrinka. Djokovic ha vinto, è venuto fuori alla distanza aggiudicandosi addirittura per 6-0 il quinto set, ma non ha certamente convinto. Non si è visto lo schiacciasassi ammirato durante tutto il torneo che lo ha portato in semifinale senza perdere set e con solo un break al passivo. Murray, d’altra parte, ha fin qui condotto un torneo pressoché perfetto, impreziosito dalla netta vittoria su Berdych, disinnescato abbastanza agevolmente in quattro set. La sensazione resta, tuttavia, quella che lo scozzese sia quasi obbligato a mettere in campo un tennis più offensivo del solito per venire a capo di Djokovic. Con la regolarità, col muro contro muro, difesa contro difesa, difficile se non impossibile piegare il serbo.

Per precedenti ed ordine dei valori in campo, Djokovic non può che considerarsi il naturale favorito, ma Murray ha nel braccio e nel tennis le armi per fare quantomeno partita pari. Difficile immaginare un Nole perdente al termine della sfida di domani, ma le semifinali hanno sicuramente dato nuova speranza allo scozzese.

Nole, Andy, a voi!

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