di Guido Pietrosanti
Quattro tornei challenger disputati la settimana scorsa, tutti sulla terra battuta e quasi tutti in Europa dove contemporaneamente si sono giocati anche 3 tornei del circuito maggiore. Anche per questo motivo il livello del main draw del torneo di San Benedetto non è stato di livello molto alto. E’ stato comunque bravo il nostro Gianluca Naso a vincere il suo primo challenger, battendo in finale l’austriaco Andreas Haider-Maurer per 64 75. Per Naso la vittoria significa l’ingresso nei top 200 e la possibilità di programmarsi con una certa tranquillità fino a fine stagione. In realtà Gianluca era atteso a questo livello già da qualche anno. Almeno dal 2008 quando avvicinò i primi 200 giocando, e passando, molte qualificazioni nel circuito maggiore. A distanza di 4 anni, la classifica non è cambiata molto, ma la programmazione si. Probabilmente era prematuro tentare la via delle qualificazioni nei tornei del circuito maggiore nel 2008, visto che non è servito a Gianluca a migliorare il suo livello. Infatti Naso gioca ancora come 4 anni fa. Buon ritmo da fondo, buone rotazioni nei 2 fondamentali, ma poca mobilità e poca capacità di variare il gioco. A San Benedetto Giallo è riuscito a sovrastare i suoi avversari sul ritmo, ma raramente è riuscito a chiudere con un’accelerazione dal fondo (come sa fare Bolelli per esempio) o con una palla corta, oppure con un rovescio in back seguito a rete, per non parlare di un servizio e voleè per sorprendere l’avversario. Queste armi, anche solo alcune, devono fare parte del bagaglio tecnico di un giocatore che aspira ad arrivare tra i top 100, come insegnano i bravi Cipolla e Lorenzi, che pezzettino su pezzettino si sono costruiti un gioco (e una classifica) che in pochi si sarebbero aspettati. Invece da Naso si aspettavano tutti una carriera migliore di quella che è stata fin’ora. A 25 anni compiuti, la vittoria a San Benedetto non può e non deve rappresentare il picco di una carriera che può ancora offrire tanto, a patto di lavorare nella direzione giusta, completando un bagaglio tecnico che poteva essere incoraggiante a 21 anni, ma che non può essere considerato soddisfacente a 25. Tra gli altri incontri disputati a San Benedetto, merita di essere segnalata la vittoria per 62 64 al primo turno di Alessio Di Mauro, 35 anni ad agosto, contro Stefano Napolitano, 17 anni. Forse questa sarà l’ultima stagione di Alessio, ma dopo aver giocato con Agassi diversi anni fa, il siracusano potrà forse raccontare di aver battuto anche Quinzi e Napolitano nello stesso anno.
In Romania, a Timisoara torna alla vittoria il rumeno Victor Hanescu che ha sconfitto in finale il francese Guillaume Rufin per 60 63. Hanescu, uscito quest’anno dai top 100 dopo 5 anni, risale con questa vittoria al numero 123 del ranking mentre Rufin, classe 90, raggiunge il suo best ranking al numero 131.
In Olanda, a Scheveningen vittoria di un altro giocatore del 90, il polacco Jerzy Janowicz che sfonda il muro dei top 100 con la vittoria in finale ai danni della Wild Card olandese Matwe Middelkoop, sconfitto per 62 62. Atteso già da qualche anno ai piani alti del ranking atp, Janowicz sembra aver finalmente trovato quest’anno una nuova dimensione, come confermano le vittorie al challenger di Roma e ora quella del challenger olandese.
Infine a Bogotà in Colombia, vittoria del giocatore di casa Alejandro Falla che ha sconfitto il connazionale Santiago Giraldo per 75 63. Da segnalare la buona qualificazione di Erik Crepaldi, sfortunato a trovare Falla al primo turno e gli ottimi quarti di finale raggiunti da Vanni, che dimostra di poter essere competitivo a livello challenger, dopo aver ottenuto quest’anno ottimi risultati nel circuito future.
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