di Alessandro Nizegorodcew
Tutti a vedere Doha, Brisbane e Chennai e pronti per seguire Sydney e Auckland. In pochi, certamente, avranno data importanza ai challenger di San Paolo e Noumea, lontani da Tv e Media e onestamente poco rilevanti da molti punti di vista… tranne una. Avete mai sentito parlare di “No Let Rule”, la regola in prova nel circuito challenger nei primi tre mesi dell’anno che sostanzialmente elimina il nastro nel servizio? In pratica quando si serve, la palla tocca il nastro e rimane nel riquadro di battuta, si continua a giocare il punto. Una nuova regola, per fortuna solamente in prova, che aumenta l’indice di fortuna/sfortuna nel tennis e non accorcia (se non di pochi minuti) la durata dei match.
“E’ stato molto strano giocare con questa nuova regola” – ha raccontato Alessandro Giannessi, quarto-finalista a Noumea – “Nessun giocatore era ovviamente abituato ed è capitato di mettere a segno degli ace con il nastro così come di subirne. Nemmeno il tempo di abituarsi però, perché quasi tutti i giocatori presenti a Noumea parteciperanno alle qualificazioni degli Australian Open.”
Un esperimento davvero discutibile…
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